Claudio, il prete-contadino: «Coltivando la terra si cresce»

Giugno 5, 2025 - 23:30
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Claudio, il prete-contadino: «Coltivando la terra si cresce»
Don Claudio DarmanDon Claudio Darman

«È Dio il fine ultimo della sua creatura». Così scriveva un grande teologo per dire che nella comunione con Dio l’uomo trova la propria felicità. Don Claudio Darman, 33 anni, di Novate Milanese, questa frase l’ha fatta sua. Costantemente e silenziosamente si è sentito accompagnato dall’Amore di Dio, ma, dopo essersi laureato in Scienze religiose, lo ha avvertito in modo dirompente, come una domanda a seguirlo in maniera esclusiva. «La chiamata mi ha raggiunto grazie al “don” dell’oratorio – racconta -, agli alunni a cui ho insegnato Religione e agli adolescenti della mia città che ho accompagnato». Così nel settembre 2019 è entrato in Seminario.

Qui si è subito inserito nella comunità, anche grazie alla passione per la natura, che lo ha portato a condividere con altri seminaristi l’hobby dell’orto. «L’idea era venuta l’anno prima del mio arrivo a un seminarista di prima teologia, oggi prete, don Matteo Foppoli – racconta don Claudio -. Con l’aiuto di altri compagni, aveva iniziato a fare l’orto nei pressi di quella che un tempo è stata la fattoria del Seminario. Così, al mio primo anno, tra le tante attività, mi è stato proposto di andare a zappare la terra per coltivare verdure o fiori da donare ad amici e parenti, in cambio di un’offerta per le missioni». In questo modo si sono cementate tante amicizie. «Lavorare in compagnia, dedicando gratuitamente tempo ed energie, unisce. Inoltre, coltivando la terra, si cresce, senza contare la soddisfazione nel raccogliere i frutti dopo tanta fatica».

Contemplando la creazione si conosce un po’ del Creatore e, lavorando la terra, si capisce il Vangelo, come sottolinea il futuro sacerdote: «Apprezzi il chicco di grano che muore per portare frutto (Gv 12,24), riconosci la virtù della pazienza in chi sa che è Dio che fa crescere (1Cor 3,7), cogli l’importanza di potare per produrre molto frutto (Gv 15,1-8), stimi la perseveranza nel continuare a seminare con abbondanza (Mt 13,1-23), accetti che il male cresca insieme al bene, come il grano buono con la zizzania (Mt 13,36-43), ti sorprendi davanti alla forza del Regno di Dio che cresce come un granello di senape (Mc 4,30-32). Alla luce della Pasqua di Gesù, la morte stessa è paragonata alla semina di un corpo corruttibile destinato a risorgere incorruttibile (1 Cor 15,42-44)».

 

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