Festival di Venezia 2025: film più popolari in streaming e titoli più attesi
Il Festival di Venezia 2025 si apre con grandi attese: da Frankenstein di Guillermo del Toro ai nuovi film di Sorrentino e Guadagnino. Scopri la classifica dei titoli più amati in streaming e i più attesi al Lido.

Berlino, agosto 2025
Festival di Venezia 2025
I Film del Festival di Venezia del passato più popolari in streaming in Italia e quelli di quest’anno più attesi
Il sipario si è alzato ancora una volta sulla Laguna, con l’apertura dell’edizione 2025 del celebre Festival del Cinema di Venezia. Ogni anno, registi, attori e cinefili di tutto il mondo volgono lo sguardo verso il Lido, dove il cinema si celebra in tutte le sue forme.
Giunto alla sua 82ª edizione, uno dei festival cinematografici più prestigiosi e longevi al mondo ha regalato al pubblico opere indimenticabili che oggi continuano a vivere grazie allo streaming.
Prima parte: i titoli più gettonati tra quelli passati per il Festival di Venezia
Per offrire agli spettatori italiani l’occasione di riscoprire i migliori titoli passati per il red carpet veneziano, JustWatch, la più grande guida al mondo di contenuti in streaming, ha stilato la classifica dei film più gettonati dagli utenti italiani tra quelli presentati al Festival di Venezia negli anni passati.
👉 “Povere Creature!” è il film passato per Venezia più popolare in streaming in Italia, seguito da “Joker” e “Anatomia di un omicidio”.
Posizio ne |
Film |
Regista |
Anno |
Premio a Venezia |
Oscar vinti |
1 |
Povere Creature! |
Yorgos Lanthimos |
2023 |
Leone d'oro al miglior film Premio UNIMED |
4 (miglior attrice, scenografia, trucco, costumi) |
2 |
Joker |
Todd Phillips |
2019 |
Leone d'oro al miglior film |
2 (miglior attore, colonna sonora) |
3 |
Anatomia di |
Otto |
1959 |
Miglior |
0 |
|
un omicidio |
Preminger |
|
interpretazione maschile (James Stewart) |
|
4 |
A qualcuno piace caldo |
Billy Wilder |
1959 |
nessuno |
1 (costumi) |
5 |
Nomadland |
Chloé Zhao |
2020 |
Leone d'oro al miglior film |
3 (miglior film, regista, miglior attrice) |
6 |
The Others |
Alejandro Amenábar |
2001 |
nessuno |
0 |
7 |
I segreti di Brokeback Mountain |
Ang Lee |
2005 |
Leone d'oro al miglior film |
3 (regia, sceneggiatura, colonna sonora) |
8 |
Rashomon |
Akira Kurosawa |
1950 |
Leone d'oro al miglior film |
1 (miglior film straniero) |
9 |
Arrivederci ragazzi |
Louis Malle |
1987 |
Leone d'oro al miglior film |
0 |
10 |
The Wrestler |
Darren Aronofsky |
2008 |
Leone d'oro al miglior film |
0 |
11 |
Biancaneve e i sette nani |
Wilfred Jackson, Ben Sharpsteen, William Cottrell, Larry Morey, Perce Pearce, David Hand |
1938 |
Grande trofeo d'arte della Biennale |
0 |
12 |
A.I. - Intelligenza Artificiale |
Steven Spielberg |
2001 |
Future Film Festival Digital Award |
0 |
13 |
Magdalene |
Peter Mullan |
2002 |
Leone d'oro al miglior film |
0 |
14 |
La Forma dell’Acqua - The Shape of Water |
Guillermo del Toro |
2017 |
Leone d'oro al miglior film Future Film Festival Digital Award C. Smithers Foundation Award – |
4 (miglior film, regista, colonna sonora, scenografia) |
|
|
|
|
CICT-UNESCO Soundtrack Stars Award – Best Soundtrack |
|
15 |
Lussuria - Seduzione e Tradimento |
Ang Lee |
2007 |
Leone d'oro al miglior film |
0 |
16 |
La scelta di Anne - L’événement |
Audrey Diwan |
2021 |
Leone d’oro al miglior film Premio FIPRESCI |
0 |
17 |
La battaglia di Algeri |
Gillo Pontecorvo |
1966 |
Leone d’oro al miglior film |
0 |
18 |
Rosencrantz e Guildenstern sono morti |
Tom Stoppard |
1991 |
Leone d’oro al miglior film |
0 |
19 |
Tre colori - Film blu |
Krzysztof Kieślowski |
1993 |
Leone d’oro al miglior film Migliore interpretazione femminile |
0 |
20 |
L’infanzia di Ivan |
Andrei Tarkovsky |
1962 |
Leone d’oro al miglior film |
0 |
1 - Povere Creature! – regia di Yorgos Lanthimos
Visionario e travolgente, Povere Creature! (2023) ha consacrato il talento di Yorgos Lanthimos, conquistando il Leone d’Oro al miglior film e il Premio UNIMED. Un racconto visionario di emancipazione e rinascita. Bella Baxter (Emma Stone), riportata in vita da un eccentrico scienziato, affronta il mondo con uno sguardo infantile ma libero da convenzioni sociali. Tra viaggi, passioni e scoperte, si ribella ai limiti imposti da una società patriarcale. Il film ha trionfato anche agli Oscar, portando a casa quattro statuette (miglior attrice, scenografia, trucco e costumi).
2 - Joker – regia di Todd Phillips
Ambientato in una Gotham anni ’80, Joker (2019) segue la parabola discendente di Arthur Fleck, comico fallito che, emarginato e tradito, scivola progressivamente nella follia fino a trasformarsi nel celebre villain. Il titolo è stato premiato con il Leone d’Oro al miglior film, un riconoscimento raro per un cinecomic, Joaquin Phoenix, ha vinto l’Oscar
come miglior attore, mentre la colonna sonora di Hildur Guðnadóttir ha ottenuto la seconda statuetta. Un film che ha ridefinito il confine tra cinema d’autore e blockbuster.
3 - Anatomia di un omicidio – regia di Otto Preminger
Classico del cinema giudiziario, Anatomia di un omicidio (1959) racconta il processo a un tenente accusato di omicidio, difeso da un avvocato carismatico (James Stewart). Il film esplora ambiguità morali, giustizia e desiderio di verità, con dialoghi memorabili e una colonna sonora jazz di Duke Ellington. Presentato a Venezia, ha regalato a James Stewart la Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile. Nonostante nessun Oscar vinto, resta un pilastro imprescindibile del genere.
4 - A qualcuno piace caldo – regia di Billy Wilder
Capolavoro della commedia americana, A qualcuno piace caldo (1959) è stato presentato al Lido, diventando uno dei film più amati della storia del cinema. Due musicisti in fuga da una gang si travestono da donne per entrare in un’orchestra femminile. Lì incontrano Sugar Kane (Marilyn Monroe), dando vita a una delle commedie più brillanti e iconiche di sempre. Scambi d’identità, travestimenti e romanticismo si intrecciano in un ritmo perfetto. Con Marilyn Monroe, Tony Curtis e Jack Lemmon, il film non ottenne premi a Venezia ma vinse l’Oscar per i migliori costumi, lasciando un’impronta indelebile nella cultura popolare.
5 - Nomadland – regia di Chloé Zhao
Intimo e poetico, Nomadland (2020) ha vinto il Leone d’Oro al miglior film, conquistando poi anche Hollywood con tre Oscar (miglior film, regia e attrice protagonista per Frances McDormand). Dopo il crollo economico di una cittadina del Nevada, Fern sceglie una vita da moderna nomade, viaggiando attraverso gli Stati Uniti a bordo del suo van. Un road movie contemplativo che alterna poesia e realismo, fatto di incontri, paesaggi infiniti e dignità ritrovata.
6 - The Others – regia di Alejandro Amenábar
In una villa isolata nella campagna inglese, Grace (Nicole Kidman) vive con i suoi due figli fotosensibili alla luce. Quando la casa sembra infestata da presenze misteriose, la tensione cresce fino a un epilogo sconvolgente. Thriller gotico del 2001, The Others con Nicole Kidman ha lasciato un segno profondo nel cinema di inizio millennio. Pur non avendo vinto premi a Venezia né agli Oscar, è rimasto un cult del genere horror psicologico, grazie alla sua atmosfera inquietante e al colpo di scena finale memorabile.
7 - I segreti di Brokeback Mountain – regia di Ang Lee
La storia proibita di due cowboy, Ennis (Heath Ledger) e Jack (Jake Gyllenhaal), che vivono un amore segreto e tormentato nel Wyoming degli anni ’60. Tra desiderio e repressione, I segreti di Brokeback Mountain racconta una passione impossibile, resa immortale dall’intensità dei suoi interpreti. Premiato con il Leone d’Oro al miglior film nel 2005, la pellicola ha conquistato anche tre Oscar (regia, sceneggiatura non originale e colonna sonora), segnando un punto di svolta nella rappresentazione LGBTQ+ sul grande schermo.
8 - Rashomon – regia di Akira Kurosawa
Con il Leone d’Oro del 1950, Rashomon ha aperto al mondo la potenza narrativa del cinema giapponese. Un delitto nel bosco viene raccontato da quattro prospettive diverse: quella del bandito, della moglie, dello spirito della vittima e di un testimone: ogni versione contraddice l’altra, aprendo una riflessione universale sulla verità e la percezione umana. La sua innovativa struttura a punti di vista multipli ha influenzato intere generazioni di cineasti. Vinse anche l’Oscar come miglior film straniero, consolidando Kurosawa come maestro universale.
9 - Arrivederci ragazzi – regia di Louis Malle
Nel 1987 Arrivederci ragazzi vinse il Leone d’Oro al miglior film, emozionando il pubblico con il suo racconto autobiografico ambientato nella Francia occupata dai nazisti. Ispirato ai ricordi d’infanzia del regista, il film racconta l’amicizia tra Julien, studente di un collegio cattolico, e Jean, compagno di classe che nasconde un segreto: è ebreo, e viene protetto dai religiosi durante l’occupazione nazista. Un film delicato e intenso sulla memoria, l’amicizia e la perdita, e che rimane uno dei capisaldi della filmografia di Malle.
10 - The Wrestler – regia di Darren Aronofsky
Premiato con il Leone d’Oro al miglior film nel 2008, The Wrestler segna la rinascita artistica di Mickey Rourke, indimenticabile nel ruolo di un lottatore al tramonto. La pellicola narra la storia di Randy “The Ram” Robinson, ex star del wrestling, che tenta di ricostruirsi una vita tra spettacoli minori e legami familiari difficili. Un dramma realistico e commovente sulla decadenza fisica e la ricerca di dignità. Nonostante non abbia vinto Oscar, è considerato una delle opere più intense di Aronofsky, capace di fondere crudo realismo e struggente umanità.
Cosa troviamo nel resto della top 20?
Dal numero 11 al 20 della classifica troviamo opere diversissime tra loro, che attraversano decenni e generi, confermando quanto il Festival di Venezia abbia saputo premiare tanto l’innovazione quanto la tradizione. Si parte dal capolavoro d’animazione “Biancaneve e i sette nani” (1938), primo lungometraggio Disney e pietra miliare della storia del cinema, fino ad arrivare a film più recenti come “La scelta di Anne - L’événement” (2021) di Audrey Diwan, Leone d’Oro per la sua potente attualità sociale. In mezzo, titoli che hanno segnato epoche: l’allegoria politica de “La battaglia di Algeri” di Gillo Pontecorvo, il lirismo di “Tre colori - Film blu” di Kieślowski, la poesia malinconica di Tarkovsky con “L’infanzia di Ivan”, e l’immaginario fantastico di Guillermo del Toro con “La Forma dell’Acqua”, vincitore di 4 Oscar dopo il trionfo veneziano. Senza dimenticare opere coraggiose e fuori dagli schemi come “Magdalene” di Peter Mullan o il surreale “Rosencrantz e Guildenstern sono morti” di Tom Stoppard. Una sezione che mostra come il Leone d’Oro e gli altri riconoscimenti veneziani abbiano saputo individuare, negli anni, sia le grandi rivoluzioni cinematografiche sia le storie più intime e socialmente rilevanti.
Metodologia:
Per stilare questa classifica sono stati considerati tutti i titoli che hanno preso parte al Festival del Cinema di Venezia nel corso della sua storia. La graduatoria è stata elaborata sulla base di una serie di fattori legati all’attività degli utenti italiani di JustWatch, tra cui il clic su un’offerta di streaming, l’aggiunta di un titolo alla propria watchlist e il contrassegno di un contenuto come “visto”.
L’arco temporale analizzato va dal 1° agosto 2024 al 21 agosto 2025.
Seconda parte: i titoli più attesi tra quelli presentati all’edizione 2025 del Festival di Venezia
Posizione |
Film |
Regista |
1 |
Frankenstein |
Guillermo del Toro |
2 |
Bugonia |
Yorgos Lanthimos |
3 |
The Smashing Machine |
Benny Safdie |
4 |
After the Hunt - Dopo la caccia |
Luca Guadagnino |
5 |
La valle dei sorrisi |
Paolo Strippoli |
6 |
Jay Kelly |
Noah Baumbach |
7 |
No Other Choice - Non c’è altra scelta |
Park Chan-wook |
8 |
La Grazia |
Paolo Sorrentino |
9 |
A House of Dynamite |
Kathryn Bigelow |
10 |
Duse |
Pietro Marcello |
I titoli più attesi del Festival di Venezia 2025
1. “Frankenstein” – di Guillermo del Toro
Il regista premio Oscar torna al gotico con una nuova versione di Frankenstein, celebre romanzo di Mary Shelley. Victor Frankenstein (Oscar Isaac), ossessionato dall’idea di riportare in vita i morti, sfida i limiti della scienza fino a dare forma a un essere mostruoso e mai visto prima. Un film che promette di coniugare horror, poesia visiva e riflessione sull’umanità.
2. “Bugonia” – di Yorgos Lanthimos
Due giovani complottisti rapiscono la CEO di una multinazionale convinti che sia un’aliena venuta a distruggere la Terra. Bugonia è una dark comedy surreale del regista di “Povere Creature!" che riflette sul potere delle narrazioni, sulle paure collettive e sul
confine sempre più labile tra paranoia e realtà. Cast stellare con Emma Stone e Jesse Plemons.
3. “The Smashing Machine” – di Benny Safdie
Biopic su Mark Kerr (Dwayne Johnson), campione di arti marziali miste negli anni d’oro della UFC; un uomo diviso tra il successo sul ring, la lotta con le dipendenze e relazioni sentimentali complicate. Con The Smashing Machine Safdie promette un ritratto intenso e viscerale, capace di mescolare sport, dolore e catarsi.
4. “After the Hunt – Dopo la caccia” – di Luca Guadagnino
Julia Roberts interpreta una professoressa universitaria alle prese con una studentessa modello (Ayo Edebiri) che muove delle accuse verso un suo collega (Andrew Garfield). Quando un segreto del passato della docente riaffiora, la sua vita privata e professionale rischia di crollare. After the Hunt è un dramma psicologico sull’etica, il potere e la verità.
5. “La valle dei sorrisi” – di Paolo Strippoli
L’ambientazione de La Valle dei Sorrisi è un un piccolo paese di montagna nel quale regna una serenità quasi innaturale. Sergio Rossetti (Michele Riondino), nuovo insegnante di educazione fisica, scopre che dietro la calma si nasconde un rituale inquietante: ogni settimana gli abitanti affidano il loro dolore a un adolescente “angelo” di nome Matteo. Nel tentativo di salvarlo, Sergio risveglia il lato oscuro della comunità.
6. “Jay Kelly” – di Noah Baumbach
Il famoso attore di Hollywood Jay Kelly (George Clooney) intraprende con il suo manager Ron (Adam Sandler) un viaggio attraverso l’Europa. Tra incontri, ricordi e scelte non rimandabili, i due uomini riflettono sulle relazioni, sulle carriere e sulle eredità personali. Con Jay Kelly Baumbach propone un road movie intimo e malinconico sul senso della vita e della celebrità.
7. “No Other Choice - Non c’è altra scelta” – di Park Chan-wook
Man-su, esperto nella produzione di carta, perde improvvisamente il lavoro dopo 25 anni di carriera. Umiliato e incapace di trovare una nuova occupazione, precipita in una spirale di disperazione fino a prendere una decisione estrema pur di garantirsi un posto in fabbrica. Con No Other Choice, Park costruisce un dramma sociale teso e spietato sulla dignità e la sopravvivenza.
8. “La Grazia” – di Paolo Sorrentino
La Grazia è il ritratto del presidente Mariano De Santis (Toni Servillo), un uomo solitario e inflessibile alla fine del suo mandato. Tra lutto, solitudine e un palazzo presidenziale vuoto, deve decidere se concedere due grazie presidenziali e firmare una legge che segnerà il suo lascito politico. Sorrentino affronta il tema del potere con malinconia, ironia e riflessione civile.
9. “A House of Dynamite” – di Kathryn Bigelow
Quando un missile non rivendicato colpisce gli Stati Uniti, scatta una corsa contro il tempo per scoprire chi lo abbia lanciato e come reagire. Con A House of Dynamite
Bigelow firma un thriller politico carico di tensione, che mette a confronto scienza militare, diplomazia e il rischio di un conflitto globale.
10. “Duse” – di Pietro Marcello
La vita di Eleonora Duse (Valeria Bruni Tedeschi), la Divina, negli anni tra la Prima Guerra Mondiale e l’ascesa del fascismo. Una donna che trasforma la sua arte in un atto rivoluzionario, disposta a sacrificare salute e legami pur di non rinunciare alla sua vera natura. Con Duse, Marcello promette un ritratto epico e struggente sospeso tra storia e mito.
Le serie evento a Venezia 2025
“Portobello” – di Marco Bellocchio
La serie ricostruisce la vicenda giudiziaria di Enzo Tortora (interpretato da Fabrizio Gifuni), storico conduttore televisivo arrestato nel 1983 con l’accusa infamante di essere legato alla Camorra. Bellocchio affronta uno dei casi più controversi della storia italiana, tra giustizia, spettacolo e opinione pubblica.
“Il Mostro” – di Stefano Sollima
Quattro episodi per raccontare la caccia al “Mostro di Firenze”, il serial killer che terrorizzò l’Italia per decenni. Sollima promette un crime realistico e cupo, fedele al suo stile.
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