Roma, vandalizzata Sinagoga a Monteverde
Vandalizzata la Sinagoga nel quartiere Monteverde a Roma. Sui muri del luogo di culto ebraico sono comparse questa mattina alcune scritte: ‘Monteverde antisionista e antifascista’ e ‘Palestina Libera’. È stata inoltre imbrattata con vernice nera la targa dedicata a Micheal Stefano Gaj Tachè, vittima del terrorismo palestinese, morto all’età di due anni il 9 ottobre 1982. La Digos della questura di Roma è sulle tracce di due persone con il volto travisato.

Tajani: “Condanno profanazione sinagoga, stop odio e antisemitismo”
Immediata la condanna dell’accaduto da parte del ministro degli Esteri Antonio Tajani. “Condanno con forza la profanazione della sinagoga nel quartiere Monteverde a Roma. Imbrattata la targa dedicata a Stefano Gaj Taché, ucciso in un attentato terroristico nella sinagoga di Roma il 9 ottobre 1982. Ho telefonato Victor Fadlun, Presidente della Comunità Ebraica della Capitale, per esprimere la mia solidarietà. Contro ogni fantasma del passato, basta antisemitismo, basta odio”, ha scritto su X il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani.
Fadlun: “Chiediamo intervento forte del Governo”
“All’indomani dell’ennesima manifestazione pro Pal al tempio di Monteverde è stata profanata la targa di intitolazione. Il tutto si inserisce in un clima intimidatorio, l’attacco alla sede della stampa di Torino e, in generale, l’antisemitismo è diventato uno strumento di contestazione politica il più abietto possibile”. Così Victor Fadlun, Presidente della Comunità Ebraica di Roma commentando quanto successo al “tempio intitolato Micheal Stefano Gaj Tachè, un bambino di soli due anni assassinato dal terrorismo palestinese nel 1982 in un attacco al Tempio Maggiore. Confidiamo nelle forze dell’ordine e chiediamo un intervento forte del Governo per fermare questa spirale d’odio”.
La sinagoga si trova a Roma in viale di villa Pamphili. La targa e le scritte sui muri sono già state ripulite. “Questo è un gesto che oltraggia la comunità ebraica, la ferisce profondamente” – ha continuato sottolineando come “questo è un luogo di ritrovo in cui appunto si incontrano le famiglie, i bambini, i giovani. È un luogo di incontro intergenerazionale, la sinagoga, dove si va a pregare, ma anche a conoscersi e a creare un senso di comunità. Colpire in questo modo la sinagoga significa disconoscere e prevaricare quello che il diritto degli ebrei potessi ritrovare a condurre una vita normale e questo non è accettabile”, ha concluso Fadlun.
Boschi (Iv): “Solidarietà a Comunità ebraica, difendere memoria è dovere“
“Ogni gesto, ogni attacco antisemita non può trovare spazio nella nostra democrazia e deve essere fermato. Alla comunità ebraica romana va la nostra piena solidarietà”. Lo dichiara la presidente dei deputati di Italia Viva Maria Elena Boschi che sottolinea: “Le scritte sulla Sinagoga Beth Michael e sulla targa dedicata al piccolo Stefano Gaj Tachè colpiscono non solo il quartiere e la comunità, ma l’intera città che non deve rivivere ferite così profonde. Difendere la memoria significa difendere la dignità di tutti noi”, conclude.
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