Struccarsi è pesante la sera, ma devi provare questo metodo: delicato, veloce e non ti sporchi le mani

C’è quella fase della giornata in cui tutto rallenta, il trucco ha ceduto da ore e l’unico pensiero è buttarsi sul letto. Peccato che prima bisogna passare da quella piccola seccatura che è lo struccarsi.
Non importa quanto ami truccarti o quanto ci tenga alla skincare, quando sei stanca diventa una faccenda ingrata. Gli occhi, poi, sono sempre il punto critico. Mascara waterproof, eyeliner pigmentati, ombretti stratificati. Ogni sera sembra una battaglia persa in partenza. E il rischio è sempre lo stesso: strofinare troppo, irritare la zona, svegliarsi con le ciglia dimezzate.
Capita anche a me, spesso. E nonostante il mestiere e i prodotti a disposizione, arrivo anch’io a sera con la tentazione di ignorare tutto e dormire col mascara. Ma ovviamente non si può. Il trucco sugli occhi non perdona, e se resta lì troppo a lungo, la pelle attorno comincia a protestare. C’è chi opta per le salviettine (che però lasciano sempre qualcosa indietro), chi per il bifasico (che unge tutto), chi per i dischetti riutilizzabili (che dopo un po’ sembrano carta vetrata). Ma sui social sta girando un metodo curioso.
Come struccare gli occhi senza irritare la pelle: il metodo del pennello con acqua micellare
Nessun dischetto, nessuna salvietta. Solo un pennello da trucco, di quelli con le setole fitte, quelli che si usano per sfumare gli ombretti o i correttori. Imbevuto completamente di acqua micellare. Il gesto è semplice ma cambia la dinamica: invece di strofinare, si sfiora. Si fanno movimenti circolari piccoli e delicati direttamente sulla palpebra chiusa. Le setole si muovono tra ciglia e linea dell’eyeliner, portandosi via tutto senza costringerti a passare dieci volte.
La sensazione è diversa dalle solite. Più morbida, più precisa. Il pennello arriva dove il dischetto non riesce, si infila tra le ciglia, riesce a sciogliere mascara e matita senza tirare. Ovviamente il trucco è lasciare che l’acqua micellare faccia il suo lavoro. Basta insistere un po’ e poi ripassare con un secondo pennello pulito o semplicemente con un panno in microfibra per completare il tutto. Niente mani unte, niente occhi arrossati. E sì, anche niente ciglia sul lavandino.
Ora, non è un metodo universale. Chi ha occhi molto sensibili o ha appena fatto trattamenti come la laminazione dovrebbe andarci piano. Anche chi porta lenti a contatto o ha una pelle iper reattiva può non trovarlo ideale. Va testato con attenzione, magari con un pennello morbidissimo e acqua micellare senza profumi o alcool. In ogni caso, non bisogna mai dimenticare che quello che funziona per me può non essere perfetto per te. Ma vale la pena provare, soprattutto se hai l’abitudine di truccarti gli occhi ogni giorno.
C’è anche un aspetto interessante dal punto di vista del design del gesto. Cambiare strumento cambia la relazione con il momento dello strucco. Il pennello restituisce controllo, rallenta il ritmo, obbliga a prenderti un attimo per te. È come passare da una spugna ruvida a un pennello da acquerello. Fa una differenza enorme nel modo in cui vivi quel minuto.
Non è una tecnica pensata da qualche brand. È qualcosa che si è diffuso tra utenti reali, che hanno sperimentato e condiviso. Questo la rende interessante, perché parte dall’esperienza diretta. Non risolve tutto, certo. Ma rende una fase noiosa un po’ più tollerabile. E nei giorni giusti, quasi piacevole.
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