Morto dopo il taser, l’azienda produttrice: “Nessuna evidenza scientifica di correlazione coi decessi”


Genova. Mentre si attendono ulteriori dettagli sull’episodio avvenuto ieri pomeriggio a Manesseno, nel comune di Sant’Olcese, dove un uomo è morto dopo essere stato colpito dal taser del carabinieri, in tutto il paese si è acceso il dibattito sull’utilizzo di questa arma considerata non letale in dotazione alle forze dell’ordine.
Sul tema interviene la AXON, società fornitrice di taser per le forze dell’ordine italiane, che nel primo pomeriggio ha diffuso una nota stampa in cui ritiene di “doveroso ribadire alcuni elementi di chiarezza tecnica“.
Secondo l’azienda, infatti, ad oggi “non esistono evidenze scientifiche che dimostrino una correlazione diretta di causa-effetto tra l’utilizzo del taser e il decesso dei soggetti colpiti. I dispositivi taser sono progettati per ridurre i rischi sia per gli operatori delle forze dell’ordine sia per i cittadini, offrendo un’alternativa non letale all’uso delle armi da fuoco”.
“Il funzionamento del taser si basa su impulsi elettrici a basso amperaggio che inducono una temporanea incapacità neuromuscolare (NMI), con effetto che cessa immediatamente al termine del ciclo – continua la nota – Studi indipendenti, tra cui la ricerca della Wake Forest University School of Medicine, hanno dimostrato che nel 99,7% dei casi non si registrano danni permanenti, se non lesioni lievi causate prevalentemente da cadute“.
“Axon – conclude la nota – conferma la propria massima collaborazione con le autorità competenti e sottolinea l’importanza di attendere l’esito delle indagini e degli esami autoptici prima di formulare qualsiasi valutazione sulle cause dei singoli decessi”.
In copertina un frame del video di presentazione della Axon del modello in dotazione alle forze dell’ordine italiane
Qual è la tua reazione?






