Nuovo TOS-1A: il lanciafiamme russo contro i droni sul fronte
La Russia ha consegnato alle proprie forze armate un nuovo lotto di sistemi termobarici TOS-1A Solntsepyok, questa volta equipaggiati con soluzioni specifiche per contrastare i droni, una minaccia che negli ultimi due anni è diventata centrale sul fronte ucraino. L’annuncio arriva da Rostec, il conglomerato statale che supervisiona parte dell’industria bellica russa, dopo una serie di prove sul campo destinate a verificarne l’affidabilità meccanica e l’efficacia in condizioni operative differenti.
Il mezzo non è nuovo nelle cronache del conflitto: costruito sullo chassis di un carro T-72, il TOS-1A è uno dei sistemi più riconoscibili del fronte orientale, spesso protagonista dei video diffusi dai canali militari russi. L’aspetto che lo caratterizza è il lanciatore di razzi termobarici, capaci di generare un’ondata di pressione e calore che può colpire un’area di circa 40.000 metri quadrati (circa 40.000 metri quadrati corrispondono a 4 ettari), devastando posizioni fortificate, trincee e mezzi leggeri nel giro di pochi secondi.
Negli ultimi mesi, però, anche un veicolo così pesantemente protetto è diventato vulnerabile. La diffusione dei droni FPV, economici e modificati per il trasporto di cariche esplosive, ha dimostrato che il blindato può essere individuato e colpito con relativa facilità. Per questa ragione i progettisti di Uralvagonzavod, la società che produce l’armamento, hanno puntato a integrare nuovi sistemi di difesa.
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