Prova Skoda Enyaq 2025: lo spazio ha la forma di un SUV elettrico | Video
Era il 2021 quando arrivò in Italia la prima generazione di Skoda Enyaq, un SUV che avrebbe permesso a Skoda di entrare a gamba tesa in un segmento popolato da clienti con ambizioni e pretese. Si è distinto per le sue peculiarità ed ora si è aggiornato. Ma dalla prova di Skoda Enyaq 2025 l'evidenza è che questo sia ben più di un semplice restyling, bensì un deciso balzo in avanti.
Arriva la Tech Deck Face Skoda
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Skoda Enyaq 2025 adesso ha un lettering esteso anche all'anteriore[/caption]L'anteriore della nuova Enyaq 2025 è cambiato completamente, nello stile e nei contenuti. Adesso l'unica griglia per portare aria ai radiatori è nella parte inferiore, a simboleggiare chiaramente quanto sia un'auto che non abbia bisogno di masse d'aria importanti per il raffreddamento, da buona elettrica. Ma quel che la distingue più di tutto al frontale è quella che Skoda chiama "Tech Deck Face". L'ho incrociata per la prima volta sulla Skoda Elroq che ho provato qualche mese fa e si traduce in una banda nera lucida che corre da lato a lato, ingloba le luci di posizione a quattro punti e, soprattutto, nasconde la sensoristica che permette agli ADAS di funzionare come si deve. Il lettering Skoda è stato inserito per esteso proprio al centro del cofano, particolare che sembra banale ma che ha richiesto una riprogettazione della zona anteriore del cofano. Chiaro che questo ha un significato ben più profondo, perchè permette una percezione differente del brand da parte - soprattutto - degli italiani.[caption id="attachment_212895" align="alignnone" width="1200"]
La tre quarti posteriore della nuova Enyaq 2025[/caption]La lunghezza di 4,65 metri è sostanzialmente la stessa del modello precedente (ci balla 1 cm in più, dovuto al paraurti più appuntito), ma sono ampiamente dissimulati dal profilo del tetto. Questo arriva al posteriore verso il lunotto alto e non particolarmente ampio, fattore comune ormai a molti SUV e che costringe all'utilizzo indiscusso delle telecamere per il parcheggio. La nuova Enyaq è decisamente più consolidata con il design al posteriore, dove i gruppi ottici hanno delle radici in un design più tradizionale di Skoda, così come il portellone bagagliaio che permette di accedere ad un volume di 585 litri con schienali alzati a 1.710 con schienali posteriori abbattuti.
Interni a prova di vita su Skoda Enyaq 2025
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Gli interni di nuova Enyaq 2025[/caption]Lo spazio è la discriminante principale quando si sale a bordo della nuova Skoda Enyaq 2025 come quella oggetto della prova. Tanto spazio, per permettere di non avere (quasi) limiti nella vita di tutti i giorni. I portaoggetti in giro, sotto al tunnel centrale su due livelli e sotto al bracciolo aiutano con i più piccoli oggetti di uso comune, mentre la forma ed il contenimento dei sedili - con poggiatesta integrato - permettono a chiunque di trovare la propria posizione di guida ideale. Ed a proposito di posizione di guida, il volante mi è piaciuto. Non un volante articolatissimo ma allo stesso tempo decisamente dalle linee originali. Sono i comandi sulle due razze che fanno la differenza in quanto a design ed usabilità, fattori che permettono una migliore percezione dell'auto dal lato cliente.[caption id="attachment_212894" align="alignnone" width="1200"]
I sedili posteriori hanno spazio a sufficienza per le ginocchia[/caption]Un display da 5.3 pollici prende il posto della classica strumentazione. Ad alcuni potrebbe piacere e ad altri no, ma il suo dovere lo fa. Certo alcune informazioni sono piccole da vedere con una veloce occhiata, ma i dati sembrano disposti in modo relativamente ordinato. A dare supporto ci pensa poi un display da 13 pollici per l'infotainment. Uno schermo touch ben visibile che aiuta a gestire gli apparati di bordo, navigatore e climatizzatore compresi. Il numero di tasti fisici a disposizione è ridotto praticamente all'osso, mentre il posizionamento dello schermo non è malvagio: segue la curva naturale della plancia, che si proietta verso l'interno. Non mi hanno fatto impazzire gli inserti in carbon look, ma sicuramente meglio della plastica nera lucida. Infine chapeau per il selettore cambio, che sfruttando l'assenza di collegamenti meccanici ha permesso di giocare con le forme: piccolo e facilmente raggiungibile, fa la sua figura.
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