Motore ibrido per voli supersonici a Mach 3: svolta USA-UK nei cieli del futuro
Un’alleanza tra Regno Unito e Stati Uniti ha acceso l’attenzione del settore aerospaziale: Helix, azienda britannica specializzata in powertrain elettrici, e la californiana Astro Mechanica stanno infatti lavorando insieme a un innovativo sistema di propulsione ibrido-elettrico pensato per rendere accessibile e sostenibile il volo supersonico di nuova generazione. Si punta a raggiungere Mach 3, pari a oltre 3.700 chilometri orari, mantenendo consumi e costi compatibili con il trasporto commerciale.
Il progetto ruota attorno al sistema Duality, un’architettura che si discosta nettamente dai motori tradizionali. La particolarità sta nella combinazione di un turbogeneratore centrale con motori elettrici ad altissima densità di potenza, capaci di gestire in modo selettivo compressore e ventola. Questa separazione dei componenti critici permette di adattare la modalità di funzionamento in base alla velocità: il motore opera come turbofan durante il volo subsonico, diventa turbojet nella prima fase supersonica e si trasforma infine in ramjet oltre Mach 2,5. Una flessibilità che consente di ottimizzare la spinta e ridurre il consumo di carburante lungo tutto il profilo di missione.
Il prototipo di quarta generazione utilizza quattro motori elettrici SPX242-94, ciascuno con massa di soli 31,3 chilogrammi ma in grado di erogare fino a 400 kW di potenza di picco e 470 newton-metri di coppia. Valori che si mantengono elevati anche in regime continuativo, con 300 kW e 286 Nm garantiti senza calo di prestazioni. È proprio questo rapporto potenza-peso a rendere possibile una compressione dell’aria efficiente anche a velocità estreme, condizione indispensabile per un motore supersonico di nuova generazione.
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