Lvmh studia la vendita di Marc Jacobs: valutazione da circa un miliardo di $

Lug 28, 2025 - 23:30
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Lvmh studia la vendita di Marc Jacobs: valutazione da circa un miliardo di $
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Lvmh starebbe valutando la vendita di Marc Jacobs. Il colosso del lusso francese sarebbe in trattative con diversi acquirenti per cedere il fashion brand fondato dall’omonimo stilista americano nel 1984. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, il gruppo della famiglia Arnault starebbe vagliando le offerte di Authentic Brands Group, proprietario di Reebok, Bluestar Alliance, a cui lo scorso anno ha ceduto Off-White, e Whp Global, che ha acquisito Vera Wang. Wwd riferisce che Lvmh starebbe lavorando con J.P. Morgan alla vendita, il valore del marchio potrebbe avvicinarsi al miliardo di dollari (851 milioni di euro). Lo scorso anno Bloomberg aveva scritto che Lvmh stava mettendo in atto scelte strategiche per la label, oggetto di interesse da parte di potenziali acquirenti.

Il rapporto tra Lvmh e Jacobs risale al 1997, anno in cui il gruppo d’Oltralpe affidò al designer la direzione creativa di Louis Vuitton, incarico che mantenne per ben 16 anni parallelamente alla gestione stilistica del proprio marchio. Fu Jacobs a lanciare il prêt-à-porter della maison nota fino ad allora esclusivamente per borse e articoli da viaggio. In pochi anni lo stilista riuscì a cambiare completamente la percezione del marchio grazie a collezioni apprezzate sia dal pubblico che dalla critica, sfilate visionarie e collaborazioni inedite con importanti artisti contemporanei, in primis Takashi MurakamiYayoi Kusama e Stephen Sprouse. Nello stesso anno Lvmh acquistò una quota di maggioranza della griffe Marc Jacobs con sede a New York.

Dopo l’addio a Louis Vuitton nel 2013 lo stilista si è concentrato esclusivamente sul proprio marchio, spesso oggetto di cambiamenti radicali. Nel 2015 venne comunicata l’inaspettata chiusura della seconda linea Marc by Marc Jacobs, fondata nel 2001, e da due stagioni inspiegabilmente affidata alle designer Katie Hillier e Luella Bartley, dopo essere stata seguita per oltre un decennio dallo stesso Jacobs. La diffusion line godeva di un successo commerciale notevole nel segmento contemporary grazie a una distribuzione retail e wholesale worldwide. All’interno degli store era possibile acquistare non solo abiti e borse ma anche t-shirt,  accessori e gadget dai costi molto contenuti. Secondo stime di mercato, la seconda linea rappresentava l’80% dei ricavi della fashion house.

Marc Jacobs autunno/inverno 2025, Ph. Launchmethrics/Spotlight

Negli anni successivi il tentativo di puntare tutto sulla prima linea, Marc Jacobs, si rivelò poco (con)vincente. Il 70% delle borse della collezione primavera/estate 2016 venne proposto a meno di 500 euro, probabilmente per non perdere le giovani clienti orfane di Marc by Marc Jacobs. L’anno successivo venne interrotta la collezione maschile affidata in licenza a Staff International, parallelamente Eric Marechalle lasciò la poltrona di CEO di Kenzo per prendere il timone di Marc Jacobs. Nel 2019 lo stilista John Targon, head designer e co-fondatore del marchio Baja East, venne inserito per soli tre mesi all’interno del brand nel ruolo di direttore creativo contemporary.

Nel 2019 ennesimo cambio di strategia con il lancio della nuova linea The Marc Jacobs (nome ispirato all’account personale dello stilista newyorkese su Instagram) dalla fascia prezzo più democratica. I cambiamenti però non finirono, nel 2020 nacque infatti Heaven, label “polysexual” che strizza l’occhio alla Gen Z le cui proposte non superano quasi mai i 300 dollari. Nel febbraio dello stesso anno Marc Jacobs chiuse la Nyfw con una sfilata/performance applaudita dal pubblico del Park Avenue Armory, da allora non ha più preso parte alla manifestazione, contribuendo notevolmente alla perdita di identità della fashion week.

Nel 2020 Marechalle annunciò il ritorno alla redditività grazie all’e-commerce e al sell-out di alcuni prodotti, in primis le borse ‘Snapshot’ e ‘The Tote Bag’ della linea The Marc Jacobs, entrambe con un entry price molto accessibile, spesso inferiore ai 500 dollari. La formula ricorda molto quella di Marc by Marc Jacobs. Parallelamente ci sono le collezioni eyewear, affidate in licenza a Safilo, e quelle beauty realizzate con Coty.

A partire dal giugno 2021, dopo lo stop dovuto alla pandemia, Marc Jacobs ha completamente rivisto il formato delle proprie sfilate preferendo allestire brevi passerelle fuori calendario aperte a pochi ospiti, quasi sempre all’interno della New York Public Library, con la formula ‘see now-buy now’. Sebbene il valore creativo resti elevato, le collezioni di sfilata, piuttosto avant-garde, sono distribuite solo all’interno dei monomarca del brand e da Bergdorf Goodman. Stando a quando riportato dal sito ufficiale, oltre ai partner multimarca attualmente ci sono 66 boutique e corner full price nel mondo a cui si aggiungono 57 outlet store Marc Jacobs. Sempre più spesso la label è associata a borse e small leather goods che competono con altri brand americani del calibro di Michael Michael Kors, Kate Spade New York e Coach.

Lo scorso anno Jacobs ha ammesso che avrebbe desiderato essere il direttore creativo di Chanel ma di non essere stato preso in considerazione per l’incarico. Il designer è molto attivo sui social dove condivide scatti dal backstage delle sfilate, la passione per la nail art e i Labubu. Pochi giorni fa è stato reso noto che Sofia Coppola presenterà in anteprima il suo primo documentario durante l’82esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (28 agosto – 6 settembre). Il protagonista dell’opera sarà proprio Marc Jacobs, “il suo migliore amico e collaboratore di lunga data”. ‘Marc by Sofia’ si focalizzerà sulla carriera e sulla vita personale dello stilista. Il materiale non manca.

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Redazione Redazione Eventi e News