Sì, sono d’oro davvero: il trend manicure che fa discutere ha un significato profondo e radici antiche

Non sono solo una moda bizzarra: le unghie d’oro raccontano storie di culture antiche e significati profondi. Ecco da dove arrivano e perché.
Guardarle la prima volta lascia un attimo perplessi. Sembrano finte, sembrano troppo. Ma sono vere, e sono d’oro. Letteralmente. Le unghie dorate che da qualche tempo popolano red carpet, social e saloni d’estetica non sono solo una bizzarria estetica figlia dell’iperlusso. Hanno radici profonde, affondano in rituali e tradizioni antiche, e quando appaiono nei feed patinati non sono quasi mai solo un vezzo. La manicure in oro vero ha qualcosa da dire, anche quando chi la indossa lo fa per puro effetto scenico.
Chi si occupa di bellezza con occhi aperti sa bene che ogni trend ha sempre una storia che parte da lontano. A volte se ne perde il senso, a volte torna con una forza nuova. L’oro sulle unghie, per esempio, ha attraversato secoli e continenti. Oggi lo vediamo rilanciato da influencer e artisti, ma in certi angoli del mondo non ha mai smesso di significare ciò che ha sempre significato: protezione, ricchezza, spiritualità. Prima di riderne, vale la pena ascoltarlo.
Dalle spose del Rajasthan alle cerimonie del Golfo: quando conta il significato
L’immagine di un’unghia interamente rivestita d’oro, magari lucida e scolpita, può sembrare l’ultima trovata kitsch del mondo beauty. Eppure, nel Golfo Persico, sono da tempo parte integrante dei look cerimoniali più sfarzosi. Lì, in contesti benestanti, non è raro commissionare un set personalizzato a un orafo, proprio come si farebbe per una collana. La forma è studiata in base alle dita, l’oro viene lavorato sottilissimo e ogni dettaglio è pensato per valorizzare la persona. Non sono pensate per durare, ma per essere viste. E in quei contesti, essere visti è parte del messaggio.
In India, la narrazione si fa più intima. L’oro, da sempre associato a prosperità e fortuna, accompagna la sposa in ogni dettaglio del giorno delle nozze, dalle cavigliere ai capelli. Le unghie non fanno eccezione. Più che rivestimenti permanenti, si tratta di capsule ornate in oro, talvolta abbellite da smalti smaltati o pietre. Fanno parte del rituale, si abbinano al sari, raccontano l’appartenenza a una famiglia e il desiderio di onorarne la storia. E non si buttano, si custodiscono.
Nel Sud-est asiatico, invece, la funzione è spesso più scenica. In Thailandia o Indonesia, alcune minoranze nobiliari e gruppi teatrali tradizionali utilizzano unghie dorate lunghe, affusolate, come parte dei costumi. A volte sono ancora realizzate in vero oro, più spesso in foglia d’oro. L’effetto resta spettacolare, ma è sempre legato a un contesto rituale. Ogni movimento della mano è studiato, ogni gesto amplificato da quelle estremità lucenti.
Quando queste estetiche arrivano in Occidente, qualcosa cambia. Il senso profondo si diluisce, ma non si perde del tutto. Nail artist americani, coreani e mediorientali stanno riprendendo l’idea, rielaborandola in chiave fashion. Capsule rivestite in foglia d’oro, applicazioni su gel semitrasparente, texture che ricordano le antiche decorazioni a sbalzo. Alcuni brand di lusso offrono anche capsule su misura, veri e propri pezzi da gioielleria. Il confine tra moda e arte, ancora una volta, si fa sottile.
Certo, resta chi le vede come una provocazione. E forse lo sono. Ma in un mondo dove l’estetica dice sempre qualcosa, anche l’oro sulle unghie può essere una scelta consapevole. Un modo per richiamare un’eredità, per affermare un’identità, o semplicemente per far brillare un dettaglio con la forza di una storia.
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