L’era dell’indipendenza europea deve diventare irreversibile, dice Von der Leyen

Pubblichiamo il discorso pronunciato dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen durante la sessione plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo

Il Consiglio europeo di questa settimana ci chiama a confrontarci con la realtà del momento. La realtà di un mondo che è diventato pericoloso e transazionale. Un mondo di guerre. Un mondo di predatori. La realtà di questo mondo significa che noi, europei, dobbiamo difenderci e fare affidamento sulle nostre forze. Viviamo in questo mondo da tempo, già prima del più grande campanello d’allarme di tutti: l’invasione illegale dell’Ucraina da parte della Russia nel febbraio 2022. La pace come l’abbiamo conosciuta appartiene al passato. Non abbiamo tempo per indulgere nella nostalgia.

Ciò che conta è come affrontiamo il presente. Noi, europei, non possiamo permettere che le visioni altrui definiscano chi siamo. Nessuno di noi dovrebbe restare scioccato da ciò che altri dicono dell’Europa. Ma lasciatemi dire questo: non sarebbe la prima volta che i giudizi sull’Europa si rivelano superati. E non sarebbe la prima presa di coscienza che l’ordine mondiale del dopoguerra sta cambiando radicalmente.

La Strategia di sicurezza nazionale americana ha ragione nel dire che l’Europa ha perso peso nel PIL globale, passando dal 25 per cento nel 1990 al 14 per cento di oggi. Ma ciò che non viene detto è che gli Stati Uniti seguono la stessa traiettoria: dal 22 per cento nel 1990 al 14 per cento di oggi. Non è quindi una storia che riguarda una sponda dell’Atlantico o l’altra. È la storia dello spostamento dell’economia mondiale. Se guardiamo alla sola Cina, la sua quota del PIL globale è passata dal 4 per cento nel 1990 al 20 per cento di oggi. È per questo che da tempo gli Stati Uniti stanno ridefinendo i propri interessi e le proprie priorità strategiche, alla luce dell’ascesa della Cina.

Il punto che voglio sottolineare è questo: questa Strategia non è la causa delle difficoltà che l’Europa affronta oggi nel mondo. È il sintomo della realtà del mondo di oggi. Il nostro compito al Vertice di questa settimana è dimostrare che sappiamo concentrarci sui nostri interessi strategici e sulle nostre priorità. Voglio ripetere ciò che ho detto proprio in questo luogo durante il mio discorso sullo Stato dell’Unione: questo è il momento dell’indipendenza europea.

Onorevoli deputati, da quando abbiamo iniziato a usare il termine “indipendenza”, molti hanno espresso scetticismo su cosa significhi davvero. È realistico? Basta guardare a ciò che abbiamo già realizzato. Dalla difesa all’energia, abbiamo trasformato l’impossibile in possibile, come parte della nostra nuova realtà. E siamo pronti a fare di più. Perché l’indipendenza ci rende più forti. Un’Europa più forte è un partner più forte, capace non solo di promuovere, ma di garantire un mondo più sicuro.

Guardiamo ai progressi compiuti. Siamo all’alba di una nuova era: l’indipendenza energetica dell’Europa dalla Russia. E quest’Aula ha guidato questo percorso fin dal primo giorno. Vi ringrazio. I vostri sforzi hanno dato i loro frutti. Grazie a REPowerEU, le importazioni di gas russo – GNL e via gasdotto – sono scese dal 45 per cento all’inizio della guerra al 13 per cento di oggi; le importazioni di carbone dal 51 per cento sono state azzerate; e quelle di petrolio greggio dal 26 per cento al 2 per cento. Tutto ciò significa che stiamo eliminando definitivamente i combustibili fossili russi, per sempre. Solo pochi anni fa sarebbe stato impensabile. Ma abbiamo agito e stiamo conquistando la nostra indipendenza dalla Russia.

Questo non è un caso. È il risultato di un impegno costante. Ma è stato guidato da ciò che ci rende europei: il nostro senso dello scopo, la nostra Unione, la nostra volontà politica. Ora abbiamo un modello chiaro per il futuro, che si tratti delle materie prime critiche con il piano RESourceEU, o della diversificazione e del rafforzamento delle catene di approvvigionamento attraverso accordi commerciali ambiziosi, dall’America Latina all’Indo-Pacifico. L’era dell’indipendenza europea deve diventare irreversibile.

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