Alla scoperta del vino calabrese: viaggio tra gusto e tradizione
Un itinerario tra i vigneti e le cantine della Calabria, alla scoperta dei suoi vitigni autoctoni, del Cirò DOC e della passione che anima il vino del Sud.

Viaggio alla scoperta del vino in Calabria: tra storia, vitigni e tradizione millenaria
La Calabria, terra antica e selvaggia, bagnata dal mare e abbracciata dalle montagne, custodisce una tradizione vitivinicola che affonda le radici nella Magna Grecia. Qui, dove il sole bacia la terra per oltre 300 giorni l’anno e i venti del Tirreno e dello Ionio accarezzano le vigne, nasce un vino che è espressione autentica di territorio, cultura e identità.
Le origini del vino calabrese
Fin dall’antichità, la Calabria era conosciuta come “Enotria Tellus”, la terra del vino, appellativo con cui i coloni greci descrivevano l’Italia meridionale per l’abbondanza e la qualità delle sue viti. I primi vitigni furono importati proprio dai Greci, che introdussero tecniche di coltivazione e vinificazione ancora oggi alla base dell’enologia calabrese. Da allora, il vino ha accompagnato la storia della regione, divenendo parte integrante della sua economia, delle sue feste e della sua anima contadina.
Vitigni autoctoni e territori d’eccellenza
La Calabria vanta un patrimonio vitivinicolo ricco e unico. Tra i vitigni autoctoni più celebri spiccano il Gaglioppo, cuore pulsante della produzione regionale e protagonista dei rossi intensi del Cirò, il Greco Bianco, elegante e profumato, e il Magliocco, vitigno nobile che dà vita a vini complessi e strutturati. Non mancano varietà a bacca bianca come il Mantonico e l’Ansonica, capaci di restituire freschezza e mineralità.
Il Cirò, prodotto nella zona collinare del Crotonese, rappresenta il fiore all’occhiello dell’enologia calabrese. È uno dei vini più antichi d’Italia, un tempo offerto agli atleti olimpici come dono d’onore. Con il suo colore rubino e il bouquet intenso di frutti rossi e spezie, il Cirò DOC incarna la forza e la passione della sua terra. Altri distretti emergenti come Lamezia, Savuto, Pollino e Melissa stanno conquistando il palcoscenico nazionale con etichette di grande personalità e modernità.
Tradizione e innovazione
Oggi la viticoltura calabrese vive una nuova primavera grazie a un perfetto equilibrio tra tradizione e innovazione. Le nuove generazioni di produttori hanno saputo valorizzare i vitigni autoctoni, investendo in ricerca, sostenibilità e qualità. Le tecniche di vinificazione si sono evolute senza snaturare la tipicità dei vini, preservando l’autenticità di un gusto che racconta la storia di questa terra.
Molte cantine calabresi hanno scelto di aprirsi all’enoturismo, accogliendo visitatori curiosi di conoscere i luoghi dove nasce il vino. Le strade del vino, che attraversano i vigneti da Cirò Marina alla costa Viola, dal Pollino alla Sila, sono un invito a esplorare un territorio ancora poco battuto, dove ogni bicchiere diventa racconto e incontro.
L’anima del vino calabrese
Il vino in Calabria non è solo un prodotto agricolo, ma un simbolo culturale. È convivialità, memoria, appartenenza. Ogni sorso racchiude il lavoro dei contadini, la forza della terra rossa, il profumo del mare e il calore del sole. È un legame profondo tra uomo e natura, una narrazione liquida che attraversa secoli di storia.
Oggi il mondo guarda alla Calabria come a una regione in grado di offrire vini autentici, di grande fascino e carattere, capaci di competere con le migliori etichette italiane. E questo viaggio alla scoperta del vino calabrese è molto più di un itinerario enologico: è un ritorno alle origini, un’esperienza sensoriale che unisce gusto, cultura e identità.
La Calabria del vino è un luogo dove il tempo sembra rallentare, dove il passato incontra il futuro e dove, in ogni calice, si riflette la luce di una terra che ha fatto del vino una poesia da bere.
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