Riduzione aliquote Imu per i canoni concordati, i piccoli proprietari: “Ora un piano casa nazionale e più tutele per chi affitta”

Genova. “Il Consiglio Comunale di Genova ha approvato definitivamente la riduzione delle aliquote IMU per il 2026 proprio nel giorno della scadenza del pagamento del 16 dicembre. Una coincidenza che non può passare inosservata e che fotografa bene le contraddizioni che da tempo denunciamo”. A scriverlo in una nota stampa Valentina Pierobon, Vicepresidente Nazionale di A.S.P.P.I., l‘Associazione Sindacale dei Piccoli Proprietari Immobiliari, che commenta così la decisione del Comune di Genova di approvare, durante la discussione sul bilancio in Sala Rossa, il ripristino della misura dedicata agli immobili a canone concordato.
“Come sindacato dei Piccoli Proprietari Immobiliari giudichiamo positivamente questo passo indietro, che arriva dopo una nostra presa di posizione netta contro la manovra introdotta nel mese di luglio. Intervenire sulla fiscalità immobiliare in una fase di emergenza abitativa ed economica, colpendo il patrimonio dei piccoli proprietari, è stato un errore politico prima ancora che tecnico. Un errore che avrebbe avuto conseguenze dirette sul mercato della locazione e sull’offerta abitativa in città”.
“In un momento storico in cui il caro affitti e l’emergenza abitativa sono diventati una questione nazionale, continuare a trattare i piccoli proprietari come un soggetto da cui attingere risorse è una scelta miope che rischia di aggravare il problema anziché risolverlo – continua Pierobon – Resta però il dato politico: compensare le difficoltà di bilancio con la leva fiscale non è accettabile, soprattutto andando a colpire chi, spesso con grandi sacrifici, mette a disposizione i propri immobili contribuendo a calmierare il mercato degli affitti”.
Secondo A.S.P.P.I. la partecipazione del Comune di Genova, tramite l’assessore alla Casa Davide Patrone, alla sottoscrizione del documento presentato al Governo per chiedere un piano casa nazionale è un passo “condivisibile” ma “non può restare una dichiarazione di principio“: “Da anni le politiche abitative scontano l’incapacità della parte pubblica di valorizzare e rendere disponibile il proprio patrimonio immobiliare, in larga parte inutilizzato o in condizioni di degrado – continua Pierobon – Questo vuoto viene sistematicamente colmato dal mercato privato, senza però che ai piccoli proprietari vengano garantite tutele adeguate. È così che l’inefficienza pubblica viene di fatto scaricata sulle spalle dei privati. E il risultato è sotto gli occhi di tutti: un mercato della locazione sempre più fragile, proprietari sfiduciati che ritirano gli immobili dal mercato, aumento degli alloggi sfitti e crescita degli affitti brevi. Un cortocircuito che si alimenta proprio mentre si continua a chiedere ai privati di fare la loro parte senza offrire certezze“.
Il dibattito sul tema però appare incompleto: “Rimane infatti colpevolmente ai margini del dibattito il tema della rischiosità dell’affitto – sottolinea la Presidente genovese – Da ormai troppo tempo i piccoli proprietari affrontano da soli il problema della morosità, con procedure lente e inefficaci e con il rischio di perdite economiche rilevanti, soprattutto per chi possiede uno o pochi immobili. È su questo terreno che si è costruita la sfiducia che oggi svuota il mercato della locazione tradizionale. Se davvero si vuole affrontare l’emergenza abitativa, è necessario parlare anche di sfratti più rapidi e di interventi pubblici tempestivi nei casi socialmente sensibili, distinguendo le situazioni di fragilità reale da quelle di abuso. Senza questo equilibrio, nessuna politica abitativa potrà funzionare”.
“La riduzione dell’IMU decisa dal Comune di Genova è un segnale corretto, ma non basta – conclude Pierobon – Serve una visione politica che riconosca finalmente che i piccoli proprietari non sono il problema, ma una parte essenziale della soluzione. Senza di loro, nessun piano casa potrà mai reggere”.
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