Il Molenbeek cambia nome: riecco il Daring Bruxelles. Il calcio belga torna alle origini, che però non piacciono più

Bruxelles – Bruxelles, riecco il Daring. Anche se non è proprio benvenuto né, ancor meno, benvoluto come lo fu un tempo che palesemente non c’è più. Il mondo del pallone belga viene scosso da una rivoluzione che produce effetti imprevisti, a riprova di un football antico che deve fare i conti con una società moderna poco attenta alla nostalgia. John Textor, il magnate americano proprietario del RWDM, il club di Molenbeek frutto di fusioni tra più società brussellesi tra cui lo storico Daring, ha deciso di riacquistare cespiti e diritti del defunto Daring club de Bruxelles, e riportare in vita uno dei più antichi club calcistici del regno, nonché il più storico dei club della capitale belga.
Union Saint-Gilloise – Daring Bruxelles, una rivalità unica
“Erano i tempi in cui Bruxelles era Bruxelles”, per dirla come cantava Jacques Brel di una città cambiata e in cambiamento. A quei tempi, gli anni che precedevano quella che sarebbe passata alla storia come la grande guerra, c’erano due squadre su tutte a contendersi un titolo di campione del Belgio che era molto di più, era anche una questione di supremazia cittadina: Union Saint Gilloise e Daring Bruxelles, tra il 1908 e il 1914, diedero vita ad una rivalità unica nel panorama calcistico nazionale: tre scudetti l’Union, due scudetti il Dargin, per una contrapposizione che si riproporrà anche tra il 1932 e il 1937: un’altra volta, tre scudetti per la squadra di Saint-Gilles e due per quella di Molenbeek.
Questa storia tutta belga e squisitamente brussellese ispira Joris d’Hanswyck e Paul Van Stalle, che nel 1938 scrivono una pièce teatrale destinata a diventare un pezzo di cultura locale-nazionale: Bossemans e Copponolle. Bossemans e Coppenolle ripropone in salsa belga, e tutta calcistica, il Romeo e Giulietta di Shakespeare, con la differenza che un matrimonio tra due giovani amanti viene osteggiato per il diverso credo sportivo dei due padri: dell’Union-Saint Gilloise monsieur Bossemans, del Daring Bruxelles monsieur Coppenolle.
Gli anni Trenta del XX secolo segnano anche la fine degli anni di gloria di entrambe le società. L’Union Saint Gilloise inizia una lenta discesa che la vedrà cadere fino in quarta categoria, mentre per il Daring iniziano problemi di natura societaria che culmineranno con il fallimento e il discioglimento nel 1973. Da allora in avanti la Molenbeek calcistica sopravvive con creazione di nuove squadre, fusioni e acquisizioni. L’unone tra White Star e Racing White dona al comune la continuità della propria tradizione sportiva, a cui si aggiunge Daring nel nome del RWD Molenbeek, che scompare a giugno di quest’anno.
La nuova proprietà decide di cancellare gli ultimi 50 anni di storia, azzerandoli completamente. Via il RWDM, e ritorno alle orgini storiche: Daring Brussels, matricola numero 2, anno di fondazione 1895. La scelta non piace però ai tifosi, oramai legagi al marchio e al nome RWDM, a riprova di un cambiamento sociale talmente forte e radicato da rinnegare un passato intriso di identità belga e brussellese andate perdute. Neppure al comune di Molenbeek la decisione del cambio di nome risulta gradita. L’amministrazione locale vorrebbe che il nome della municipalità restasse sul nome della società calcistica. Il consiglio comunale adotta una risoluzione per chiedere di evitare di cambiare il nome, e l’amministrazione comunale, proprietaria dello stadio dove gioca il RWDM, minaccia di sfratto la neo-rinata Daring Brussels. Il cambio di nome, in sostanza, non piace.
La nuova società però si smarca e tira dritto. La decisione è presa e indietro non si torna. Un nuovo sito internet, e nuovo restiling delle divise. Dietro la scelta, però, non c’è una motivazione puramente storico-nostalgica, quanto la voglia di fare business con il calcio belga. Ma il nome Molenbeek, nell’immaginario collettivo, è oramai associato al terrorismo islamico, essendo stato la dimora dei responsabili degli attentati di Parigi. Un’idea negativa che non paga, né ripaga. Da qui la scelta di eliminare il nome Molenbeek dalla squadra di calcio che si intende rilanciare in grande stile. Il cambio di nome si deve a questo.
Il ritorno del Daring fa discutere, divide la tifoseria e anima il dibattito politico. Con il ritorno in grande stile dell’Union Saint Gilloise a dominare il palcoscenico calcistico nazionale, il nuovo corso della squadra di Molenbeek acquista di senso e fascino. Anche se torna a riproporsi la vecchia storia andata di Bruxelles, Bruxelles però non è più quella di allora.
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