Sei persone sono state arrestate nell’inchiesta sulla gestione dell’urbanistica

Agosto 1, 2025 - 22:09
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Sei persone sono state arrestate nell’inchiesta sulla gestione dell’urbanistica

L’inchiesta della Procura di Milano sull’urbanistica e la gestione dei grandi progetti edilizi in città ha portato all’emissione di sei misure cautelari, cinque arresti domiciliari e un ordine di custodia in carcere. Le ordinanze, firmate dal giudice per le indagini preliminari (Gip) Mattia Fiorentini, rappresentano il primo vero punto di svolta in una maxi-indagine che da tre anni ricostruisce un sistema di presunte irregolarità e commistioni illecite tra amministrazione pubblica e interessi privati nel settore edilizio.

Ai domiciliari sono finiti Giancarlo Tancredi, ex assessore alla Rigenerazione urbana del Comune di Milano, Manfredi Catella, fondatore e presidente della società immobiliare Coima, Giuseppe Marinoni e Alessandro Scandurra, rispettivamente presidente ed ex componente della Commissione comunale per il Paesaggio, e Federico Pella, ex manager della società di ingegneria J+S. In carcere è stato invece condotto Andrea Bezziccheri, imprenditore a capo del gruppo Bluestone. 

Il Gip sottolinea come gli episodi documentati costituiscano «un quadro di degenerazione della funzione pubblica, in cui gli uffici comunali si sono dimostrati permeabili agli interessi di una cerchia elitaria di imprenditori, anziché presidiare l’interesse collettivo». Il rischio, secondo il Tribunale, è che senza un intervento drastico il sistema possa perpetuarsi. Da qui la necessità di misure cautelari.

Le ipotesi di reato contestate agli indagati spaziano dalla corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, ovvero l’accusa di aver ricevuto compensi o vantaggi per influenzare decisioni pubbliche a favore di interessi privati, all’induzione indebita a dare o promettere utilità, che riguarda situazioni in cui un pubblico ufficiale, pur senza imporre direttamente un obbligo, esercita pressioni indebite affinché un soggetto privato offra benefici o denaro. A queste si aggiunge il reato di false dichiarazioni su qualità personali, legato alla mancata segnalazione di conflitti d’interesse o all’omissione di informazioni rilevanti in sede di nomina a incarichi pubblici, come nel caso della Commissione Paesaggio del Comune di Milano.

L’impianto accusatorio poggia su centinaia di intercettazioni, atti amministrativi, consulenze professionali e testimonianze, con epicentro il funzionamento della Commissione per il Paesaggio, ritenuta dagli inquirenti «uno snodo strategico per la spartizione degli interventi edilizi su Milano».

Secondo la ricostruzione del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza e dei pubblici ministeri Marina Petruzzella, Paolo Filippini e Mauro Clerici (coordinati dall’aggiunta Tiziana Siciliano), la Commissione sarebbe stata influenzata da una rete di relazioni opache e rapporti economici diretti con operatori privati. In particolare, Giuseppe Marinoni — pur rivestendo un incarico pubblico che gli imponeva imparzialità — avrebbe accettato incarichi retribuiti da società le cui pratiche urbanistiche era chiamato a valutare.

Il giudice evidenzia che questa struttura «non si è costituita occasionalmente, ma rappresenta il frutto di un sistema consolidato, in cui imprenditori e progettisti condizionavano direttamente o indirettamente l’attività della pubblica amministrazione, anche attraverso pressioni esercitate sulle più alte cariche cittadine, incluso il sindaco Giuseppe Sala».

L’ex assessore Tancredi, secondo il gip, avrebbe contribuito alla creazione del sistema nominando Marinoni alla guida della Commissione Paesaggio e agevolandone l’attività, pur sapendo del conflitto d’interessi in atto. Nonostante non abbia tratto vantaggi diretti, il giudice ha disposto i domiciliari per il rischio che possa continuare a influenzare la vita amministrativa e «favorire soggetti a lui fedeli».

L’accusa di induzione indebita, inizialmente contestata a Sala per la vicenda della cosiddetta “Torre Botanica” (ex Pirellino), è però caduta. Il giudice ha escluso che vi fossero vantaggi personali ottenuti o promessi al sindaco. 

L’inchiesta, che coinvolge oltre settanta indagati, è tuttora in corso. Tra i progetti sotto la lente degli inquirenti ci sono anche il Villaggio Olimpico, l’area Goccia-Bovisa e diversi interventi in zona Porta Romana. Al momento, la Commissione per il Paesaggio è stata sciolta. 

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Redazione Redazione Eventi e News