Tutta la verità sull’Acqua di San Giovanni e come e quando farla. Benefici e leggende
C’è tutto il tempo per preparare l’Acqua di San Giovanni 2025 in tutta tranquillità. La notte più esoterica dell’anno, a dispetto di Halloween, è quella tra il 23 e il 24 giugno. Tra lunedì e martedì, per intenderci. Quindi, abbiamo un weekend intero per metterci in cammino, alla ricerca di quelle piante, di quei fiori e quelle erbe che vorremmo finissero nella nostra magica acqua. Sì perché si sa, perché sia autentica, occorre che il “materiale” vegetale nasca spontaneo, in campi, giardini o parchi. Insomma, cogliere qualche petalo dai vasi del proprio terrazzo non è proprio il massimo della magia…
Come si fa e si prepara? Qual è la sua verità, tra storia e leggenda? E a cosa serve?
Ecco, tutto quello che vorremmo sapere. Riguardo a un rito (sicuramente pagano) che ogni anno diventa sempre più sacro.
Acqua di San Giovanni, leggenda e storia: dov’è la verità?
La leggenda, soprattutto di natura celtica e pagana, vuole che nella notte tra il 23 e il 24 giugno, vicina al Solstizio d’Estate, sia la notte delle streghe. L’energia potente del Sole, giunto al suo culmine, è in grado di rendere possibile l’impossibile. E di risvegliare energie mistiche, poteri nascosti, prodigi e meraviglie. Anticamente i due solstizi (d’estate e d’inverno) venivano anche chiamati “porte”: perché per poche ore, si pensava potessero aprire un varco e una comunicazione tra il mondo terreno e il sovrannaturale.

Foto Dennis Zhang Unsplash
La notte è stata nella storia, prima dell’avvento del Cristianesimo, una notte di festa e di celebrazione, in cui si effettuavano riti propiziatori, con il fuoco e le corone di fiori. Il motivo? Scongiurare temporali estivi troppo aggressivi e augurare una buona riuscita del raccolto.
Ma era anche un rito di purificazione e di rinascita. Per questo, con il diffondersi del Cristianesimo fu soppiantato dalle celebrazioni legate a San Giovanni Battista. Predicatore ebreo da cui Gesù, come recita la Bibbia, si fece battezzare. L’acqua come segno di purificazione è l’elemento base. Ma noi, ricordando e rievocando il rito pagano, torniamo ad aggiungerci fiori ed erbe. E ad aspettare che la rugiada del mattino possa infondere all’acqua tutta la sua magia ed energia.
Come si fa? Una preparazione da strega
Se vi sentite un po’ streghe, non potete evitare di mettervi all’opera. La notte tra il 23 e il 24 giugno 2025 attende la vostra preparazione.
Le piante (tra fiori, erbe, radici, ramette etc) potete sceglierle in base al vostro gusto o, banalmente, a quelle che riuscite a trovare in giro. In una condizione più selvatica possibile. Per questo potete approfittare del weekend per una gita fuori porta, se abitate in città. C’è da considerare che ogni pianta ha le sue proprietà e il suo significato. Tra quelle che sarà più semplice trovare ci sarà:
- la lavanda (profumata e antisettica).
- la camomilla (addolcente.
- il rosmarino (purificante).
- la malva (emolliente e lenitiva).
- il finocchio (decongestionante per le palpebre).
- il fiordaliso (illumina i capelli).
- il timo (anti-età).
- la rosa canina (antinfiammatoria e delicata per le pelli sensibili).
- i fiori d’arancio (antissidanti).
- il geranio (astringente)
Ma la pianta che non potete fare a meno di mettere a bagno è l’iperico. Chiamato anche erba di San Giovanni, è da sempre stato raccolto nella notte del 24 giugno. Noto anche con il nome di “cacciadiavoli“, si pensava nel Medioevo che fosse in grado di cacciare le energie negative. I suoi fiori messi a bagno in acqua, hanno un leggero potere calmante e lenitivo nei confronti delle scottature solari.
A cosa serve l’Acqua di San Giovanni?
L’Acqua di San Giovanni è un rituale che serve, come ogni rito, a celebrare un momento particolare. In questo caso, si vuole porre attenzione su questa notte speciale. Creandola si celebra l’inizio dell’estate. E se ne assorbe tutta la positiva e potente energia. A livello topico, dopo aver lasciato la nostra bacinella, colma di acqua e di fiori e di foglie ed erbe, tutta la notte all’aperto, si consuma al mattino. Come? Come rito di purificazione, ci si deve lavare il viso e le mani.
Chi vuole, può successivamente fare un pediluvio.
Incantesimi d’amore
Una consolidata credenza celtica pensava che la notte di San Giovanni fosse propizia anche per fare “incantesimi” d’amore. Così le donne, nel nord Europa, raccoglievano dopo la mezzanotte e prima dell’alba fiori e erbe da mettere a bagno, per catturare e trattenere l’energia di ore speciali che danno il benvenuto all’estate.
La creazione dell’acqua sembrava potesse avere il potere di rafforzare i legami affettivi o portarne di nuovi.

San Giovanni Battista, 1513-1516, Leonardo da Vinci – Foto Getty Images
Dove si fa l’acqua magica? A casa o in lussuosi resort o per le strade
A Firenze, città che ha l’Acqua di San Giovanni nelle vene (essendo San Giovanni il suo patrono), l’Arciconfraternità di Parte Guelfa distribuisce in città l’acqua già preparata. Ma la cosa migliore è farla da soli in casa, per vivere a pieno questo rituale. In alcuni resort, come Viesca Toscana, si è organizzato un laboratorio per chi soggiorna nella tenuta di proprietà della famiglia Ferragamo nella notte tra il 23 e il 24 giugno.
Acqua di San Giovanni: controindicazioni
Essendo un’acqua composta di erbe, dovete fare attenzione se avete la pelle sensibile e non solo. Il consiglio, prima di immergervi il viso, è quello di sperimentare una piccola quantità di acqua all’interno del polso e attendere qualche minuto. Se non c’è nessun tipo di reazione potete procedere. Al primo pizzicore, terminate l’immersione o impacco.
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