Thailandia: passo indietro sull’uso ricreativo di cannabis, consentita solo per scopi medici
Il governo thailandese ha ufficialmente riclassificato le infiorescenze di cannabis come “erba controllata”, limitandone l’uso esclusivamente a scopi medici. Lo ha annunciato il ministero della Salute pubblica tramite una nuova regolamentazione pubblicata sulla Gazzetta reale, entrata in vigore con effetto immediato. La norma vieta espressamente la vendita al dettaglio, la pubblicità e l’uso ricreativo della cannabis, ponendo fine a un periodo di relativa liberalizzazione seguito alla depenalizzazione avvenuta nel 2022. Secondo la nuova disciplina, solo i soggetti in possesso di una licenza ai sensi della Sezione 46 potranno studiare, esportare, vendere o trasformare cannabis a fini commerciali, rispettando rigide condizioni su tracciabilità, provenienza e standard di coltivazione.
Sarà inoltre vietata la vendita online, tramite distributori automatici o in luoghi pubblici come templi, dormitori e parchi. L’uso terapeutico resta consentito ma esclusivamente su prescrizione di personale sanitario abilitato, inclusi medici, farmacisti, dentisti e praticanti di medicina tradizionale o cinese riconosciuti dalla normativa professionale thailandese. La decisione rappresenta una netta inversione di rotta rispetto alla liberalizzazione degli ultimi anni, e mira, secondo le autorità, a prevenire abusi e a rafforzare il controllo sull’impiego della cannabis nel Paese.
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