Ucraina. Continuano le manifestazioni contro Zelensky e la sua legge pro corruzione
di Guido Keller –
Altro giorno di corpose manifestazioni contro Volodymyr Zelensky in diverse città dell’Ucraina, innescate dalla legge, da lui stesso voluta, che subordina il NABU (Bureau Nazionale Anticorruzione) e il SAPO (Procura Specializzata Anticorruzione) al procuratore generale, figura direttamente legata all’esecutivo. Il presidente ucraino ha provato a girarla sul rischio di interferenze russe, e oggi ha fatto sapere che verrà scritta un’apposita legge per garantire l’autonomia dei due istituti nel paese tradizionalmente più corrotto d’Europa, ma ormai il danno è stato fatto: centinaia di migliaia di persone, soprattutto giovani, si sono raccolte dietro cartelli e slogan che davano del “traditore” e che esprimevano la delusione nei confronti di Zelensky, mentre da Bruxelles è arrivata irritazione travestita da perplessità. La Commissione europea e i diplomatici del G7 hanno criticato duramente la legge definendola un passo indietro nella lotta alla corruzione.
Zelensky si è sempre professato “bastione democratico” contro l’autoritarismo russo, per quanto a ben vedere il suo mandato sia scaduto nel maggio 2024, e dal Parlamento siano stati esclusi fin dal 2022 gli 11 partiti di opposizione.
Democrazia a chiacchiere insomma, in un momento delicatissimo di guerra in casa e di speranza di aderire almeno all’Ue, se proprio non si può alla Nato.
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