Il mistero della Presenza del Signore nell’Eucaristia
Anno C – Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo
Luca 9,11-17: “Voi stessi date loro da mangiare”
Sessanta giorni dopo Pasqua, il giovedì dopo la Santissima Trinità, la Chiesa celebra la Solennità del “Santissimo Corpo e Sangue di Cristo” (Messale di Paolo VI), chiamata pure la festa del “Corpus Domini” (Messale di Pio V). Si tratta di uno dei tre giovedì più solenni dell’anno liturgico: Giovedì Santo, giovedì dell’Ascensione e giovedì del Corpus Domini. Per ragioni pastorali, in molti Paesi il Corpus Domini è trasferito alla domenica dopo la Santissima Trinità. Benché abbiamo già concluso il tempo pasquale, questo riferimento cronologico stabilisce un legame di questa festa con la Pasqua, oltre che con la solennità della Santissima Trinità.
Le origini di questa festività risalgono al XIII secolo. Nata in Belgio, fu estesa a tutta la Chiesa dal Papa Urbano IV nel 1264, spinto anche dai miracoli eucaristici di Bolsena e di Lanciano. Con questi segni prodigiosi il Signore ha voluto consolidare la fede della Chiesa nella Sua presenza reale nel sacramento della santa Eucaristia, in tempi in cui alcuni la mettevano in dubbio. I miracoli eucaristici sono tanti (136 quelli documentati) e diversi di essi assai recenti. Il beato Carlo Acutis, un adolescente morto a 15 anni (1991-2006) e che sarà canonizzato prossimamente, ne è stato un entusiasta diffusore. Era un grande amante dell’Eucaristia, che lui chiamava “l’autostrada per il cielo”.
La ricchezza del racconto della moltiplicazione dei pani
Il brano evangelico odierno è uno dei più noti: si tratta del racconto della moltiplicazione dei pani e dei pesci. Lo troviamo nei quattro Vangeli. Matteo e Marco lo riportano due volte, per cui lo ritroviamo sei volte. Questo ci fa capire l’importanza che gli evangelisti attribuiscono a questo miracolo.
Ogni evangelista, avendo come sfondo il miracolo, presenta delle particolarità, l’arricchisce di allusioni bibliche, sottolinea o aggiunge degli elementi, spesso simbolici (vedi le cifre: 5 pani + 2 pesci = 7: la totalità; 5.000 uomini: il numero dei credenti, cfr Atti 4,4; gruppi di 50: ordine, possibile riferimento a Esodo 18,21-25; 12 ceste: il numero delle tribù d’Israele, la totalità). Questo spiega la divergenza nei dettagli e le apparenti incongruenze. Agli evangelisti sta a cuore non tanto la fedeltà storica quanto il messaggio catechetico per le loro rispettive comunità.
Così il miracolo diventa come una “parabola”, un rimando non solo all’Eucaristia, ma ad una nuova visione del mondo: dove il pane è condiviso in fraternità, seduti e in gruppi, cioè con ordine e dignità; dove tutti possano mangiare a sazietà e nulla vada sprecato. È questo un modo di presentare il Regno di Dio (cfr Is 25,6-9).
La moltiplicazione dei pani ci invita a passare da una economia del “comprare”, dove ognuno deve arrangiarsi, a quella del “dare”: “Voi stessi date loro da mangiare!”. Caso contrario finiamo per sbranarci a vicenda: “Quando mangiano il loro pane, è il mio popolo che divorano” (Salmo 14,4).
Celebrare l’Eucaristia senza aderire a questo progetto divino, ritenendolo forse una utopia, è una infedeltà al comando del Signore: “Fate questo in memoria di me”. Il divorzio tra l’Eucaristia e la condivisione del cibo fa incombere sulle nostre messe il monito severo di san Paolo: “il vostro non è più un mangiare la cena del Signore” (1Cor 11,20).
All’uscita dell’Eucaristia il cristiano dovrebbe riprendere il grido di Giovanni Paolo II nella sua visita al Perù, quando davanti a un milione di poveri, radunati alla periferia di Lima, il 5 febbraio 1985, dopo aver commentato il Vangelo della moltiplicazione dei pani, alla conclusione dell’incontro esclamò con veemenza: “Fame di Dio: Sì! – Fame di pane: No!”
Dalla mangiatoia di Betlemme alla mensa dell’Eucaristia
L’Eucaristia, tuttavia, è soprattutto il mistero di una singolare Presenza di Gesù nella sua Chiesa e nel mondo, che traduce la sua volontà di rimanere per sempre con noi. Tutta la vita di Gesù rivela questo suo desiderio di rimanere per sempre in mezzo a noi.
Tutti i Vangeli lo sottolineano. Matteo inizia annunciando la venuta di Gesù come l’Emmanuele (“Dio con noi”) e si conclude con l’affermazione di Gesù risorto: “Io sarò sempre con voi”. Marco lo introduce con il battesimo nel Giordano, solidale con i suoi fratelli, fino alla croce condivisa coi malfattori. Luca racconta la sua nascita a Betlemme (“casa del pane”) e dice che Maria “lo pose in una mangiatoia” (Luca 2,7) e, da risorto, si fa riconoscere nello spezzare il pane (24,35). Giovanni dice: “E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” (1,14).
Questa volontà del Signore lo porta a divenire un pellegrino che bussa alla porta del cuore di ciascuno/a di noi: “Ecco: sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me” (Apocalisse 3,20). È questo il messaggio profondo dell’Eucaristia!
Ognuno di noi è chiamato ad essere “sacramento” visibile della Presenza, misteriosa, incredibile e stupefacente, di Gesù. Mediante “l’organo” della fede noi possiamo “vederlo” sotto il velo del pane e del vino; gli altri debbono poter scoprirlo nella trasparenza di questa presenza del Cristo in noi!
Proposta di preghiera
Loda e ringrazia il Signore per il dono dell’Eucaristia con questo inno conclusivo della Pasqua ebraica:
“Anche se la nostra bocca fosse piena di inni come il mare è pieno d’acqua, la nostra lingua di canti come numerose sono le onde, le nostre labbra di lodi come esteso è il firmamento, i nostri occhi luminosi come il sole e la luna, le nostre braccia estese come le ali delle aquile del cielo, e i nostri piedi veloci come quelli dei cervi, non potremmo ringraziarti, o Signore nostro Dio, e benedire il tuo Nome, o nostro Re, per uno solo dei mille migliaia e miriadi di benefici, di prodigi e di meraviglie che tu hai compiuto per noi e per i nostri padri lungo la storia… Perciò le membra che tu hai distribuito in noi, l’alito e il respiro che hai soffiato in noi, la lingua che ci hai posto in bocca ringrazino, benedicano, lodino, esaltino, cantino il tuo nome, o nostro re, per sempre…”
The post Il mistero della Presenza del Signore nell’Eucaristia appeared first on In Terris.
Qual è la tua reazione?
Mi piace
0
Antipatico
0
Lo amo
0
Comico
0
Furioso
0
Triste
0
Wow
0




