Supercomputer e AI svelano i segreti dei reattori a sali fusi
Un team di scienziati dell'Oak Ridge National Laboratory (ORNL) negli Stati Uniti ha messo a punto un sistema di intelligenza artificiale che promette di accelerare notevolmente lo sviluppo dei reattori nucleari avanzati. Sfruttando la straordinaria potenza di calcolo del supercomputer Summit, questo nuovo strumento è in grado di prevedere il comportamento dei sali fusi con un'accuratezza senza precedenti, paragonabile a quella delle complesse simulazioni di chimica quantistica, ma in una frazione del tempo.
Nel cuore dei reattori nucleari di nuova generazione, i sali fusi agiscono come refrigeranti e solventi per il combustibile nucleare, operando a temperature estreme. Comprendere in dettaglio le loro proprietà termodinamiche, come il punto di fusione o la capacità termica, è fondamentale per garantire la sicurezza e l'efficienza di questi impianti per decenni. Tuttavia, simulare con precisione questi materiali rappresenta una delle maggiori sfide dell'ingegneria nucleare. I metodi tradizionali sono lenti e richiedono immense risorse computazionali, creando un collo di bottiglia nel processo di progettazione.
Il nuovo framework di machine learning, presentato sulla rivista Chemical Science, supera questo ostacolo. I ricercatori hanno addestrato l'algoritmo utilizzando un set di dati relativamente modesto, derivato da calcoli di base, permettendo all'AI di "imparare" le complesse interazioni tra gli ioni nel sale fuso. Per testare il sistema, il team ha modellato con successo il punto di fusione del cloruro di litio, ottenendo in poche ore risultati che avrebbero richiesto giorni con i metodi convenzionali. Luke Gibson, ricercatore dell'ORNL, ha sottolineato la semplicità e l'efficacia dell'approccio, che consente di raggiungere una maggiore accuratezza in meno passaggi e più velocemente.
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