Santa Lucia, la luce e i diamanti, nel giorno più corto che ci sia

Il 13 dicembre è da sempre avvolto da un’aura di mistero e di luce. Nel calendario giuliano, questa data coincideva con il solstizio d’inverno, il giorno più corto dell’anno. Con la riforma gregoriana del 1582, il solstizio si è spostato al 21 dicembre, ma la tradizione popolare ha mantenuto viva la memoria del 13 dicembre, fissandolo come festa di Santa Lucia, protettrice della vista e della luce.
Lucia è anche la protagonista de I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni.
Le radici del nome affondano nell’antichità: Lucina era epiteto di Giunone, dea che “porta alla luce” i bambini, protettrice delle partorienti. Il nome Lucia conserva questo legame con la nascita e la luce, e non a caso in molte famiglie lombarde veniva dato alle bambine nate all’alba.
Con la cristianizzazione, la martire siracusana Lucia ha ereditato questo simbolismo, diventando portatrice di speranza. E in effetti Lucina era identificata dagli antichi come la Dea che protegge le ciglia e quindi la visione della luce che segna la venuta al mondo di ogni bambino.
La tradizione dei doni si lega a un episodio particolare: nel XIII secolo a Verona una grave malattia agli occhi colpì i bambini. Per chiedere la grazia, la popolazione organizzò un pellegrinaggio alla chiesa di Sant’Agnese. Per convincere i piccoli a uscire nel freddo, i genitori promisero che Santa Lucia avrebbe portato loro doni. Da questo gesto di fede e carità nacque la consuetudine dei regali, ancora viva oggi.
In Scandinavia, la memoria di Lucia si è intrecciata con un’altra immagine: le fanciulle vestite di bianco con una corona di candele sul capo. La leggenda racconta che la Santa portava cibo ai bisognosi e, per avere le mani libere, indossava sul capo le candele che illuminavano il cammino.
Nel Varesotto, e non solo, proverbi come “Santa Lucia, il giorno più corto che ci sia” scandivano il ritmo delle stagioni; Gli altari e le opere d’arte dedicati alla Santa testimoniano l’attenzione dei nostri antichi padri all’arte. Santa Lucia è ponte tra mito e cristianità, tra Giunone Lucina e la martire siracusana, tra il calendario giuliano e quello gregoriano.
Santa Lucia è quindi il tempo dell’antico solstizio d’inverno che apriva il ciclo delle 12 notti sacre che conducevano al Natale. Un secondo ciclo, da Natale all’Epifania, completava il tempo sacro dell’inverno. Le comunità contadine osservavano questi giorni come tempo di presagi (calende), leggendo nel clima e negli eventi i segni dei mesi futuri.
Questo tempo dell’anno conserva la memoria di un rito tramandato nei secoli che, tra magia, fede e storia, porta luce e presagi nel cuore dell’inverno.
Cesarina Briante
Fonti per approfondimento:
Calendario giuliano e gregoriano Gregorian calendar reform – Encyclopaedia Britannica https://www.britannica.com/topic/Gregorian-calendar
Santa Lucia – Wikipedia, l’enciclopedia libera.
Culto di Giunone Lucina”, in romanoimpero.com
Conosci l’Italia, Volume XI, Touring Club Italiano, Milano, 1967.
I testi sono stati consultati il 10/12/2025
(foto: Quirizio da Murano, Santa Lucia)
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