Le terme sono il rituale di bellezza più antico di tutti. E la loro storia è incredibile

Può l’acqua raccontare chi siamo? Sì, se si tratta di quella termale. Le terme sono il rituale di bellezza più antico di tutti, e godono di una storia davvero affascinante. Attraverso sorgenti, canalizzazioni e architetture, le acque termali hanno saputo modellare comportamenti e abitudini della società, oltre che geografie urbane e pratiche mediche. La loro storia tocca diversi ambiti: dalla medicina (l’uso terapeutico dell’acqua) alla tecnologia – per via del riscaldamento – fino agli aspetti socioculturali.

In questo racconto percorriamo le tappe principali: le origini antiche, la fioritura romana, il Medioevo e gli ultimi due secoli.

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Le origini delle terme: l’acqua termale come rituale e status

Per raccontare la storia delle terme, bisogna tornare indietro nel tempo. Davvero molto indietro. L’uso curativo e simbolico delle acque ha radici che attraversano continenti. Civiltà come quelle della Mesopotamia, dell’India e della Cina praticavano già forme di balneazione rituale e terapeutica, mentre in Egitto le abluzioni compaiono già nell’Antico Regno (circa 2680–2180 a.C.) e si strutturano in veri rituali durante il Nuovo Regno (circa 1550–1070 a.C.), soprattutto all’interno delle pratiche sacerdotali. L’acqua, legata alla rinascita e alla forza creatrice del Nilo, non era soltanto un elemento purificatore, ma un mezzo attraverso cui ristabilire equilibrio e protezione.

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Le testimonianze archeologiche dimostrano come, già in età antica, sorgenti e luoghi con acqua calda fossero infatti associati a pratiche di cura, oltre che di rituali benessere. Sono proprio queste prime esperienze che fungono da terreno culturale per le grandi terme dell’area mediterranea.

Le terme all’epoca dei Greci e dei Romani

Il passaggio più radicale avviene però nel mondo greco e soprattutto grazie al popolo romano, dove il bagno in acqua calda si trasforma in una vera e propria istituzione pubblica. I Greci vedevano il rituale del bagno come protezione e cura del corpo; i Romani, invece, arrivarono addirittura a costruire degli spazi consoni per poterle ospitare. Parliamo di complessi termali monumentali – chiamate appunto thermae – dotate di vasche di varie temperature, ambienti con il vapore e spazi di svago.

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Come fu possibile tutto questo? Grazie agli acquedotti, intuizione e nozioni di ingegneria idraulica. Divennero un luogo quasi sacro, adibito alla cura del corpo tanto quanto alla socialità, che si diffuse in tutto l’Impero Romano.

Anche se è quasi incredibile da credere oggi, la struttura delle terme romane era un sistema architettonico a tutti gli effetti, sorprendentemente avanzato per l’epoca. E non solo per l’epoca…

Era suddiviso in tre zone principali: il calidarium, la stanza più calda, il tepidarium, per un passaggio intermedio pensato per abituare gradualmente il corpo, e il frigidarium, che con la sua vasca d’acqua fredda completava il rituale stimolando la circolazione.

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Chi conosce la storia delle terme? Eccola in dieci tappe

Questa sequenza – supportata da sistemi di riscaldamento avanguardistici – ha reso le terme romane un riferimento architettonico che continua a essere studiato anche oggi.

Il declino e la nuova vita nel Medioevo

Con il declino dell’Impero Romano, le terme persero il loro fascino: molte strutture non vennero più mantenute, i sistemi di riscaldamento si deteriorarono e gli edifici iniziarono a essere abbandonati o riutilizzati per altri scopi. Allo stesso tempo, anche l’abitudine del bagno pubblico cambiò. Non era più un rituale quotidiano e sociale come in età romana, ma una pratica molto più sporadica, spesso regolata da nuove idee religiose e da un diverso rapporto con l’igiene.

Nel Medioevo, invece, le terme vivono un momento di rinascita. La balneazione pubblica sopravvive in diverse aree: le terme continuano così a esistere, spesso in forma adattata, e in molti casi si rivelano dei rituali medici e curativi. Nel periodo del Rinascimento subentra un po’ di diffidenza, per via di epidemie o a motivazioni morali. Vivono perciò un momento di crisi, ma non scompaiono mai del tutto.

L’arrivo del XIX secolo, l’età d’oro dei centri termali

Dovremo aspettare il XIX secolo per la nascita delle terme come le conosciamo oggi. Questo secolo, infatti, segna la riconsiderazione delle acque termali come risorsa terapeutica e anche sociale. L’affermarsi della medicina moderna, l’interesse per l’idroterapia e lo sviluppo delle infrastrutture (ferrovie, alberghi, bottigliamento delle acque) trasformano cittadine come Vichy, Baden-Baden, Bath o Montecatini in mete internazionali.

Le cure termali diventano tratto distintivo dell’upper class europea. Si viaggia per bere, immergersi e sottoporsi a protocolli di cura che combinano diagnosi medica e ritualità sociale. L’investimento urbano di infrastrutture, stabilimenti e parchi, così come i flussi turistici contribuiscono a rendere il XIX secolo l’età d’oro dei centri termali moderni.

Dal Novecento a oggi: ecco come si evolvono le terme

Nel Novecento assistiamo a un cambiamento non indifferente per quanto riguarda le terme. Innovazioni tecnologiche e pratiche di idroterapia contribuiscono particolarmente allo sviluppo di strutture architettoniche adibite alla cura del corpo con l’acqua calda. Vere e proprie spa, wellness e percorsi medico-termali. Si affermano anche degli approcci nuovi, come ad esempio quello della termoterapia, e le terme tornano a essere un mezzo culturale legato al benessere e alla prevenzione medica (con tutta la sanificazione del caso).

E non è un caso che oggi tantissimi centri benessere fondino l’offerta tradizionale di cure legate ai benefici dell’acqua calda con programmi di medicina preventiva, wellness di lusso ed esperienza premium, puntando tutto su sostenibilità e ricerca dei materiali.

Possiamo affermare con certezza che le terme siano uno dei rituali di bellezza più antichi, che oggi si fonda su ricerca, prevenzione, cura, wellness e relax. E sì, la loro storia è davvero incredibile.

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