Viaggio lungo la Rete Mediterranea delle Città del Corallo, che unisce 6 città e 3 Paesi
È nata ufficialmente la prima Rete Mediterranea delle Città del Corallo, un progetto che mette in connessione sei città simbolo dell’arte del corallo e tre Paesi affacciati sul Mediterraneo. Un viaggio culturale e contemporaneo che parla direttamente a voi, lettori curiosi, viaggiatori consapevoli, amanti delle storie autentiche.
Il collegamento unisce Trapani, città italiana sul mare e simbolo di scambi commerciali, con Sciacca, Torre del Greco, Alghero, Siviglia e Tabarka che (sepppur distanti) si rivelano connesse da secoli continuando a reinventarsi.
La Rete Mediterranea delle Città del Corallo
Seguendo questa rotta vi accorgete subito che il corallo è molto più di un semplice gioiello: è un’identità che condividete, un segno di amicizia tra popoli, un simbolo vivo del dialogo tra Nord e Sud, tra Est e Ovest del Mediterraneo. In un presente fatto di tensioni e fratture, questa rete vi parla chiaro e forte: il bacino non divide, connette. È uno spazio che sentite comune, un flusso continuo di scambi dove la cultura diventa energia pura di cooperazione.
Ma quali sono le località collegate tra loro?
Come accennato, si parte da Trapani che con la sua storia antica di botteghe e maestri che già nel Cinquecento lavoravano il corallo non poteva mancare.
Sciacca, invece, propone un giacimento di corallo subfossile rimasto nascosto per millenni ma portato a riaffiorare grazie all’ingegno umano.
Torre del Greco, poi, mixa la tradizione con la sostenibilità, la ricerca scientifica e le istituzioni europee mentre Alghero utilizza il corallo come materia autentica alimentando un legame tra chi crea e chi acquista. Il legame continua con Siviglia, che trascina in una dimissione più pop e simbolica con il corallo che mixa folklore, moda e devozione. A chiudere il cerchio ci pensa Tabarka che ricorda quanto la storia del Mediterraneo sia collegata tra rotte, scambi e culture. Del resto, può il mare dividere ciò che da sempre unisce?

Gli obiettivi del progetto
Uno dei temi centrali di questa nuova rete riguarda il futuro. Senza giovani, formazione e manualità, il rischio è che l’arte del corallo resti solo una splendida cartolina del passato. L’obiettivo, invece, è continuare a innovare, trasmettere competenze, stimolare creatività.
Scuole, licei artistici, botteghe, musei e istituzioni sono chiamati a lavorare insieme per non perdere un patrimonio che nasce dal mare e vive grazie alle mani dell’uomo. Crescere, imparare, tramandare: oggi la formazione non è un optional, è una scelta culturale, economica e sociale. Custodire l’arte del corallo vuol dire aprire strade reali alle nuove generazioni, ma anche tenere viva un’identità preziosa che, senza cura, rischia di scomparire. Possiamo davvero permetterci di perderla?
E poi c’è il tema che non possiamo ignorare: l’ambiente. Il corallo è delicato, il mare è sotto stress, gli equilibri naturali sempre più fragili. Come restare a guardare? Questa rete nasce anche per questo: affrontare le sfide di oggi con pratiche sostenibili, cooperazione internazionale e una nuova coscienza ambientale. Proteggendo il corallo si difende il Mediterraneo in modo concreto, tutelando la biodiversità, l’artigianalità e la bellezza.
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