Libia: la Banca centrale denuncia la circolazione di oltre 3 miliardi di euro in dinari contraffatti
La Banca centrale di Libia ha rivelato la scoperta di una grande quantità di banconote da 20 dinari stampate al di fuori dei canali ufficiali di emissione, per un valore complessivo di circa 19,9 miliardi di dinari (circa 3,2 miliardi di euro). Secondo una nota diffusa dall’istituto, la seconda edizione delle banconote, stampata durante il mandato dell’ex governatore della filiale orientale della Banca centrale, Ali al Habri, ha raggiunto tale cifra, “nonostante le emissioni ufficialmente autorizzate dal governatore al Habri ammontassero soltanto a 13,4 miliardi di dinari (circa 2,1 miliardi di euro)”. Il divario, pari a 6,5 miliardi di dinari (circa 1,03 miliardi di euro), rappresenta secondo l’istituto “una discrepanza grave e non giustificata”.
Il comunicato precisa che la prima edizione della banconota da 20 dinari era stata stampata nel Regno Unito, mentre la seconda, quella oggetto di irregolarità, sarebbe stata “prodotta in Russia senza il consenso della Banca centrale di Libia e in violazione dell’articolo 39 della legge bancaria”. Le banconote in questione, secondo l’istituto, “non risultano registrate nei libri contabili della sede di Bengasi né immesse in circolazione attraverso i canali legali della Banca centrale”. La Banca centrale ha inoltre chiarito che il totale delle banconote ritirate dalla circolazione — comprendente tagli da 1, 5, 20 e 50 dinari — ammonta complessivamente a 47 miliardi di dinari (circa 7,46 miliardi di euro), di cui “circa 10 miliardi (circa 1,59 miliardi di euro) non risultano emessi dall’istituto e sono di provenienza sconosciuta”. Tale circostanza, si legge nella nota, “ha aggravato le sfide operative e aumentato la pressione sulla Banca centrale e sull’intero settore bancario”, già impegnato in un difficile processo di unificazione tra le sedi di Tripoli e Bengasi.
L’istituto ha avvertito che la stampa irregolare di tali banconote “ha inciso negativamente sul valore del dinaro libico, accrescendo la domanda di valuta estera sul mercato parallelo e aumentando i rischi di riciclaggio di denaro e di finanziamento del terrorismo”. Per contenere gli effetti di questa crisi, la Banca centrale ha avviato un piano di sostituzione della moneta, “contrattando la stampa di 60 miliardi di dinari (circa 9,5 miliardi di euro) per rimpiazzare le banconote ritirate e garantire la stabilità del sistema monetario nazionale”. Finora sono stati ricevuti 37,4 miliardi di dinari (circa 5,9 miliardi di euro) in tagli da un dinaro, 2,5 miliardi (circa 397 milioni di euro) da cinque dinari e 7,6 miliardi (circa 1,2 miliardi di euro) da venti dinari. La Banca centrale ha infine assicurato che adotterà “tutte le misure legali necessarie” e ha invitato le istituzioni dello Stato “ad assumersi le proprie responsabilità di fronte a una questione che tocca la sovranità e la sicurezza economica del Paese”.
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