Tim: ricavi totali in aumento a 3,3 miliardi nel primo trimestre, confermata la guidance

Nel primo trimestre dell’anno, i ricavi totali del gruppo Tim ammontano a 3,3 miliardi di euro, in crescita del 2,7 per cento su base annua. Lo rende noto Tim, il cui Consiglio di amministrazione ha approvato l’informativa finanziaria al 31 marzo 2025. E ancora, sulla base dei risultati al 31 marzo, conferma tutte le guidance per l’esercizio in corso. Per quanto riguarda gli altri risultati finanziari, si registra in netta crescita anche il margine operativo lordo (Ebitda) After Lease di gruppo, che sale del 5,4 per cento su base annua a 0,8 miliardi di euro. Per Tim Domestic i ricavi totali sono pari a 2,2 miliardi di euro, in aumento dell’1,6 per cento su base annua e l’Ebitda After Lease in aumento del 4,0 per cento su base annua a 0,4 miliardi di euro. Ricavi totali in crescita anche per Tim Consumer a 1,5 miliardi di euro (+0,3 per cento su base annua) e per Tim Enterprise a 0,8 miliardi (+4,5 per cento). Per Tim Brasil i ricavi totali sono pari a un miliardo di euro, in aumento del 4,9 per cento su base annua, e l’Ebitda After Lease pari a 0,4 miliardi di euro, con un incremento del 6,5 per cento su base annua.

il debito netto rettificato After Lease del gruppo Tim al 31 marzo 2025 è pari a 7,5 miliardi di euro, rispetto a circa 7,3 miliardi di euro a fine del 2024, con un andamento collegato alla stagionalità del capitale circolante e che ha visto un assorbimento più elevato per via degli ingenti investimenti realizzati nell’ultimo trimestre del 2024. Con un rapporto fra l’indebitamento finanziario netto rettificato After Lease e l’Ebitda organico After Lease inferiore a 2,1x, il gruppo si conferma l’operatore di telecomunicazioni quotato con la struttura finanziaria più solida in Europa. Nel corso del trimestre sono inoltre proseguite con successo le azioni di trasformazione volte ad aumentare il livello di efficienza strutturale del perimetro domestico. Gli investimenti di gruppo ammontano a 0,5 miliardi di euro, pari al 13,9 per cento dei ricavi. Per quanto riguarda la guidance, il primo trimestre dell’anno conferma il percorso di crescita intrapreso dal gruppo, con un aumento dei ricavi e dei margini in linea con le attese grazie a un buon andamento del business sia sul mercato domestico sia su quello brasiliano. Il trimestre si è caratterizzato anche per l’ingresso di Poste Italiane nell’azionariato di Tim e per il successivo annuncio dell’incremento della partecipazione, di cui è atteso a breve il perfezionamento, fino al 24,81 per cento delle azioni ordinarie. Il risultato netto del primo trimestre 2025 registra una perdita di 124 milioni di euro (-400 milioni di euro nel primo trimestre 2024).

In merito alla migrazione di Poste Mobile da Vodafone a Tim, che sarà il primo effetto dell’investimento del gruppo nelle telecomunicazioni, “siamo in fase avanzata di negoziazione per la migrazione di Poste Mobile nel primo trimestre 2026” ha affermato l’amministratore delegato di Tim Pietro Labriola. “Oltre alla telefonia mobile, stiamo valutando congiuntamente partnership in settori come i pagamenti, l’energia, i media, i contenuti digitali e l’IoT”, ha aggiunto Labriola illustrando i settori principali della collaborazione. Il completamento “è previsto per la metà dell’anno, previa autorizzazione dell’Antitrust” ha sottolineato Labriola. “Siamo a favore del consolidamento in Italia. Non abbiamo mai nascosto la possibilità di un accordo con Iliad”, ha poi continuato. “Penso che in ogni caso continueremo a seguire un deal con Iliad ma allo stesso tempo anche con Wind potrebbe esserci un accordo. Intanto continueremo a seguire i nostri risultati”, ha concluso Labriola.

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