Dichiarazione finale G7 Finanze: unità contro “squilibri eccessivi” e sostegno all’Ucraina
L’unità di fronte agli “squilibri eccessivi” dell’economia internazionale e un forte sostegno all’Ucraina – con la possibilità di imporre nuove sanzioni alla Russia se questa dovesse negare un cessate il fuoco – sono i punti principali del comunicato finale della riunione dei ministri delle Finanze e dei governatori delle Banche centrali del G7, che si è conclusa oggi a Banff, nello Stato dell’Alberta, in Canada. “Abbiamo trovato un terreno comune alle situazioni più difficili e urgenti che affrontiamo a livello globale”, ha dichiarato in conferneza stampa il ministro canadese delle Finanze, Francois-Philippe Champagne. “Credo che questo sia un segnale molto chiaro (…) che il G7 è unito negli obiettivi e nelle azioni”, ha detto. I Paesi del G7 sono pronti a “massimizzare la pressione” sulla Russia se non dovesse accettare un cessate il fuoco con l’Ucraina. “Accogliamo con favore gli sforzi in corso per raggiungere un cessate il fuoco. Se tale cessate il fuoco non verrà concordato, continueremo a esplorare tutte le opzioni possibili, comprese le opzioni per massimizzare la pressione, come un ulteriore aumento delle sanzioni”, si legge.
I Paesi del G7, inoltre, ribadiscono che “coerentemente ai rispettivi sistemi giuridici, gli asset sovrani della Russia presenti sotto la nostra giurisdizione continueranno a essere bloccati” fino a quando la Russia “terminerà la propria aggressione e pagherà per i danni causati all’Ucraina”. Il comunicato condanna la “continua e brutale” guerra di Mosca su Kiev e ribadisce l’impegno del G7 a “sostenere incessantemente l’Ucraina nella difesa della sua integrità territoriale e del suo diritto ad esistere, nonché della sua libertà, sovranità e indipendenza verso una pace giusta e duratura”.
In merito alla ricostruzione, viene sottolineato che la mobilitazione del settore privato sarà importante per la ripresa dell’Ucraina, che non dovrà essere occasione di profitto per i Paesi o le entità che hanno finanziato la “macchina da guerra” della Russia. “Ci impegniamo collettivamente a contribuire a costruire la fiducia degli investitori attraverso iniziative bilaterali e multilaterali”, si legge nella nota, in cui i ministri delle Finanze e delle Banche centrali si impegano a fornire, oltre al sostegno continuo per la ricostruzione (attraverso l’iniziativa Miga Sure), anche a lavorare con il governo ucraino, le istituzioni finanziarie internazionali e il settore delle assicurazioni, con l’obiettivo di “promuovere la rapida ripresa e ricostruzione dell’Ucraina”. A questo proposito i ministri hanno citato la Conferenza sulla ripresa dell’Ucraina, che si terrà a Roma il 10 e 11 luglio 2025.
Il documento finale non menziona la Cina ma sottolinea l’importanza di comprendere come le “pratiche di non mercato” possono provocare distorsioni nell’economia internazionale. “Siamo d’accordo sull’importanza di condizioni di parità e di adottare un approccio ampiamente coordinato, per affrontare i danni causati da coloro che non rispettano le stesse regole e mancano di trasparenza”, recita il testo.
Di fronte alle “molteplici e complesse sfide globali”, i Paesi del G7 hanno ribadito il proprio impegno verso gli obiettivi politici comuni, al fine di avanzare nella cooperazione internazionale verso la prosperità economica. “Concordiamo che il G7 possa far leva sulle nostre solide relazioni economiche per arrivare agli obiettivi comuni”, si legge. In merito ai squilibri macroeconomici, i sette hanno sottolineato la necessità di rafforzare l’economia per evitare “potenziali ricadute globali” e hanno chiesto al Fondo monetario internazionale (Fmi) di continuare a migliorare le proprie analisi. Inoltre, i ministri delle Finanze e governatori delle Banche centrali si impegnano a mantenere i mercati finanziari “ben funzionanti” e a perseguire delle politiche macroeconomiche “equilibrate e orientate alla crescita”.
Il comunicato fa inoltre riferimento alla lotta ai crimini finanziari e al finanziamento alle attiività illegali e al terrorismo, considerate “barriere per la crescita, lo sviluppo e la stabilità”. “Rimaniamo fermi nel nostro impegno a combattere la criminalità finanziaria, tra cui il riciclaggio di denaro, il finanziamento del terrorismo e il finanziamento della proliferazione delle armi di distruzione di massa. Sosteniamo un “Invito all’azione contro il crimine finanziario” per stimolare ulteriori progressi e sforzi collettivi del Gruppo di azione finanziaria internazionale (GAFI) e della sua rete globale”, rafforzare la sicurezza globale, proteggere l’integrità del settore finanziario e promuovere la crescita economica e lo sviluppo economico”. Nel testo si fa riferimento a cartelli di narcotrafficanti e varie organizzazioni criminali le cui attività colpiscono non solo la popolazinoe ma anche la sicurezza nazionale e l’economia dei Paesi.
I ministri del G7 hanno anche menzionato l’impegno verso i cosiddetti Paesi in via di Sviluppo, in particolare sostenendo l’attuazione di iniziative mirate della Banca mondiale in America Latina e Africa, nei settori delle energie pulite, della gestione dei minerali critici e della risposta alle crisi ambientali e sanitarie e chiedendo alla comunità internazionale di “sostenere i paesi vulnerabili il cui debito è sostenibile ma che devono affrontare sfide di liquidità a breve termine”.
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