Gas naturale, l’Europa all’inizio dell’inverno: equilibrio fragile tra Gnl, stoccaggi e prezzi

Dicembre 17, 2025 - 15:05
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Gas naturale, l’Europa all’inizio dell’inverno: equilibrio fragile tra Gnl, stoccaggi e prezzi

All’inizio dell’inverno 2025-26 il mercato europeo del gas mostra segnali di riequilibrio dopo la crisi del 2022-23, ma resta strutturalmente più teso rispetto al passato. Domanda in moderata crescita per fattori climatici, stoccaggi complessivamente adeguati e un ruolo sempre più centrale del Gnl delineano uno scenario meno emergenziale, ma non privo di rischi

Con l’arrivo dell’inverno e la situazione geopolitica ancora incerta è bene fare il punto della situazione sul mercato del gas europeo: a questo proposito, un’analisi approfondita arriva da Gian Paolo Repetto, economista ed esperto di sistemi tariffari che sulla newsletter del Gestore dei Mercati Energetici (Gme), società interamente partecipata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze che organizza e gestisce i mercati dell’energia elettrica, del gas naturale e quelli ambientali.

Dopo il biennio di forte turbolenza legato alla crisi geopolitica e alla drastica riduzione delle forniture russe, il mercato europeo del gas naturale ha avviato nel 2025 una fase di parziale riequilibrio.

I prezzi hanno registrato una discesa quasi continua a partire da febbraio, accompagnata da una riduzione della volatilità, soprattutto nei mesi estivi e autunnali. Tuttavia, le quotazioni rimangono sensibilmente superiori ai livelli storici pre-2022, segnalando un nuovo assetto strutturale del mercato.

Questo assestamento non equivale a un ritorno alla normalità pre-crisi. L’Europa si trova oggi a gestire un sistema più complesso, fortemente dipendente dal gas naturale liquefatto e caratterizzato da una maggiore esposizione alle dinamiche globali.

La sicurezza degli approvvigionamenti è migliorata rispetto agli anni immediatamente successivi allo shock russo, ma poggia su equilibri più fragili e su una capacità di risposta che richiede un coordinamento continuo tra infrastrutture, mercati e politiche energetiche.

La domanda europea: crescita congiunturale e ruolo di flessibilità del gas

Nel corso del 2025 la domanda di gas in Europa ha mostrato un incremento legato prevalentemente a fattori meteorologici. Nei primi nove mesi dell’anno i consumi nell’Unione europea sono cresciuti di circa il 4%, pari a oltre 10 miliardi di metri cubi, in controtendenza rispetto agli anni precedenti.

Il dato è spiegato da inverni e mesi autunnali più freddi, che hanno sostenuto la domanda per il riscaldamento e da un maggiore utilizzo del gas nella generazione elettrica in presenza di una minore produzione da fonti rinnovabili intermittenti, in particolare l’eolico.

Il 2025 conferma così un’evoluzione già evidente: il gas naturale, pur destinato a ridursi nel mix energetico complessivo nel medio-lungo periodo, assume un ruolo sempre più cruciale come fonte di flessibilità del sistema elettrico.

Le centrali a gas compensano la variabilità delle rinnovabili e garantiscono la stabilità della rete nei momenti di picco della domanda. In questo contesto, l’elasticità dei consumi rispetto ai prezzi risulta inferiore rispetto al passato, rendendo il mercato più sensibile agli shock climatici e operativi.

Importazioni e Gnl: la nuova architettura degli approvvigionamenti

Sul fronte dell’offerta, il 2025 segna un ulteriore rafforzamento del ruolo del Gnl (gas naturale liquefatto). Da gennaio a novembre l’Unione europea ha importato circa 280 miliardi di metri cubi di gas, il 6% in più rispetto all’anno precedente.

Quasi il 46% di questi volumi è arrivato sotto forma di gas liquefatto, con un incremento del 28,5% su base annua. Si tratta di un cambiamento strutturale rispetto al passato: nel 2021 il Gnl rappresentava appena il 21% delle importazioni europee.

Gli Stati Uniti consolidano la loro posizione di primo fornitore di Gnl all’Ue, con una quota superiore al 60%, seguiti dall’Africa, dalla Russia e dal Medio Oriente.

Parallelamente, le importazioni via gasdotto diminuiscono, anche a seguito della cessazione del transito del gas russo attraverso l’Ucraina e del progressivo inasprimento del quadro sanzionatorio europeo.

L’Ue ha avviato un percorso normativo che porterà, tra il 2026 e il 2027, al bando completo delle importazioni di gas russo, sia via condotta sia sotto forma di Gnl, imponendo agli Stati membri piani nazionali di diversificazione.

Stoccaggi e prezzi: un inverno gestibile, ma non privo di incognite

All’avvio dell’inverno 2025-26, la situazione degli stoccaggi europei appare complessivamente rassicurante. Grazie alla buona disponibilità di Gnl e a una regolazione più flessibile sui tempi di riempimento, i livelli di scorta hanno consentito di affrontare la stagione fredda senza immediate criticità per la sicurezza dell’offerta.

A fine novembre il tasso medio di riempimento nell’Ue era intorno al 75%, con l’Italia su valori più elevati e la Germania su livelli inferiori, elemento che continua a essere osservato con attenzione dai mercati.

Sul fronte dei prezzi, dopo il picco di febbraio, le quotazioni al Ttf (Title Transfer Facility, il principale mercato europeo del gas naturale) hanno intrapreso un percorso discendente, scendendo sotto i 30€/MWh a fine novembre.

La volatilità si è ridotta sensibilmente rispetto agli anni precedenti, anche se permangono differenziali tra i principali hub europei. Le aspettative dei mercati riflettono la fiducia in un aumento significativo dell’offerta globale di GnlL nei prossimi anni, con un’espansione della capacità di liquefazione concentrata soprattutto negli Stati Uniti e in Qatar.

Prospettive: tra abbondanza futura e nuova dipendenza globale

Guardando oltre l’inverno in corso, il mercato europeo del gas si prepara a una fase di possibile abbondanza relativa. Entro il 2030 è prevista un’espansione della capacità globale di liquefazione pari a circa 300 miliardi di metri cubi, un volume in grado di incidere profondamente sugli equilibri di prezzo e sulla sicurezza degli approvvigionamenti.

Se la crescita della domanda non assorbirà integralmente questa nuova offerta, potrebbe delinearsi uno scenario di prezzi più bassi e di maggiore competizione tra fornitori.

Resta però un elemento strutturale: l’Europa ha sostituito una dipendenza concentrata, quella dal gas russo, con una dipendenza più diffusa e globalizzata, fortemente legata alle dinamiche del mercato del Gnl.

In questo quadro, l’inverno 2025-2026 appare gestibile, ma conferma come la stabilità del sistema europeo del gas dipenda sempre più dalla capacità di integrare infrastrutture, stoccaggi, mercati e politiche energetiche in una strategia coerente di lungo periodo.

Crediti immagine: Depositphotos

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