Ogni passo è dialogo: il ballo Lindy hop porta gioia e fiducia
I PRIMI PASSI li muove fra la fine degli Anni 20 e l’inizio dei 30 a New York, nel cuore vibrante di Harlem. È qui, fra le luci dorate della Savoy Ballroom al 596 di Lenox Avenue, che il Lindy hop inizia la sua irresistibile ascesa. È un travolgente ballo di coppia con Dna afroamericano e in gran parte basato sull’improvvisazione, figlio del charleston e padre di varianti sorelle come il collegiate shag e il balboa.
Ma soprattutto è la danza della rinascita: al Savoy, infatti, bianchi e neri ballavano insieme mentre fuori la segregazione era ancora legge. E così, sul parquet levigato della “The World’s Finest Ballroom”, il ritmo diventava uguaglianza e la danza simbolo universale di gioia.
Lindy hop ballo: alle origine dell’uguaglianza
Il nome Lindy hop si ispira al volo transatlantico del 1927 di Charles “Lindy” Lindbergh, il pilota che appunto “saltò” (to hop) oltre l’oceano. Da allora, anche i ballerini saltellano e piroettano sulle note dello swing in preda a un’energia contagiosa, che “la danza del sorriso” veicola con il medesimo slancio ancora oggi, nei locali dove la musica – spesso dal vivo – si mescola alla magia degli abiti rétro. E per qualche ora fa dimenticare le scadenze, le chat e la fretta del quotidiano.

Il ballo Lindy hop al Savoy di New York, Harlem, circa 1947 – Foto Getty Images
«Il Lindy hop è un’esperienza aperta a tutti, dai 20 agli 80 anni, e valorizza la parte più spontanea di ciascuno», spiega Serena Grumi, ballerina e insegnante a Milano per Twist and Shout e Mad Swing Team. «Per partecipare a un corso non servono prerequisiti atletici e non è necessario presentarsi in coppia. La regola è una sola: iniziare a muoversi imitando il trainer, e tutto il resto verrà di conseguenza».
Benefici del Lindy hop: video e primi passi
Si calcola che un’ora di ballo aiuti a bruciare dalle 300 alle 500 calorie, con numerosi benefici sul sistema cardiovascolare, sulla respirazione e sulla flessibilità articolare. Ma gli effetti non si notano solo sul corpo, perché il Lindy hop è anche una valvola di sfogo naturale che allenta le tensioni e fa bene all’umore. Ci sono addirittura studi che ne confermano l’utilità per le persone che soffrono d’ansia sociale e per le quali, soprattutto dopo la pandemia, il contatto fisico è diventato quasi un tabù.
«I balli di coppia ci insegnano a fidarci dell’altro e a comunicare con il tocco delle mani, con lo sguardo, con una risata», conferma Grumi, che è anche psicologa e ricercatrice all’Università di Pavia. «Musica e danza ci riportano a una forma primordiale di comunicazione, in cui la nostra fisicità si esprime prima delle parole. Con il Lindy hop ci si muove insieme agli altri, alternando concentrazione e flusso, azione e reazione. In pista si conduce e si segue, si improvvisa e si ascolta, ma ogni passo è dialogo. E mentre il corpo si abbandona all’onda del ritmo, aumenta anche la produzione di serotonina, l’ormone del benessere».
È anche per queste innumerevoli ricadute positive che questo ballo è tornato alla ribalta con il suo frizzante immaginario sonoro ed estetico. Fatto di gonne a ruota iperfemminili, pantaloni a vita alta, fasce per capelli, cravatte strette, bretelle e comode scarpe da ballo in cuoio. Ma attenzione: «Il revival del vintage non è solo una questione di moda. Dietro c’è una ricerca di autenticità, di gesti veri, di contatto umano e, soprattutto, c’è il desiderio di riappropriarsi di un mondo più semplice dove ogni tanto, anche solo per una serata, ci fa piacere tornare», precisa l’insegnante.
Inoltre, già dopo un paio di lezioni – un plus rispetto ad altre danze più tecniche e strutturate, come il tango argentino – si può partecipare a una social dance. «Nelle ballroom ci sono spesso dei danzatori esperti, i cosiddetti taxi dancer, che invitano i principianti, creando un’atmosfera distesa dove l’età non conta e la perfezione non serve.
Cosa fare le prime volte? Lasciarsi andare

Foto Getty Images
Le prime volte bisogna solo lasciarsi guidare e vedere che cosa succede, ma con il tempo si svilupperanno coordinazione, equilibrio, elasticità, grazia. E uno stile sempre più personale». Leggero e spiritoso, sensuale e talvolta decisamente “muscolare”, quando non addirittura acrobatico. Il Lindy hop «si pratica con tutti, senza timore di risultare inadeguati. Si cambia partner di continuo e, di riflesso, si impara anche a conoscersi meglio», assicura Grumi, mentre fa partire le note di Love me or leave me , un cavallo di battaglia di Nina Simone che, nel titolo, evoca proprio quel “prendere e lasciare” tipico di questo ballo.
Del resto, non è raro che fra uno swing e l’altro nascano amicizie o storie d’amore destinate magari a consolidarsi fuori dalla pista. Perché, come diceva la grande ballerina e coreografa americana Martha Graham, la danza è la lingua segreta dell’anima.
E di solito non mente.

Foto Getty Images
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