Eurostat: Gli Stati Uniti sono il più grande cliente dell’industria automobilistica europea

Bruxelles – Secondo Eurostat, nell’Ue, l’industria automobilistica ha generato 91,6 miliardi di euro di valore aggiunto nazionale da consumatori extra-Ue nel 2023, segnando un aumento nominale del 74 pct rispetto al 2010 (52,7 miliardi di euro) e un incremento del 7 pct rispetto al 2022 (85,4 miliardi di euro).
Gli Stati Uniti sono stati il principale consumatore di prodotti automobilistici dell’Ue, con il 20 pct del valore aggiunto interno totale. La Cina, che è diventata un mercato importante per il settore automobilistico europeo, ha visto la sua quota crescere dal 9 pct nel 2010 al 20 pct nel 2021, ma è tornata al 16 pct nel 2023, tornando al secondo posto dei consumatore. Il Regno Unito è il terzo mercato, con un contributo del 15 pct al valore aggiunto interno dell’Ue
Tra il 2010 e il 2023, il valore aggiunto dell’Ue nel settore proveniente dal mercato cinese ha registrato la crescita maggiore (da 4,8 miliardi di euro a 14,8 miliardi di euro, +211 pct). Al contrario, la Russia ha registrato il calo maggiore (da 3,2 miliardi di euro a 0,9 miliardi di euro, -73 pct).
Nel 2023, il valore aggiunto delle industrie automobilistiche al di fuori dell’Ue, trainato dal consumo finale nell’Ue, ha raggiunto i 34,4 miliardi di euro. Ciò rappresenta un aumento in termini nominali del 130 pct dal 2010 (14,9 miliardi di euro) e del 6 pct rispetto al 2022 (32,3 miliardi di euro).
La maggior parte del valore aggiunto dell’industria automobilistica estera derivante dal consumo dell’Ue è stata attribuita ai produttori di Giappone (14 pct), Regno Unito e Cina (12 pct ciascuno).
Tra il 2010 e il 2023, le crescite maggiori rispetto al consumo dell’Ue sono state registrate nell’industria automobilistica della Macedonia settentrionale (da 4 milioni di euro a 194 milioni di euro, +5 322 pct), della Serbia (da 61 milioni di euro a 500 milioni di euro, +713 pct) e del Messico (da 437 milioni di euro a 2 913 milioni di euro, +567 pct). La Russia, invece, ha registrato il calo maggiore (da 100 a 63 milioni di euro, -37 pct).
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