Test booster Artemis: l'ugello esplode in diretta video
Il cammino dell'umanità per tornare sulla Luna, con il programma Artemis della NASA, si baserà inizialmente sulla potenza di lancio fornita in gran parte dal razzo Space Launch System (SLS). Questo sistema, pur essendo all'avanguardia, affonda le sue radici nell'eredità tecnologica dello Space Shuttle, riutilizzandone e aggiornandone componenti chiave come i motori RS-25 e i booster a propellente solido. Proprio in vista delle missioni future, che richiederanno una spinta ancora maggiore, l'azienda aerospaziale Northrop Grumman è al lavoro su una versione potenziata di questi booster.
Questi nuovi motori, noti con l'acronimo BOLE (Booster Obsolescence and Life Extension), sono progettati per sostituire le parti ormai obsolete e fuori produzione con componenti moderni, come un involucro in fibra di carbonio più leggero e resistente, e un propellente più efficiente. Il risultato è un incremento di prestazioni di oltre il 10% rispetto ai booster attuali, un margine fondamentale per trasportare carichi più pesanti verso la Luna e, un giorno, verso Marte.
Per verificare la bontà di questo nuovo design, il 26 giugno scorso è stato condotto un test statico presso l'impianto di Northrop Grumman a Promontory, nello Utah. L'obiettivo era accendere il motore, denominato Demonstration Motor-1 (DM-1), e lasciarlo bruciare per circa due minuti, simulando esattamente la durata e le sollecitazioni di un lancio reale. Oltre 700 sensori erano pronti a raccogliere una mole enorme di dati, mentre il motore sprigionava una spinta sbalorditiva di oltre 17 milioni di Newton.
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