L’energia liquida della festa

Dicembre 17, 2025 - 15:12
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L’energia liquida della festa

Ci sono vini che si bevono e vini che si annunciano. Le bollicine fanno rumore prima ancora di arrivare nel calice: brillano, salgono, scoppiano, chiamano l’attenzione. Sono movimento allo stato liquido, luce che danza, e forse è proprio per questo che le associamo immediatamente alla festa, al benessere, alla sensazione che “stia per succedere qualcosa di bello”. Le bolle parlano un linguaggio universale, immediato, contagioso: mettono di buon umore ancora prima dell’assaggio.

Non è solo una questione di gusto, ma di immaginario. Il perlage è una festa visiva: richiama la scintilla, la candela accesa, il fuoco d’artificio. A livello emotivo trasmette energia, vitalità, rinascita. Nulla è statico in un calice di spumante, tutto si muove verso l’alto, come se il vino stesso avesse deciso di sfidare la gravità. E dove c’è slancio, c’è celebrazione.

A questa forza sensoriale si è aggiunta, nel tempo, una storia affascinante. Tra Seicento e Settecento, le bollicine conquistano le corti europee, a partire da quella di Luigi XIV. A Versailles lo Champagne diventa sinonimo di eleganza, modernità, lusso. È il vino delle grandi occasioni, delle feste, del potere che si mette in scena. Le maison francesi costruiscono un mito che ancora oggi resiste: stappare una bottiglia significa partecipare a un rituale che profuma di nobiltà e spettacolo. Nell’Ottocento, con il progresso tecnico e l’industrializzazione, le bollicine escono dai palazzi reali e diventano protagoniste degli eventi pubblici, delle inaugurazioni, delle vittorie. Da quel momento in poi, nessuna celebrazione sembra completa senza il suono secco del tappo che salta.

Ed è proprio lo stappo a fare la magia. È un gesto teatrale, un istante sospeso che segna un prima e un dopo. Quel “pop” iconico non è solo un rumore: è un segnale collettivo che dice “si comincia”. Il brindisi non è mai solitario, anche quando si è in pochi. Le bollicine chiedono condivisione, chiamano il sorriso, accorciano le distanze.

L’Italia, con la sua straordinaria biodiversità vitivinicola, ha trasformato questa energia in mille interpretazioni diverse. Il Metodo Classico rappresenta il lato più profondo e solenne della bolla italiana: Franciacorta, Trento DOC, Alta Langa, Oltrepò Pavese sono territori che hanno fatto della finezza e della complessità la loro bandiera. Qui le bollicine sono sottili, persistenti, quasi aristocratiche, nate da lunghi affinamenti sui lieviti e capaci di raccontare il tempo con aromi di pane, burro. Sono vini che non hanno fretta, ma sanno sorprendere.

Accanto a questo mondo più riflessivo, il Metodo Charmat-Martinotti porta in scena la spensieratezza. Prosecco, Asti Spumante, Lambrusco: bollicine immediate, fragranti, profumate, conviviali. Qui la festa è diretta, gioiosa, senza sovrastrutture. Sono vini che invitano al secondo calice, che parlano di amicizia, aperitivi, risate. Federico Martinotti prima ed Eugène Charmat poi hanno regalato al mondo un metodo capace di trasformare l’aroma dell’uva in un’esplosione di freschezza, rendendo le bollicine accessibili, democratiche, irresistibili.

E poi arriva il momento dell’anno in cui tutto questo trova il suo palcoscenico naturale: le feste. A Natale le bollicine scaldano l’atmosfera, chiudono la cena come una parentesi luminosa, accompagnano i racconti, la memoria, il piacere di stare insieme. A Capodanno, invece, diventano un gesto carico di aspettative. Si brinda al futuro, si affida alle bolle la speranza che l’anno nuovo salga leggero come il perlage nel calice. È un atto quasi scaramantico, ma profondamente umano.

In fondo, le bollicine piacciono perché fanno esattamente questo: trasformano un semplice vino in un momento. Ogni bottiglia stappata è un piccolo spettacolo, un rito condiviso che dice, senza bisogno di parole, che sì, vale la pena fermarsi un attimo e celebrare. Con entusiasmo, con leggerezza, con quel sorriso spontaneo che solo un calice pieno di bolle sa regalare.

Che state aspettando? Correte a stappare!

Buone Feste a tutti.

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Redazione Redazione Eventi e News