Il ritorno dei tram nel Regno Unito

La mobilità urbana del Regno Unito sta per affrontare una trasformazione profonda. Dopo decenni di tentativi falliti, rinvii e progetti cancellati, il governo ha deciso di rilanciare in modo concreto i sistemi tranviari nelle città britanniche. L’annuncio di un piano di investimenti da 15 miliardi di sterline rappresenta un punto di svolta per il trasporto pubblico urbano, con nuovi progetti già finanziati a Leeds, Manchester, Bristol e Coventry. A rendere possibile questo cambiamento sono anche le nuove tecnologie a basso impatto ambientale e infrastrutturale, che rendono i tram leggeri e sostenibili una soluzione economicamente vantaggiosa. Questa tendenza potrebbe riscrivere completamente la geografia dei trasporti urbani nel Regno Unito.
Un investimento strategico per la mobilità urbana
Il ritorno dei tram non è un caso isolato, ma il risultato di una scelta politica strategica annunciata dalla cancelliera Rachel Reeves. In vista della nuova spending review, il governo ha stanziato 15 miliardi di sterline destinati allo sviluppo dei trasporti urbani nelle città britanniche. Tra i progetti finanziati figurano nuove linee tranviarie nel West Midlands, nella Greater Manchester e nella zona compresa tra Bristol e Bath. Particolarmente significativo è l’investimento previsto per Leeds, la più grande città europea a non avere un sistema di trasporto pubblico fisso. A Leeds saranno destinati 2,1 miliardi di sterline per realizzare, entro il 2028, due linee tranviarie principali, una delle quali collegherà la città a Bradford.
La sindaca di West Yorkshire, Tracy Brabin, ha sottolineato come i tram rappresentino non solo una risposta pratica alle esigenze di mobilità, ma anche un’opportunità per il rilancio urbanistico ed economico. I tram sono in grado di trasportare fino a tre volte più passeggeri rispetto agli autobus, offrono maggiore affidabilità grazie a percorsi segregati e contribuiscono a ridurre l’inquinamento urbano. Per Brabin, l’introduzione della linea Leeds-Bradford avrà un impatto diretto su 675.000 persone, sbloccando anche nuove aree per l’edilizia abitativa e lo sviluppo commerciale.
In effetti, la pianificazione integrata del trasporto pubblico è da tempo un punto debole del sistema britannico. Mentre molte città europee possono contare su reti capillari di tram, metropolitane e autobus, nel Regno Unito molte metropoli si sono affidate esclusivamente a reti di autobus poco integrate e a sistemi ferroviari regionali non sempre efficienti. Il rilancio dei tram potrebbe colmare questo vuoto e avvicinare le città britanniche agli standard di mobilità delle principali capitali europee.
Tra le fonti di riferimento più autorevoli sul tema, segnaliamo il sito ufficiale del Department for Transport, che aggiorna costantemente i dati sui progetti finanziati e sulle priorità nazionali in materia di trasporti pubblici.
Coventry e l’innovazione del tram leggero
Una delle esperienze più interessanti in corso è quella di Coventry, dove è attivo il progetto CVLR (Coventry Very Light Rail), un sistema sperimentale di tram elettrici leggeri a batteria progettati per ridurre drasticamente i costi e i disagi associati alla costruzione di linee tranviarie. Il prototipo, un piccolo veicolo da 60 posti, ha già effettuato test pubblici nel centro cittadino su un breve tratto di 220 metri, e ha dimostrato una manovrabilità eccezionale grazie a un innovativo sistema di assali che consente curve strette, anche in vie molto strette.
La chiave dell’innovazione non è solo nel veicolo, ma nella struttura del binario. I binari sono posati su lastre prefabbricate in calcestruzzo, che richiedono uno scavo minimo (circa 300 mm) e non necessitano di deviazione di cavi, condutture o altri servizi interrati. Questo approccio ha permesso di abbattere i tempi di installazione a poche settimane e i costi di costruzione a circa 10 milioni di sterline per chilometro, contro i 25-100 milioni dei tram tradizionali. In progetti come quello di Edimburgo, ad esempio, il costo della linea tranviaria di 11 miglia ha superato il miliardo di sterline.
Un altro elemento di forza del sistema CVLR è l’assenza di cavi elettrici aerei, grazie all’alimentazione a batteria, che rende l’infrastruttura visivamente meno invasiva e più adatta a centri storici e aree sensibili dal punto di vista architettonico. La responsabile del programma, Nicola Small, ha sottolineato che la presenza visibile delle rotaie garantisce stabilità e fiducia: gli utenti sanno che il percorso è permanente, e anche gli investitori si sentono più incentivati a sviluppare attività commerciali lungo la linea.
L’aspetto culturale è altrettanto rilevante. Diversi studi dimostrano che i tram sono percepiti dal pubblico come mezzi moderni, affidabili e civili, mentre gli autobus continuano ad avere una reputazione meno prestigiosa. Questo dato è particolarmente importante perché suggerisce che i tram potrebbero convincere gli automobilisti a lasciare l’auto a casa, contribuendo in modo concreto alla riduzione delle emissioni.
Per informazioni tecniche dettagliate sul progetto CVLR e sull’infrastruttura, è possibile consultare la documentazione pubblicata dalla Coventry City Council, promotore principale del programma.
Tecnologia, autonomia e futuro sostenibile
Un ulteriore vantaggio dei nuovi sistemi tranviari è la possibilità di automazione. Nel caso del CVLR, si sta già lavorando alla prospettiva di tram a guida autonoma, che permetterebbero di ridurre i costi operativi, aumentare la frequenza dei passaggi e garantire una gestione ottimizzata delle linee. Questa innovazione si inserisce nel quadro più ampio della transizione tecnologica dei trasporti, in cui l’intelligenza artificiale e l’elettromobilità stanno diventando protagoniste.
La batteria è un elemento chiave in questo processo. I tram elettrici alimentati a batteria, già in uso in città come Firenzee Doha, stanno dimostrando che è possibile rinunciare completamente alla rete aerea. L’autonomia è sufficiente per percorsi urbani medio-brevi, e le infrastrutture di ricarica possono essere posizionate ai capolinea senza occupare spazio o deturpare il paesaggio urbano.
Le implicazioni ambientali sono significative. Tram elettrici leggeri e silenziosi migliorano la qualità dell’aria, riducono l’inquinamento acustico e offrono una soluzione concreta al problema del traffico urbano. Inoltre, la realizzazione di linee tranviarie rappresenta anche un’opportunità occupazionale e industriale: a Coventry, ad esempio, si punta a produrre i veicoli localmente, integrando il progetto con la filiera dell’automotive e con i progetti per una futura gigafactory.
A livello internazionale, il tram sta vivendo una vera rinascita. In città come Vienna, dove i cavi sono stati installati persino sulla facciata dell’Opera senza suscitare critiche, il trasporto su rotaia leggera è considerato un pilastro del trasporto pubblico. Nel Regno Unito, dopo anni di tentennamenti e costi fuori controllo, l’adozione di modelli più flessibili e sostenibili potrebbe finalmente colmare il divario con le capitali europee.
Per approfondimenti sul ruolo dell’elettrificazione nei trasporti pubblici, consigliamo le ricerche pubblicate dal International Association of Public Transport.
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