Prezzo dell’oro da record: superati i 3.500 dollari l’oncia

Il mercato dei metalli preziosi è alle stelle. Nello specifico, l’oro ha raggiunto livelli record superando i 3.500 dollari (3.255 euro) per oncia, e l’argento ha toccato i massimi dal 2011. Questo trend rialzista si inserisce in un contesto economico e geopolitico complesso, dove diversi fattori si intrecciano, spingendo gli investitori a rifugiarsi in beni considerati più sicuri rispetto ad altri asset finanziari.
Come riporta Il Sole 24 Ore, una delle principali cause di questo movimento è l’incertezza legata alla politica monetaria della Federal Reserve. Le aspettative di un futuro abbassamento dei tassi di interesse da parte della banca centrale americana sono alimentate dalla continua pressione inflazionistica e dalle prospettive economiche globali. Secondo quanto riportato dal quotidiano, le attese di un taglio dei tassi stanno infatti spingendo il dollaro verso un deprezzamento relativo e stanno rendendo più attraenti gli investimenti in metalli preziosi, che, in quanto beni rifugio, tendono ad apprezzarsi quando la fiducia nei mercati finanziari diminuisce.
Il prezzo spot dell’oro è salito del 27% nel 2024, superando per la prima volta 3mila dollari l’oncia a marzo di quest’anno, quando l’incertezza sulle politiche commerciali del presidente Usa Donald Trump ha spinto gli investitori verso l’asset rifugio. E infatti non meno rilevante è la situazione politica degli Stati Uniti, dove la continua delegittimazione del sistema da parte del tycoon sta alimentando una crescente instabilità. Questo scenario sta contribuendo a mettere in discussione l’affidabilità degli Stati Uniti come potenza economica globale, con gli investitori che, invece di puntare su dollaro e Treasuries (i titoli di stato emessi dal governo degli Stati Uniti, ndr), si orientano verso l’oro e l’argento come alternative più sicure.
Come anticipato, dunque, la continua volatilità dei mercati globali, combinata con l’incertezza derivante dalle politiche economiche in atto, ha spinto l’oro a superare una soglia storica di valore, toccando i 3.500 dollari, mentre l’argento ha registrato un’impennata che non si vedeva dal 2011. Come sottolineato anche da Reuters, l’oro sta beneficiando soprattutto delle aspettative che la Federal Reserve possa adottare una politica monetaria più accomodante, un elemento che favorisce l’apprezzamento del metallo giallo rispetto ad altre valute.
In questo quadro, la domanda di metalli preziosi come l’oro e l’argento sta crescendo, con i due beni che emergono come opzioni di investimento preferite da coloro che cercano di proteggersi dalle oscillazioni dei mercati finanziari. La curva dei rendimenti continua a essere influenzata dalla politica monetaria e dalla gestione delle incertezze politiche, con un impatto diretto sulle scelte degli investitori.
In un sondaggio di Reuters condotto a luglio, gli analisti prevedono che l’oro si attesterà in media a 3.220 dollari nel 2025 e a 3.400 dollari nel 2026. L’argento spot ha perso lo 0,5% a 40,49 dollari l’oncia, dopo aver toccato il massimo dal settembre 2011 nella sessione precedente.
In ultima battuta, la dinamica che sta guidando i prezzi dell’oro e dell’argento suggerisce che, in un contesto di incertezze globali, i metalli preziosi continueranno a giocare un ruolo cruciale nelle strategie di investimento, come strumenti per diversificare i portafogli e proteggersi dal rischio di instabilità economica. La combinazione di aspettative economiche più accomodanti da parte della Federal Reserve e di un clima politico instabile negli Stati Uniti sta quindi rendendo l’oro e l’argento scelte sempre più popolari tra gli investitori di tutto il mondo.
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