Parigi, calendario ‘monstre’ per la donna: Blazy, Piccioli e Anderson i più attesi

La prossima stagione parigina si preannuncia come una settimana di fuoco. A incendiare (metaforicamente) le passerelle francesi saranno infatti i tanti – forse mai così tanti – debutti creativi che andranno in scena durante la lunga manifestazione, che, con un calendario provvisorio di nove giorni (dal 27 settembre al 7 ottobre), si prepara a dare spazio a più di 70 show.
Avant toute chose, tra i tanti appuntamenti imperdibili, la grande attesa è riservata principalmente alla prima prova di Matthieu Blazy alla direzione creativa di Chanel, in programma per la sera del penultimo giorno di sfilate.
Negli ultimi mesi, tra stampa e addetti ai lavori, si è molto chiacchierato – in questo continuo riassetto degli uffici stile – su quale sarà il debutto più importante di settembre. Ma la prima volta di Blazy porta con sé una sfida storica: riportare linfa creativa a un brand che è un’istituzione, la cui visione, dopo Coco Chanel, è stata plasmata quasi interamente da Karl Lagerfeld. In questi mesi Blazy ha preso le redini da Virginie Viard, tra le stiliste forse più divisive degli ultimi anni. A rendere ancora più difficile il compito, pesa anche la questione dei conti: nel 2024 i ricavi di Chanel sono diminuiti del 5,3% a tassi correnti e del 4,3% a cambi costanti, attestandosi a 18,7 miliardi di dollari (pari a 16,52 miliardi di euro). Si tratta del primo rallentamento delle vendite dal 2020.
Tornando ai big in calendario – che per la prima volta vede l’ultimo giorno alleggerirsi, senza grandi brand in chiusura – cresce l’attesa per la prima collezione femminile di Jonathan Anderson da Dior. Dopo un debutto maschile amatissimo dagli insider, già virale su TikTok, la seconda prova del ready-to-wear è fissata per il 1° ottobre.
C’è poi anche un italiano a cui spetta uno dei momenti più attesi: Pierpaolo Piccioli presenterà le sue prime creazioni per Balenciaga la sera di sabato 4 ottobre, dando inizio a un nuovo ciclo per uno dei brand più discussi degli ultimi anni. Solo poche settimane fa, lo stilista di Nettuno era in prima fila alla couture ad applaudire Demna, in uscita dopo dieci anni alla guida creativa e prossimo allo stile di Gucci (il cui debutto è previsto per marzo).
Passando a nomi forse meno affermati, ma con eredità pesanti da raccogliere, il duo formato da Jack McCollough e Lazaro Hernandez si prepara alla prima collezione per Loewe (quinto giorno di sfilate), mentre Duran Lantink accetterà, il prossimo 5 ottobre, la sfida di riportare Jean Paul Gaultier al ready-to-wear, dopo anni in cui il marchio ha sfilato solo tramite la formula dello special guest nella settimana della couture. Miguel Castro Feritas, invece, è stato il nome designato per rendere nuovamente desiderabile Mugler, rispolverando il lavoro del fondatore Manfred Thierry Mugler. Per lui, l’appuntamento è fissato alle 12 del 2 ottobre. Carven sfilerà invece con la prima collezione disegnata da Mark Thomas come proprio design director. Thomas si siede così a tutti gli effetti sulla poltrona lasciata da Louise Trotter, che a dicembre è passata alla guida creativa di Bottega Veneta (il suo debutto sarà sempre a settembre ma a Milano).
Ultimo, ma non per importanza, Glenn Martens: dopo aver stupito con il battesimo della couture per Maison Margiela, al designer belga ora spetta il primo ready-to-wear.
C’è poi chi ritorna tra i ranghi: dopo anni di presentazioni digitali e show fuori calendario voluti da Hedi Slimane, Celine, sotto la nuova guida di Michael Rider (che ha debuttato a inizio mese durante l’alta moda), torna a essere una colonna della manifestazione d’Oltralpe.
Rimane poi il fatto che – in una geografia della moda che parla sempre più francese, scegliendo Parigi più di Milano – la kermesse può contare su una grande quantità di big name: mettendo da parte i debutti, l’attenzione di stampa e addetti nel corso della settimana sarà dedicata anche al proseguo delle direzioni di Valentino by Alessandro Michele, Tom Ford by Haider Ackermann, Givenchy disegnato da Sarah Burton, Julian Klausner per Dries Van Noten, Peter Copping per Lanvin e Chemena Kamali per Chloé. Non mancano poi punti di riferimento della kermesse, da Saint Laurent, che aprirà il primo giorno, a Louis Vuitton, inaspettatamente al secondo giorno, Rick Owens, Issey Miyake, Miu Miu, Hermès e molti (molti) altri.
Qual è la tua reazione?






