Il presidente della Regione Calabria si è dimesso, ricandidandosi subito dopo

Il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto ha annunciato le sue dimissioni. Lo ha fatto con un videomessaggio pubblicato sui social, dichiarando anche l’intenzione di ricandidarsi alle prossime elezioni regionali, che si terranno tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre. Le dimissioni saranno formalizzate nei prossimi giorni. Il Consiglio regionale prenderà atto della decisione formale e fisserà la data del voto. I tempi sono stretti: le liste dovranno essere presentate entro fine mese.
La decisione arriva poco più di un mese dopo che Occhiuto è stato raggiunto da un avviso di garanzia per corruzione, nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla procura di Catanzaro. L’indagine coinvolge anche Paolo Posteraro, collaboratore parlamentare legato al sottosegretario Matilde Siracusano (compagna del presidente), ed Ernesto Ferraro, ex amministratore unico di Ferrovie della Calabria.
«Ho deciso di dimettermi, ma anche di ricandidarmi» ha dichiarato Occhiuto, affermando di voler rimettere la scelta sul futuro della regione nelle mani degli elettori. «Siate voi a dire se la Calabria si deve fermare o se questo lavoro deve proseguire». Il video è stato girato in un cantiere pubblico, quello della metropolitana di Catanzaro, scelto dal presidente come simbolo della trasformazione in corso. «Ma avrei potuto portarvi ovunque: a Sibari, a Vibo, a Palmi, nella SS106. Opere che ora si vorrebbero fermare».
Occhiuto ha ribadito la propria fiducia nella magistratura e ha confermato di essere stato ascoltato dai pubblici ministeri la scorsa settimana. «Ho chiarito ogni cosa, non ho nulla da temere. Penso di aver risposto con trasparenza, e mi auguro che il procedimento venga archiviato al più presto». Tuttavia, il governatore ha spiegato che l’inchiesta ha già avuto un impatto paralizzante sull’attività della Regione. «Nella mia amministrazione oggi nessuno si assume più responsabilità. Tutti hanno paura. È una situazione che non possiamo permetterci».
Secondo Occhiuto, quanto sta accadendo ricalca uno schema noto in Calabria. «Negli ultimi trent’anni, ogni presidente coinvolto in un’inchiesta ha visto la legislatura bloccarsi. Poi magari veniva assolto, ma la politica si fermava per mesi. Ora non possiamo permettere che si ripeta».
Nel suo messaggio, Occhiuto ha anche preso di mira i propri avversari politici, accusandoli di strumentalizzare l’indagine a fini personali. «Ce l’ho con chi utilizza l’inchiesta giudiziaria come una clava, con chi è contento quando si parla male della Calabria». Il riferimento, secondo diverse interpretazioni, non è solo all’opposizione ma anche ad alcuni settori della sua stessa maggioranza visto che negli ultimi mesi erano circolati sui media nomi alternativi per la candidatura alla guida della Regione.
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