Natale (Pd): “Bucci abbassa le liste d’attesa con l’inganno e fa pagare 2 euro per le prenotazioni in farmacia”

Genova. “La giunta Bucci prova ad abbassare le liste d’attesa con l’inganno“. A denunciarlo in una nota è Davide Natale, consigliere regionale e segretario del Pd in Liguria.
“Da quando è stata aperta la possibilità di prenotare un esame in tutta la regione”, spiega Natale, quando qualcuno “rifiuta una visita, perché distante da casa (in un’altra Asl della regione) e non ha nessuno che lo accompagni o problemi a spostarsi, viene segnalato che, nonostante la visita potesse essere erogata entro i dieci giorni della prescrizione breve, è stata rifiutata“.
“Quella richiesta non sarà registrata dal sistema come una visita non garantita nei tempi, ma la responsabilità è sulle spalle del cittadino che la rifiuta – continua l’esponente dem -. Un rifiuto non certo dettato dal fatto che non la si voglia fare ma perché impossibilitato a spostarsi. Bel sistema per venire incontro ai liguri. Nel frattempo le liste d’attesa reali sono sempre le stesse e i cittadini non possono curarsi nei tempi e nei modi dovuti”.
La possibilità di prenotare visite anche oltre il territorio della propria Asl (l’area di Genova, ad esempio, è stata accorpata col Tigullio) è una novità resa disponibile a partire dal mese di aprile insieme all’avvio del percorso di tutela allo scopo di garantire l’erogazione di prestazioni nei tempi stabiliti dalle prescrizioni mediche, specialmente per la classe di priorità B (entro 10 giorni). Com’era noto fin dall’inizio, visite ed esami proposti in alternativa agli utenti non possono essere rifiutati, nemmeno se lontani dal luogo di residenza.
Ma c’è un’altra novità denunciata dal Pd: “La giunta regionale a guida Bucci ha messo di fatto una nuova tassa, infatti ha stabilito che d’ora in poi le prenotazioni delle visite e dei servizi sanitari effettuate in farmacia costeranno ai cittadini 2 euro in più. Un servizio che fino a ieri era a carico della Regione, che rimborsava la cifra alle farmacie e che oggi invece viene scaricato sulle tasche dei liguri. Con il rischio che per non pagare questa tassa i cittadini si rivolgano al Cup che è già in carenza di organico e rischia di andare ancora di più in sofferenza, inoltre viene depotenziato un servizio che aveva l’obiettivo di avvicinare ai cittadini la possibilità di prenotare visite ed esami clinici. Ancora una volta – conclude Natale – la giunta Bucci colpisce i cittadini e li colpisce nel momento del bisogno”.
La replica dell’assessore Nicolò
“Ancora una volta il consigliere Davide Natale storpia la realtà per fare propaganda, oggi utilizzando il piccolo contributo erogato alle farmacie per prenotare gli esami diagnostici – interviene l’assessore alla Sanità Massimo Nicolò -. Pare quindi necessario ricordare al Pd che Regione Liguria chiede ai cittadini un contributo decisamente meno oneroso di quanto già non accada in numerose altre Regioni italiane, comprese quelle amministrate proprio dal Partito Democratico, come l’Emilia Romagna, dove peraltro i cittadini hanno visto aumentare l’Irpef e altre addizionali regionali. La nostra amministrazione, invece, ha scelto di non gravare ulteriormente sulle tasche dei liguri”.
“Quello che il consigliere Natale definisce impropriamente nuova tassa è, in realtà, un modesto contributo per un servizio aggiuntivo, comodo e capillare, offerto dalle farmacie – aggiunge l’assessore -. Un servizio che ha un costo operativo per le farmacie stesse e la cui sostenibilità, attraverso un piccolo corrispettivo, è prassi consolidata in contesti come Lombardia, Veneto, Piemonte, Toscana e Friuli-Venezia Giulia. Ribadiamo, ancora una volta, che esistono alternative totalmente gratuite per ogni cittadino: dagli sportelli Cup, al call center, ai servizi online che stiamo continuamente potenziando grazie al portale Prenoto Salute e Salute Simplex di Liguria Digitale. La scelta della farmacia è una scelta di comodità, non una necessità. Parlare di colpire i cittadini nel momento del bisogno, quando si offrono molteplici canali gratuiti e si chiede un piccolo contributo per un servizio di prossimità, in linea con altre realtà che invece aumentano le tasse vere, è pura demagogia”.
E infine, sulla mancata prenotazione di un esame da parte del cittadino perché questo verrebbe effettuato in un luogo considerato troppo lontano da casa: “Il sistema di prenotazione unico regionale – continua l’assessore – è uno strumento di massima trasparenza e ottimizzazione delle risorse. Offrire al cittadino la prima disponibilità utile sull’intero territorio, nel rispetto della priorità della ricetta, significa garantire che una prestazione sia stata offerta nei tempi corretti. Se il cittadino, per ragioni comprensibili, rifiuta una proposta valida perché distante, quello slot torna immediatamente disponibile per altri, evitando sprechi. Non è un inganno, ma la certificazione di un’offerta tempestiva. Parallelamente, il nostro impegno è costante per aumentare l’offerta in ogni Asl e migliorare i servizi di prossimità. Il sistema regionale amplia le possibilità di cura, non le riduce, e questo è un dato di fatto che nessuna polemica strumentale può cancellare”.
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