La casa si scalda gratis grazie all'IA: in Finlandia è già realtà

La gestione energetica dei data center resta un tema centrale ma la Finlandia offre uno spunto alternativo che ha del geniale. Dato che l'uso dell'intelligenza artificiale richiede sempre più energia, il paese nordico ha ben pensato di sfruttare il calore generato dai server per alimentare il teleriscaldamento.

L'idea nasce da un'esigenza molto sentita nel paese, a causa del suo rigido clima, e mostra come un'infrastruttura tecnologica possa integrarsi in reti termiche già esistenti. Il risultato permette di impiegare un'energia che altrimenti andrebbe dispersa, con benefici evidenti.

Alcune realtà hanno già adottato questo approccio. Il centro dati Google di Hamina partecipa al recupero di calore, mentre Microsoft sta realizzando una nuova area dedicata nei pressi di Helsinki. A Mäntsälä, l'infrastruttura di Nebius contribuisce a riscaldare 2.500 abitazioni grazie all'energia termica recuperata.

Il principio di funzionamento resta lineare. L'acqua calda prodotta dai server viene convogliata e integrata nella rete di teleriscaldamento, per poi raggiungere edifici residenziali e uffici già collegati all'infrastruttura.

Un dato colpisce per immediatezza: ogni interrogazione a ChatGPT genera abbastanza calore da tenere accese 14 lampadine LED per un'ora. Inserire questa energia nel ciclo termico locale consente di sfruttare un flusso continuo e già disponibile.

La quantità di data center presenti negli Stati Uniti supera quella europea, ma questa scelta finlandese evidenzia come l'adozione di pratiche sostenibili possa accompagnare la crescita delle infrastrutture digitali.

Non si tratta di soluzioni teoriche, bensì di applicazioni già operative. In un momento in cui il dibattito sull'impatto energetico dell'IA cresce, questo esempio invita a guardare le cose da un'altra prospettiva. Come dire: se non puoi impedirlo, almeno sfruttalo a tuo vantaggio.

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