WhatsApp, messaggio virale lancia l'allarme su Meta AI: cosa c'è di vero?

Redazione

Agosto 22, 2025 - 08:30

WhatsApp, messaggio virale lancia l'allarme su Meta AI: cosa c'è di vero?

Negli ultimi giorni, migliaia di utenti di WhatsApp sono stati messi in allarme da un messaggio virale sulla necessità di attivare la presunta "nuova opzione" Privacy migliorata. Sempre secondo il messaggio, in caso di non attivazione, Meta AI sarebbe in grado di accedere alle chat, vedere i numeri di telefono e persino recuperare informazioni personali dallo smartphone.

Chiariamo subito che si tratta di una bufala: WhatsApp non ha introdotto nessuna funzione del genere, e soprattutto Meta AI non è e probabilmente non sarà mai abilitata alla lettura dei messaggi privati. In generale, le chat di WhatsApp sono protette da crittografia end-to-end, il che significa che solo mittente e destinatario possono leggerle. Meta AI può fare uso solo dei messaggi che l'utente stesso sceglie di condividere con essa, ad esempio menzionandola ("@MetaAI") o avviando una conversazione direttamente con l'assistente.

Nel contenuto condiviso a catena si legge testualmente di un'opzione "Privacy migliorata". "Privacy migliorata" non esiste, mentre nelle impostazioni della chat (singola) si trova una voce "Privacy avanzata", che però serve a tutt'altro. WhatsApp stessa previene possibili fraintendimenti specificando che "i messaggi personali sono protetti con la crittografia end-to-end anche se non attivi la privacy avanzata della chat". Piuttosto, questa funzione è utile a impedire il salvataggio automatico dei file inviati nella galleria del destinatario (1); impedirgli di esportare la chat (2); disattivare le funzionalità AI (3). Insomma, l'AI dopotutto c'entra, ma "Privacy avanzata" può solo bloccare le menzioni ("@MetaAI") e la generazione di riepiloghi dei messaggi non letti.

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