Dall’Africa un modello per un caffè sostenibile e una crescita inclusiva

Ottobre 16, 2025 - 02:30
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Dall’Africa un modello per un caffè sostenibile e una crescita inclusiva

Un esempio virtuoso di gestione digitale di rendicontazione ambientale e sociale dell’intera filiera produttiva del caffé arriva dal Kenya: vediamo di cosa si tratta

Il settore del caffè keniota sta compiendo un passo decisivo verso la sostenibilità e la competitività internazionale attraverso una nuova partnership nazionale tra Dimitra, azienda globale di tecnologia agricola, e la National Coffee Cooperative Union (Naccu).

La collaborazione mira a implementare un sistema digitale completo per la conformità ambientale, la contabilizzazione del carbonio e la gestione dei dati Esg lungo l’intera filiera del caffè del Paese.

Basata sulla piattaforma Connected Coffee di Dimitra e sull’ampia rete di oltre un milione di piccoli agricoltori di Naccu, l’iniziativa è disegnata per aiutare il Kenya a conformarsi all’Eudr, legge che presto richiederà che tutte le esportazioni di caffè verso l’Unione europea siano completamente tracciabili e verificate a deforestazione zero.

Gli obblighi per le aziende esportatrici verso l’Europa

In base all’Eudr, gli esportatori devono essere in grado di geolocalizzare le aziende agricole, documentare la copertura forestale e fornire documenti legali per ogni appezzamento di caffè all’interno della loro filiera.

Dato che l’Unione europea rappresenta oltre la metà delle esportazioni di caffè del Kenya, il raggiungimento della conformità è essenziale non solo per l’accesso al mercato, ma anche per il mantenimento dei mezzi di sussistenza degli agricoltori in un settore che sostiene milioni di famiglie rurali.

Il nuovo sistema, basato su un’infrastruttura digitale, guiderà gli agricoltori a registrare le loro aziende agricole, creare mappe geospaziali, avviare indagini sul rischio di deforestazione e produrre report di conformità verificabili e in linea con i requisiti dell’Ue.

Utilizzando dispositivi mobili, gli agricoltori riceveranno supporto tecnico e onboarding in loco, con un’ampia partecipazione nelle principali regioni di coltivazione del caffè del Kenya, tra cui Meru, Kipkelion, Kiambu, Nyeri e Monte Elgon.

Digitalizzando i dati e integrandoli in una piattaforma centralizzata, l’iniziativa assicurerà trasparenza in tempo reale per cooperative, autorità di regolamentazione e acquirenti internazionali, rafforzando la tracciabilità e riducendo anche l’onere amministrativo per i piccoli agricoltori.

Gestione dei requisiti Esg nella filiera del caffé

Oltre a soddisfare la compliance europea, la partnership tra Dimitra e Naccu introduce un quadro più ampio di gestione Esg e del carbonio per l’industria del caffè keniota.

La piattaforma Connected Coffee integra il monitoraggio del carbonio, le metriche di sostenibilità e la rendicontazione dell’impatto sociale, consentendo ai piccoli agricoltori di documentare le prestazioni ambientali e di accedere a mercati premium che ricompensano la produzione sostenibile.

Misurando e verificando gli indicatori climatici e sociali, il sistema consente agli agricoltori di partecipare a programmi commerciali emergenti legati alla sostenibilità, aprendo la strada a crediti di carbonio, finanziamenti verdi e filiere di fornitura certificate eticamente.

Questo approccio non solo migliora la conformità, ma aumenta anche la stabilità del reddito e la resilienza dei piccoli agricoltori, che sono spesso i più vulnerabili alla volatilità del mercato e allo stress climatico.

Sfruttando l’intelligenza artificiale, la connettività mobile e il telerilevamento, la piattaforma dell’azienda garantisce che anche i produttori più piccoli possano soddisfare gli stessi standard internazionali dei grandi esportatori.

Kenya, una filiera virtuosa al passo delle regolamentazioni

Fa riflettere l’atteggiamento proattivo del Kenya nell’allineare le sue esportazioni agricole ai quadri internazionali di sostenibilità.

Mentre gli acquirenti globali inaspriscono i requisiti di due diligence e tracciabilità, l’iniziativa del Kenya di digitalizzare la conformità rappresenta una strategia lungimirante per mantenere il proprio vantaggio competitivo sui mercati globali, salvaguardando al contempo l’inclusione dei piccoli coltivatori.

Stanno creando un modello operativo che integra conformità alle normative, accesso al mercato e performance di sostenibilità, creando un precedente per altre nazioni africane produttrici di caffè che affrontano sfide simili per le esportazioni nell’ambito dell’evoluzione della legislazione ambientale dell’Ue.

Per il Kenya, l’iniziativa rappresenta più di una semplice preparazione normativa: è un modello per modernizzare l’industria del caffè attraverso la tecnologia, i dati e una governance responsabile.

Istituendo la tracciabilità digitale e la verifica ambientale a livello di azienda agricola, la partnership rafforza la reputazione del Kenya come produttore di caffè etico, trasparente e di alta qualità.

La visione a lungo termine si estende oltre la conformità per creare un’infrastruttura nazionale di dati Esg che possa essere utilizzata per altre materie prime agricole, promuovendo il più ampio programma di sostenibilità del Kenya e supportando i suoi impegni nell’ambito dell’Accordo di Parigi e degli obiettivi di sostenibilità dell’Area Continentale di Libero Scambio Africana (AfCfta).

Questa iniziativa dimostra come tecnologia, collaborazione e allineamento politico possano convergere per offrire opportunità ai piccoli produttori, rafforzando al contempo la resilienza nazionale.

Mentre i coltivatori di caffè kenioti si preparano alla nuova era dell’Eudr, il progetto garantisce che i loro mezzi di sussistenza e le loro esportazioni siano protetti da sistemi progettati per un futuro sostenibile ed equo.

Quando sostenibilità e innovazione si muovono di pari passo, anticipando le normative per creare una leadership stabile e duratura, gli investimenti non sono un ostacolo ma una leva fondamentale per accelerare il business.

Il Kenya sta dando una lezione pratica alla maggior parte delle aziende europea che ancora oggi cincischiano, sperando che l’Eudr entri in vigore più tardi possibile, per miopia finanziaria o incapacità di focalizzare i trend a lungo termine.

Una bella lezione da annotare e fare nostra.

Crediti immagine: Depositphotos

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Christian SansoniChristian Sansoni: astrofisico per la sostenibilità, cerca di unire It ed Esg per aiutare le aziende a misurare, secondo le norme Iso, i loro impatti sul Pianeta. Collabora con GreenPlanner per rendere gli ambiti Esg alla portata di tutti | Linkedin

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