Nicaragua. Cooperazione strategica con la Bielorussia, fra autocisterne e diplomazia economica

Lug 7, 2025 - 11:00
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Nicaragua. Cooperazione strategica con la Bielorussia, fra autocisterne e diplomazia economica

di Giuseppe Gagliano

Il Nicaragua ha annunciato l’acquisizione di 289 veicoli destinati alle Forze Armate e alla Polizia, grazie a quattro nuovi accordi di prestito firmati con la Bielorussia e approvati dall’Assemblea nazionale. Dietro il linguaggio burocratico e la cornice “tecnica” dell’intesa, emerge un disegno più ampio: consolidare l’asse Managua-Minsk in chiave geopolitica, mentre entrambe le nazioni cercano spazi di manovra nel contesto delle sanzioni occidentali e dei nuovi equilibri globali.
Secondo i dettagli diffusi dalle autorità nicaraguensi, l’Esercito riceverà 205 veicoli, inclusi camion fuoristrada, autocarri con cassone ribaltabile, autocisterne e 29 macchine edili tra pale caricatrici, escavatori e trattori. Un pacchetto completato da pezzi di ricambio per estendere la durata operativa dei mezzi, che – almeno nelle intenzioni – serviranno a combattere il narcotraffico, il crimine organizzato e a rafforzare la protezione ambientale nelle aree rurali più isolate. La Polizia nazionale, da parte sua, beneficerà di 50 veicoli – metà per impieghi urbani, metà fuoristrada – destinati al contrasto del traffico di stupefacenti, del furto di bestiame e della criminalità organizzata sia in città che nelle campagne.
Sul piano finanziario il ministero delle Finanze ha precisato che il 29 maggio sono stati firmati due accordi di prestito con la Banca di sviluppo della Repubblica di Bielorussia per un totale di 25,5 milioni di dollari a favore dell’Esercito, e ulteriori 4,8 milioni di dollari destinati alla Polizia. Un’operazione che segue la scia dei finanziamenti concessi da Minsk a partire dal 2023 per un valore complessivo di oltre 104 milioni di dollari, spalmati su progetti strategici di vario genere.
Non a caso già il 22 maggio scorso, era stato siglato un primo accordo di credito tra la banca bielorussa per lo sviluppo e il Ministero nicaraguense delle Finanze per la fornitura di macchinari. Quella stessa visita aveva prodotto anche una “tabella di marcia” per la cooperazione bancaria, un piano bilaterale per il periodo 2025-2030 e il verbale della quarta sessione della Commissione congiunta Bielorussia-Nicaragua.
Significative le parole di Laureano Ortega Murillo, figlio del presidente Daniel Ortega e della vicepresidente Rosario Murillo, nonché consigliere presidenziale per la promozione degli investimenti: “La cooperazione fraterna con la Bielorussia permetterà al Nicaragua di inserirsi nel mercato dell’Unione Economica Eurasiatica”. Un’affermazione che, al di là della retorica, segnala la volontà del regime sandinista di sfruttare l’asse con Minsk come trampolino per accedere a nuove reti commerciali e finanziarie alternative a quelle dominate dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea.
Anche la visita a Managua del viceministro bielorusso degli Esteri, Evgeny Shestakov, è stata interpretata come una tappa ulteriore verso un rafforzamento delle relazioni economiche, commerciali e tecnico-scientifiche. Un legame che, mentre Washington e Bruxelles stringono la morsa sanzionatoria su entrambe le nazioni, assume il sapore di una sfida simbolica e concreta all’ordine geopolitico vigente.

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Redazione Redazione Eventi e News