Lunedì della settimana della Domenica che precede il martirio di san Giovanni il Precursore
ALL’INGRESSO
Il Signore mi ha liberato,
mi ha salvato perché mi ama.
ALL’INIZIO DELL’ASSEMBLEA LITURGICA
O Dio, rifugio dei poveri, speranza degli umili, salvezza degli infelici, ascolta con bontà il popolo che ti supplica e concedi a tutti il conforto di sentirsi raggiunti e guariti dalla tua grazia.
Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con Te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
LETTURA 2Mac 3, 1-8a. 24-27. 31-36
Lettura del secondo libro dei Maccabei
In quei giorni. Nel periodo in cui la città santa godeva completa pace e le leggi erano osservate perfettamente per la pietà del sommo sacerdote Onìa e la sua avversione al male, gli stessi re avevano preso a onorare il luogo santo e a glorificare il tempio con doni insigni, al punto che anche Selèuco, re dell’Asia, provvedeva con le proprie entrate a tutte le spese riguardanti il servizio dei sacrifici. Ma un certo Simone, della tribù di Bilga, nominato sovrintendente del tempio, venne a trovarsi in contrasto con il sommo sacerdote intorno all’amministrazione della città. Non riuscendo a prevalere su Onìa, si recò da Apollònio di Tarso, che in quel periodo era governatore della Celesiria e della Fenicia, e gli riferì che il tesoro di Gerusalemme era colmo di ricchezze immense, tanto che l’ammontare delle somme era incalcolabile e non serviva per le spese dei sacrifici; era quindi possibile trasferire tutto in potere del re. Apollònio si incontrò con il re e gli riferì delle ricchezze a lui denunciate; quegli designò Eliodòro, l’incaricato d’affari, e lo inviò con l’ordine di effettuare la confisca delle suddette ricchezze. Eliodòro si mise subito in viaggio. Ma appena fu arrivato sul posto con gli armati, presso il tesoro, il Signore degli spiriti e di ogni potere si manifestò con un’apparizione così grande, che tutti i temerari che avevano osato entrare, colpiti dalla potenza di Dio, si trovarono stremati e atterriti. Infatti apparve loro un cavallo, montato da un cavaliere terribile e rivestito di splendida bardatura, il quale si spinse con impeto contro Eliodòro e lo percosse con gli zoccoli anteriori, mentre il cavaliere appariva rivestito di armatura d’oro. Davanti a lui comparvero, inoltre, altri due giovani dotati di grande forza, splendidi per bellezza e meravigliosi nell’abbigliamento, i quali, postisi ai due lati, lo flagellavano senza posa, infliggendogli numerose percosse. In un attimo fu gettato a terra e si trovò immerso in una fitta oscurità. Allora i suoi lo afferrarono e lo misero su una barella. Subito alcuni compagni di Eliodòro pregarono Onìa che supplicasse l’Altissimo e impetrasse la grazia della vita a costui che stava irrimediabilmente esalando l’ultimo respiro. Il sommo sacerdote, temendo che il re avrebbe potuto sospettare che i Giudei avessero teso un tranello a Eliodòro, offrì un sacrificio per la salute di costui. Mentre il sommo sacerdote compiva il rito propiziatorio, apparvero di nuovo a Eliodòro gli stessi giovani adorni delle stesse vesti, i quali, restando in piedi, dissero: «Ringrazia ampiamente il sommo sacerdote Onìa, per merito del quale il Signore ti ridà la vita. Tu poi, che hai sperimentato i flagelli del Cielo, annuncia a tutti la grande potenza di Dio». Dette queste parole, disparvero. Eliodòro offrì un sacrificio al Signore e innalzò grandi preghiere a colui che gli aveva restituito la vita, poi si congedò da Onìa e fece ritorno con il suo seguito dal re. Egli testimoniava a tutti le opere del Dio grandissimo, che aveva visto con i suoi occhi.
SALMO Sal 9 (10)
Narrate a tutti i popoli le opere di Dio.
Il malvagio si vanta dei suoi desideri,
l’avido benedice se stesso.
Nel suo orgoglio il malvagio disprezza il Signore:
«Dio non ne chiede conto, non esiste!»;
questo è tutto il suo pensiero. R
Le sue vie vanno sempre a buon fine,
troppo in alto per lui sono i tuoi giudizi:
con un soffio spazza via i suoi avversari.
Egli pensa: «Non sarò mai scosso,
vivrò sempre senza sventure». R
Sorgi, Signore Dio, alza la tua mano,
non dimenticare i poveri.
Spezza il braccio del malvagio e dell’empio,
cercherai il suo peccato e più non lo troverai.
Il Signore è re in eterno, per sempre. R
VANGELO Mc 1, 4-8
✠ Lettura del Vangelo secondo Marco
In quel tempo. Vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».
DOPO IL VANGELO
Esulta il mio cuore per la tua salvezza,
canto al Signore che mi dà ogni bene
e inneggio all’Altissimo.
A CONCLUSIONE DELLA LITURGIA DELLA PAROLA
O Dio forte ed eterno, che sempre guidi e sostieni le tue creature con amore di Padre, porgi l’orecchio alla voce di chi ti supplica e guarda ai desideri dei tuoi servi con volto sereno.
Per Cristo nostro Signore. Amen
SUI DONI
Accogli, o Padre, questi santi doni che ci hai comandato di offrire in onore del tuo nome e fa’ che nell’obbedienza fedele alla tua parola anche la nostra esistenza diventi un’offerta gradita.
Per Cristo nostro Signore. Amen
PREFAZIO
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre, qui e in ogni luogo, a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno.
Tu volesti associare alla sofferenza redentrice di Cristo la Vergine Madre e tutti gli uomini che credono in lui, perché condividessero la sua condizione di gloria come membra di un unico corpo. Egli subì volontariamente la morte, perché fosse il primo dei nuovi viventi e davanti a tutti varcasse vittorioso le soglie del regno, donando ai credenti la certezza di partecipare con lui alla vita divina. Questi segni del tuo amore infinito ci infondono, o Padre, serenità anche di fronte alla morte e ci inducono a unirci a tutte le creature beate che in cielo già contemplano il tuo volto per elevare insieme l’inno di lode: Santo…
ALLO SPEZZARE DEL PANE
Dio, mio Signore, in te mi rifugio;
salvami da chi mi perseguita e liberami.
ALLA COMUNIONE
Gli angeli stanno intorno all’altare
e Cristo porge il pane dei santi
e il calice di vita a remissione dei peccati.
DOPO LA COMUNIONE
O Dio vivo e santo, la celebrazione di questo mistero, che ci ha fatto pregustare le realtà eterne del cielo, ci ottenga i benefici necessari alla vita presente e ci confermi nella speranza dei beni futuri.
Per Cristo nostro Signore. Amen
Qual è la tua reazione?






