Mado Monogatari: Fia and the Wondrous Academy – Recensione

Lug 29, 2025 - 03:30
 0
Mado Monogatari: Fia and the Wondrous Academy – Recensione

Mado MonogatariIl nome Mado Monogatari evoca in molti fan dei giochi giapponesi un senso di nostalgia e curiosità. Questa serie, nata come dungeon crawler classico negli anni '90, ha dato i natali alla più celebre saga di Puyo Puyo, ma negli ultimi anni è rimasta in disparte. Con Mado Monogatari: Fia and the Wondrous Academy, Compile Heart prova a riportare in auge l'universo magico della saga, in una forma completamente rinnovata, mantenendo però la sua anima da dungeon crawler con un'estetica cozy e uno spirito scolastico. Ma riesce davvero Mado Monogatari a catturare l'attenzione del pubblico moderno? Disclaimer: utilizzerò l'inglese per le parole che fanno parte del gioco poiché non vi è una localizzazione in italiano.

Un'accademia incantata... fin troppo spensierata

La storia di Mado Monogatari ci mette nei panni di Fia, una ragazza qualunque che riceve un misterioso Grimoire da sua nonna. Da qui inizia il suo percorso nella Wondrous Academy, una scuola di magia dove gli studenti devono affrontare dungeon e lezioni teoriche per avanzare di grado e scoprire di più sul proprio potenziale. L'incipit narrativo è volutamente comico: la cerimonia d'ingresso si trasforma subito in una farsa, con Fia e la sua mascotte Carbuncle che causano accidentalmente disastri degni di una commedia degli errori.  Un personaggio sputa fuoco perché ha mangiato cibo piccante, un altro cerca di uccidere Carbuncle senza motivo, mentre gli insegnanti assistono attoniti a questo circo magico. È un introduzione che può far sorridere, ma che rischia di allontanare chi preferisce un tono più coerente o coinvolgente fin dall'inizio. [caption id="attachment_1101721" align="aligncenter" width="1024"]Mado Monogatari 1 Le classi da scegliere per Fia sono queste quattro, non cambia molto in termini di gameplay ma puoi cambiarle spendendo 1000G[/caption] Fia è l'unico personaggio controllabile, e su di lei ruota tutta l'azione. Può scegliere tra quattro classi iniziali (Magic Knight, Wizard, Witch Thief, Hermit Hunter), ognuna con leggere differenze in termini di statistiche ed equipaggiamenti disponibili. Tuttavia, le differenze diventano ininfluenti nel medio termine, e la build di base resterà piuttosto simile per tutte le classi, è inoltre disponibile un cambio di classe al costo di 1000G che si può effettuare nell'ufficio del preside. Ad accompagnarla troviamo Will, aspirante eroe che inventa nomi per i suoi attacchi a dir poco imbarazzanti, Leena, maga geniale e introversa, Totto, mercante svampito con l'ossessione per il profitto, e infine Eska, una ragazza-drago inizialmente ostile ma che sviluppa una bizzarra(e vagamente inquietante) fascinazione per Fia. Tutti e quattro possono essere aggiunti al party, ma il loro ruolo è più narrativo che funzionale: in battaglia non li controlli, e la loro presenza si limita a un supporto simbolico, anche se puoi impartire loro degli ordini su cosa debbano fare in battaglia prima che qualsiasi battaglia abbia inizio. I dialoghi sono carini, spesso inutili, ma ben scritti nel loro registro comico. Il doppiaggio è disponibile solo in giapponese, ma la qualità è buona, in stile anime slice-of-life. Nessuno di questi personaggi rimane davvero impresso, ma neanche risultano fastidiosi, sono funzionali all'atmosfera cozy dell'avventura, ma non aggiungono particolare profondità.

Un gameplay tutto sommato rilassante... forse troppo

Le tue giornate nella Wondrous Academy si dividono tra lezioni, dungeon e minigiochi. Ogni lezione corrisponde a una missione, e completandole sali di grado nel tuo Mage Rank, sbloccando nuove sezioni della storia e potenziando il Grimoire. Il sistema di progressione di Mado Monogatari è molto lineare. Il Grimoire presenta una struttura ad albero, ma puoi sbloccare solo l'abilità successiva nella linea: niente build complesse, niente scelte strategiche reali. Si tratta di una progressione a tappe obbligate, che riduce la personalizzazione e, a lungo andare, fa sembrare ogni potenziamento poco significativo. [caption id="attachment_1101722" align="aligncenter" width="1024"]Mado Monogatari 3 Dungeon dal design semplice ma funzionale: la vera sfida sarà non addormentarsi[/caption] I dungeon, vero cuore del gameplay, sono la parte più deludente. Pur cambiando ambientazione e nemici visivamente, la struttura è sempre la stessa: corridoi, nemici, risorse, boss. Gli avversari diventano semplicemente più resistenti col tempo, trasformandosi in noiose "spugne di danni". Anche a difficoltà alta, il gioco resta troppo facile e non richiede mai strategie complesse. Nel cuore del combattimento di Mado Monogatari si trova la meccanica delle Great Magic, potenti incantesimi speciali che si attivano concatenando correttamente magie elementali. Ogni volta che lanci una magia dell'elemento giusto, generi un "sigillo" che va a comporre una sequenza. Quando i sigilli corrispondono a una delle combinazioni richieste, puoi scatenare un incantesimo devastante che colpisce tutti i nemici, interrompe il tempo e garantisce danni massicci. In teoria, questo dovrebbe incentivare una costruzione più strategica delle abilità. Tuttavia, nella pratica, una volta individuata la debolezza elementale del nemico(riconoscibile facilmente dal colore), l'interazione si riduce a premere ripetutamente la magia più efficace. Le Great Magic finiscono così per diventare solo un bonus visivo, senza il peso tattico che avrebbero potuto avere, oltre al fatto che le animazioni non sono skippabili e quindi dovrai vederti il filmato ogni volta. È un peccato, perché il sistema ha buone basi, ma manca del bilanciamento e del senso di gratificazione che servirebbero per renderlo memorabile.

Tra curry, coltivazione e domande a trabocchetto

Una volta usciti dal dungeon, la vita alla Wondrous Academy continua con una serie di attività secondarie: puoi pescare, coltivare, cucinare, craftare, parlare con i professori o affrontare missioni camuffate da lezioni. Sulla carta sembra tutto molto vario, ma nella pratica queste feature risultano poco profonde e raramente rilevanti. Pesca e coltivazione diventano presto superflue: i materiali che ottieni nei dungeon bastano ampiamente a coprire le tue necessità, e non c'è bisogno di grindare od ottimizzare risorse. Solo il sistema di synthesis ha una certa utilità, in quanto permette di creare oggetti e consumabili interessanti, specie per affrontare i boss. Anche la cucina del curry ha un suo spazio, visto che i piatti preparati possono offrire bonus utili, ma si tratta comunque di un'aggiunta opzionale. Le missioni secondarie, invece, sono chiaramente riempitive. Molte si riducono a tornare in un dungeon già completato per raccogliere un oggetto o sconfiggere un nemico. Alcune missioni "mascherate" da interrogazioni sono più creative, con domande buffe o situazionali che ti vengono poste durante le lezioni, ma anche qui manca una vera evoluzione. In sintesi: c'è tanto da fare, ma poco che valga davvero la pena fare. [caption id="attachment_1101723" align="aligncenter" width="1024"]Mado Monogatari 2 Il simpatico Carbuncle ti accompagna anche in cucina, tra dialoghi surreali e piatti speziati[/caption]

Una presentazione graziosa, ma limitata

A livello visivo, Mado Monogatari è adorabile ma modesto. Gli sprite dei personaggi sono ben animati, e il design ricalca fedelmente lo stile della serie Puyo Puyo da cui deriva. I personaggi sono teneri e ben disegnati. con Carbuncle che si conferma una mascotte simpatica e iconica. Tuttavia, gli ambienti sono poco dettagliati e ripetitivi, soprattutto nei dungeon. Anche l'interfaccia utente, seppur chiara e leggibile, risulta datata e fin troppo elementare. Si capisce tutto al primo colpo d'occhio(merito anche dei numerosi tutorial iniziali, a tratti snervanti), ma non c'è alcun elemento estetico che lasci il segno. Sul fronte audio, la colonna sonora accompagna bene l'atmosfera cozy del gioco. Le musiche sono tranquille, leggere, spesso orecchiabili, ma nulla di davvero memorabile. Gli effetti sonori, invece, finiscono per diventare ripetitivi nel giro di poche ore, e in alcuni casi sembrano riutilizzati senza molta cura. Il doppiaggio giapponese è gradevole, ben interpretato, ma non presenta scene animate o cinematiche: tutti i dialoghi avvengono su schermate fisse, con ritratti statici e linee di testo. La mia run di Mado Monogatari è durata circa 25 ore, completando tutte le missioni principali e parte delle attività secondarie. Per chi mira al completismo - quindi potenziamento totale del Grimoire, massima esplorazione, dialoghi extra e minigiochi opzionali - si può salire tranquillamente a 40 ore. Tuttavia, una media realistica per un giocatore è intorno alle 30 ore, soprattutto se si legge l'inglese a velocità media, dato che il gioco è solo in lingua inglese o giapponese. C'è un certo senso di progressione, ma è legato esclusivamente alle missioni principali. Nessuna esplorazione libera, nessuna libertà decisionale, solo il prossimo step già previsto dalla sceneggiatura. Per alcuni può andare benissimo, specie se si cerca un'esperienza guidata e rilassante. Per altri, invece, potrebbe risultare soffocante nella sua linearità. [caption id="attachment_1101724" align="aligncenter" width="1024"]Mado Monogatari 4 Le Great Magic rappresentano gli attacchi più più potenti di Fia, attivabili concatenando magie elementali nel giusto ordine. Peccato per le cinematiche tutte uguali[/caption]

Mado Monogatari: Fia and the Wondrous Academy Recensione - Conclusioni

Mado Monogatari: Fia and the Wondrous Academy è un titolo che vive di contrasti: una direzione artistica affascinante ma ambienti anonimi, personaggi carini ma dimenticabili, tante attività ma poca profondità, combattimenti con buone idee ma un'esecuzione piatta. Il prodotto può intrattenere chi cerca un dungeon crawler senza pressioni, con un'estetica "kawaii" e una struttura scolastica molto "slice-of-life". Ti divertirai se vuoi rilassarti, leggere dialoghi e lanciare incantesimi senza troppi pensieri. Ma se cerchi una sfida, una storia coinvolgente o una progressione soddisfacente, rischi di restare deluso. Non è un brutto gioco, anzi, è rifinito, stabile, onesto, ma non osa mai. Non sorprende, non emoziona, e finisce per lasciare poco dietro di sé, se non un sorriso.

L'articolo Mado Monogatari: Fia and the Wondrous Academy – Recensione proviene da GameSource.

Qual è la tua reazione?

Mi piace Mi piace 0
Antipatico Antipatico 0
Lo amo Lo amo 0
Comico Comico 0
Furioso Furioso 0
Triste Triste 0
Wow Wow 0
Redazione Redazione Eventi e News