Goletta dei laghi: le microplastiche invadono anche il Lago d’Orta

Lug 7, 2025 - 14:00
 0
Goletta dei laghi: le microplastiche invadono anche il Lago d’Orta

Le microplastiche sono ormai ubiquitarie e raggiungono anche i laghi alpini più suggestivi. È il caso del Lago d’Orta, dove i monitoraggi eseguiti da Arpa Piemonte in collaborazione con Enea e Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta hanno rilevato 17 diversi polimeri plastici e una concentrazione media compresa tra 0,04 e 1,58 particelle per metro cubo. Valori coerenti con la media nazionale, ma comunque allarmanti, come sottolineato durante l’evento “Stato dell’arte e proposte nello studio della dispersione delle microplastiche”, organizzato da Legambiente nell’ambito del primo giorno di tappa di Goletta dei Laghi, che quest’anno celebra vent’anni di attività.

I campionamenti, effettuati tra il 2022 e il 2023 lungo tre transetti della sponda piemontese del lago, hanno evidenziato una netta prevalenza di polietilene (fino al 91%), seguito da polipropilene (fino al 47%) e poliammide (presente in tutte le campagne, seppur in percentuali minori).

«Quando realizzammo le prime campagne di monitoraggio sui laghi italiani nel 2016, si sapeva ancora molto poco di questa tipologia di inquinamento degli ecosistemi lacustri del nostro Paese – ha ricordato Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente –. Oggi il problema è sotto gli occhi di tutti, ed è praticamente ubiquitario».

La presenza delle microplastiche non riguarda infatti solo mari e oceani, ma anche acque interne, criosfera, suolo e persino atmosfera. Per affrontare questo inquinamento emergente, Legambiente ha presentato dieci proposte operative indirizzate a istituzioni, decisori politici e aziende. Tra queste c’è l’importanza di migliorare ed efficientare il sistema di raccolta, gestione e smaltimento dei rifiuti, di introdurre un monitoraggio obbligatorio e strutturale delle microplastiche, di colmare i ritardi normativi accumulati in questi anni, e puntare su innovazione di prodotti e materiali e sostenibilità ambientale.

«È urgente quanto prima introdurre soluzioni condivise e a più livelli – ha aggiunto Zampetti –. La comunità scientifica, le istituzioni e le imprese sono chiamate a collaborare per sviluppare metodologie di monitoraggio efficaci e per definire politiche normative adeguate».

Il caso del Lago d’Orta è emblematico anche per il forte valore turistico e naturalistico del territorio. A ricordarlo è stata Alice Di Marco, presidente di Legambiente Piemonte: «Il lago d’Orta è tra le mete piemontesi turistiche più apprezzate. In ambienti circoscritti come quelli dei laghi è, dunque, importante creare connessioni fra i vari attori e cercare di mettere in campo azioni, norme, regolamenti comuni quanto più condivisi».

In questi anni, infatti, non sono mancate esperienze virtuose. Nel 2019 è stato firmato il Contratto di Lago del Cusio, mentre nel 2022 è nato l’Osservatorio Cusio, luogo di ricerca e innovazione ambientale nell’ambito del progetto Bellezza Italia.

Intanto, gli impatti ambientali delle microplastiche si fanno sempre più evidenti: riduzione della fertilità del suolo, inibizione della crescita del fitoplancton, e persino un possibile aumento del tasso di scioglimento di neve e ghiaccio a causa della riduzione dell’effetto albedo. Gli effetti sull’uomo, attraverso ingestione o inalazione, sono ancora in fase di studio, ma le prime evidenze scientifiche ci parlano di problemi circolatori, malattie cardiache e metaboliche e di livelli di microplastiche nel cervello umano in allarmante aumento.

Sul fronte normativo, l’Europa sta compiendo passi importanti. Già nel 2008 la Direttiva Quadro sulla Strategia Marina ha incluso le microplastiche tra i descrittori per lo stato dell’ambiente. Più recentemente, la Direttiva Quadro Acque (2000/60/CE), quella sulle acque potabili (2020/2184/UE) e la nuova Direttiva sulle acque reflue urbane (2024/3019/UE) hanno introdotto le microplastiche tra gli inquinanti emergenti da monitorare, con l’obiettivo di standardizzare metodologie e migliorare la qualità delle acque.

A ciò si affianca la proposta di restrizione dell’ECHA sulle microplastiche intenzionalmente aggiunte ai prodotti, attualmente in fase di discussione tra Parlamento europeo e Consiglio. A livello nazionale, però, l’attuazione concreta è ancora frammentaria: il decreto “Salvamare” non è operativo, e l’implementazione della Direttiva SUP (Single Use Plastics) risulta incompleta. Serve ora un cambio di passo per trasformare questi strumenti normativi in azioni efficaci di prevenzione e controllo.

A sostenere iniziative come Goletta dei Laghi e Goletta Verde di Legambiente, anche imprese come Novamont, da sempre attiva nel settore della bioeconomia circolare.
«Nel contesto attuale, i progetti territoriali interdisciplinari, con al centro la qualità, la salute e la resilienza dei suoli e delle acque, acquistano sempre maggiore rilievo. L’innovazione partecipata applicata ai progetti locali può permettere di connettere diverse filiere, settori, stakeholders, saperi e tecnologie – ha dichiarato l’AD Catia Bastioli - Questo impegno riflette la nostra missione da sempre dedicata allo sviluppo di bioprodotti biodegradabili e compostabili attraverso la costruzione di filiere locali integrate volte a massimizzare l’efficienza delle risorse»

La presenza di microplastiche nei laghi italiani impone una riflessione urgente e un cambio di passo nella tutela ambientale. I dati raccolti, le buone pratiche attivate e le proposte operative avanzate da Legambiente tracciano una rotta chiara: servono strumenti concreti, collaborazione tra enti e una volontà politica capace di trasformare le analisi in azioni.

Qual è la tua reazione?

Mi piace Mi piace 0
Antipatico Antipatico 0
Lo amo Lo amo 0
Comico Comico 0
Furioso Furioso 0
Triste Triste 0
Wow Wow 0
Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia