Pandora, primo trimestre a +7%. Ridotto l’outlook 2025 sulla redditività
Si è chiuso in crescita del 7%, a quota 7,34 miliardi di corone danesi (circa 980 milioni di euro), il primo trimestre 2025 di Pandora. Sul fronte della redditività, il margine lordo del gioielliere danese “ha continuato a rafforzarsi”, attestandosi all’80,4%, in crescita di 110 punti base su base annua, nonostante “le pressioni negative legate alle materie prime, grazie alla strategia di pricing, ai guadagni in efficienza operativa e a una minore incidenza dell’integrazione a valle”.
A inizio febbraio, ricorda la società nella nota economica, Pandora ha avviato un nuovo programma di riacquisto di azioni proprie del valore di 4 miliardi di corone, mossa che ha contribuito – spiega – alla crescita dell’utile per azione del 19% nel primo trimestre 2025.
“Siamo soddisfatti dell’avvio d’anno, soprattutto considerando l’elevata volatilità del contesto globale – ha commentato il presidente e CEO Alexander Lacik -. Non possiamo controllare i fattori esterni, ma possiamo controllare l’esecuzione di una strategia già collaudata che sta facendo crescere il nostro business. Rimanendo agili rispetto al contesto, non cambia la nostra visione strategica e di lungo periodo per fare di Pandora la destinazione di riferimento per gioielli di marca di qualità.”
Guardando alle performance delle aree geografiche presidiate dal gruppo, da sottolineare come gli Stati Uniti siano progrediti dell’11% (rappresentando il 32% del fatturato e diventando il primo mercato, si legge su Reuters) mentre i quattro principali mercati europei – considerati separatamente – hanno mostrato un calo del 2 per cento. In Europa, in particolare, l’incremento è stato del 4%, trainato a doppia cifra da diversi Paesi, tra cui “mercati maturi come Spagna e Portogallo”. Il resto dei mercati ha invece assistito a una crescita dell’8 per cento.
E riguardo agli Stati Uniti, il CEO Lacik – si legge su Reuters – ha commentato: “La domanda dei consumatori statunitensi per la categoria non è molto forte, ma la domanda per Pandora lo è stata”. Nonostante ciò, nella nota economica la società ha aggiunto di starsi “preparando attivamente a diversi scenari legati all’introduzione di dazi statunitensi e fornirà aggiornamenti non appena sarà possibile valutarne con maggiore chiarezza l’impatto sulla guidance 2025 e sugli obiettivi 2026”.
Rivisto al ribasso, intanto, il margine ebit atteso per il 2025 a circa il 24%, rispetto al precedentemente 24,5 per cento, “riflettendo principalmente l’impatto sfavorevole dei cambi”, al netto anche in questo caso degli eventuali dazi dopo lo stand-by di 90 giorni. Confermato, invece, l’outlook per i ricavi 2025, attesi in crescita tra il 7% e l’8%, “pur evidenziando l’elevato grado di incertezza macroeconomica”.
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