Luminarie di Natale 2025: regole, procedure e spunti pratici per i Comuni

Dicembre 17, 2025 - 15:27
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Luminarie di Natale 2025: regole, procedure e spunti pratici per i Comuni

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Quando le giornate si accorciano e l’aria si fa più fredda, anche in occasione del Natale 2025 le luminarie iniziano a trasformare strade, piazze e quartieri in veri e propri palcoscenici di luce e festa: ma quali parametri devono rispettare i Comuni per la loro installazione?


Le installazioni luminose sono diventate parte integrante della tradizione natalizia italiana, capaci di attirare visitatori, valorizzare il commercio locale e creare un’atmosfera collettiva di celebrazione.

Tuttavia, quell’apparente magia di luci non nasce dal nulla: dietro le luminarie natalizie ci sono procedure amministrative, norme di sicurezza, obblighi tecnici e tempistiche precise che i soggetti interessati devono rispettare per ottenere le autorizzazioni necessarie. Nel 2025, in molte realtà comunali italiane tali procedure sono state semplificate ma restano un passaggio fondamentale per garantire la sicurezza dei cittadini, preservare l’ordine urbano e conciliare l’estetica delle feste con il rispetto delle norme vigenti.

In questo approfondimento scopriamo tutte le regole e i passaggi da seguire per installare luminarie natalizie nei Comuni italiani durante le festività 2025–2026.

Quali soggetti possono presentare richiesta

Nel 2025, i Comuni italiani che richiedono una autorizzazione o una comunicazione per installare luminarie natalizie tendono ad aprire il processo a:

  • Associazioni di commercianti, comitati di via o di quartiere;
  • Reti di imprese, gruppi di esercizi commerciali o artigiani;
  • Soggetti organizzati no-profit regolarmente costituiti;
  • In alcuni casi, singoli esercenti, se le luminarie insistono sul suolo pubblico in modo limitato e definito.

In molti Comuni, ad esempio nel Municipio Roma I Centro, la presentazione delle domande richiede che la rappresentanza sia formalizzata e riconoscibile, e le luminarie esterne devono essere legate all’attività del richiedente o all’area di interesse della comunità locale.

Alcuni enti, come ad esempio il Comune di Bagheria, semplificano ulteriormente la procedura: non è richiesta una autorizzazione formale, ma solo una comunicazione telematica al SUAP, da presentare tramite il portale di riferimento, senza invio tramite PEC o protocollo tradizionale.

Come e dove presentare la domanda

A seconda della normativa comunale, la domanda può essere:

  • Presentata allo Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP);
  • Trasmessa tramite PEC agli indirizzi comunali dedicati;
  • Inserita tramite un portale telematico specifico (come impreseinungiorno).

In alcune realtà, ad esempio a Milano, la richiesta è soggetta a spese istruttorie (circa € 25,00) e va corredata da tutta la documentazione tecnica prevista.

Documenti essenziali

Le principali tipologie di documentazione richiesta nel 2025 includono:

  • Domanda compilata in tutte le sue parti, con dati anagrafici e informazioni sull’area di installazione;
  • Certificazione di conformità degli impianti elettrici, rilasciata da un tecnico abilitato in base al D.M. 37/2008 o a norme equivalenti, che attesti il rispetto dei requisiti di sicurezza CEI per impianti e componenti luminosi;
  • Relazione tecnica dettagliata, con descrizione delle luminarie, lunghezza, tipologia, modalità di ancoraggio, caratteristiche elettriche, quote da terra, distanza rispetto a balconi, segnaletica e altri elementi urbani;
  • Planimetria in scala adeguata che rappresenti la disposizione delle installazioni sul suolo pubblico (generalmente almeno 1:500);
  • Eventuali documenti aggiuntivi richiesti dai regolamenti comunali, come deposito cauzionale o nulla osta da altri uffici competenti.

In alcuni casi la certificazione di conformità deve essere allegata prima dell’accensione delle luci, anche se la comunicazione è stata già inviata

Carattere temporaneo e reversibilità

Le luminarie devono avere carattere temporaneo e non devono creare modifiche permanenti alle facciate, agli elementi architettonici o al suolo pubblico. L’ancoraggio deve avvenire tramite ganci preesistenti o soluzioni non invasive. Questo assicura che, una volta rimosse, non restino segni o alterazioni durature.

In molte realtà municipali, si richiede inoltre che tutti i materiali e i componenti utilizzati siano conformi alle normative di sicurezza elettrica europee (come le norme della serie EN 60598 per apparecchi illuminanti).

Supervisione tecnica

L’installazione deve essere effettuata o almeno supervisionata da un tecnico qualificato e abilitato, responsabile della corretta esecuzione delle connessioni elettriche e delle misure di sicurezza, dall’ancoraggio delle luminarie fino all’integrazione con la rete. Questo professionista garantisce che l’impianto sia sicuro per l’uso pubblico.

Divieti e limiti operativi

In genere è vietato:

  • Ostacolare chiusini, griglie di scolo o bocchettoni dei marciapiedi;
  • Collocare luminarie in modo da creare intralcio per passanti, carrozzine, o mezzi di emergenza;
  • Fissare componenti su elementi architettonici vincolati senza autorizzazioni speciali;
  • Installare strutture troppo vicine a monumenti o edifici di valore storico.

In molte città per garantire la sicurezza del transito pedonale e veicolare è previsto che il passaggio pedonale rimanga libero per almeno 2 metri sul marciapiede e almeno 3,5 metri di carreggiata per i veicoli di soccorso.

Periodo di accensione

La definizione del periodo in cui le luminarie possono essere accese varia da Comune a Comune, ma si registra una tendenza consolidata nel 2025 verso queste fasce di date:

  • In molte città le luminarie possono essere accese a partire da metà novembre;
  • Nel Comune di Milano il periodo ufficiale è dal 15 novembre al 6 gennaio, con rimozione finale entro la fine di gennaio.
  • A Venezia, ad esempio, il periodo consentito va dal 21 novembre 2025 al 7 gennaio 2026.
  • Nel Municipio Roma I Centro le luminarie possono essere accese dal 28 novembre 2025 e spente non oltre il 23 gennaio 2026, con smontaggio completo entro il 26 gennaio.

Queste tempistiche sono indicative e spesso correlate agli eventi locali, alle tradizioni comunali o alla programmazione degli eventi natalizi.

Smontaggio e ripristino

Una volta terminato il periodo festivo, le strutture devono essere rimosse entro i termini fissati dal Comune e il luogo deve essere restituito allo stato originario. La fine del periodo utile per la rimozione è generalmente il 31 gennaio, ma alcuni Comuni fissano scadenze specifiche anche prima, durante il mese di gennaio.

Aspetti estetici, colori e messaggi visivi

Oltre alla regolamentazione tecnica, molti Comuni integrano indicazioni estetiche:

  • Tonalità cromatiche coerenti con lo spirito natalizio (ad esempio bianco caldo o dorato);
  • Divieto di inserire messaggi pubblicitari direttamente nelle luminarie per evitare una commercializzazione invasiva della festa;
  • Coerenza con l’identità urbana e il contesto architettonico, per valorizzare lo spazio pubblico senza alterarne il carattere.

Queste indicazioni, pur non essendo sempre vincolanti, guidano le scelte progettuali e contribuiscono alla qualità visiva delle installazioni.

Controllo e sanzioni

Infine si deve anche aggiungere che, una volta autorizzate, le installazioni non sfuggono ovviamente al controllo delle autorità competenti:

  • La Polizia Locale verifica il rispetto delle condizioni autorizzative, la sicurezza delle installazioni e il corretto utilizzo del suolo pubblico;
  • In caso di irregolarità o installazioni abusive, possono essere applicate sanzioni amministrative o richieste di rimozione immediata.

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