Spray viso termali: chi li usa davvero e perché sono il segreto delle modelle in volo

Agosto 9, 2025 - 20:30
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Spray viso termali: chi li usa davvero e perché sono il segreto delle modelle in volo

Tra i sedili stretti di un volo intercontinentale o davanti agli specchi illuminati dei backstage, succede spesso la stessa cosa: una nuvola leggera, trasparente, e uno spruzzo secco che si posa sul viso con la delicatezza di un gesto abituale.

Non c’è trucco, non c’è parrucco che regga senza questo passaggio intermedio che sembra quasi un rituale. Parliamo degli spray viso termali. Piccoli flaconi che stanno ovunque, anche nelle tasche laterali di una tote bag, e che per chi lavora con la pelle tutti i giorni sono diventati indispensabili. Non tanto per idratare, come si crede spesso, ma per ripristinare. Per dare tregua. Per evitare che il volto, sottoposto a stress continui come luci forti, cambi di temperatura, voli o ore di trucco, perda tono e luminosità.

Chi li ha sempre usati quasi non ci fa più caso, ma la verità è che fanno più di quanto promettono. E non servono solo a chi vive su un set o su un aereo. Anzi, proprio nei giorni più normali, quando la pelle inizia a dare segnali di fastidio senza una causa evidente, uno spray termale può rimettere in equilibrio ciò che si stava spezzando. Il gesto è semplice, ma la scelta del prodotto e il modo in cui lo si usa fanno tutta la differenza. Ecco perché nel beauty case di una modella non manca mai.

Perché uno spray invisibile è sempre in mano a chi lavora con la pelle

Non tutti gli spray viso sono uguali, anche se l’effetto rinfrescante può trarre in inganno. Quelli termali sono acque provenienti da fonti sotterranee ricche di minerali, spesso usate in dermatologia per la loro azione lenitiva. A differenza degli spray cosmetici generici, non contengono profumi né alcool. Non ungono, non alterano il make-up, non creano patine.

Sono pensati per pelli fragili o stressate, ma piacciono anche a chi cerca un gesto veloce che dia subito l’impressione di freschezza. Eppure non si tratta solo di sensazione: c’è una vera azione riequilibrante che, usata con regolarità, cambia la tenuta del trucco, il tono della pelle, persino la percezione che abbiamo del nostro viso allo specchio.

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Perché uno spray invisibile è sempre in mano a chi lavora con la pelle – sfilate.it

Molte professioniste li usano nei backstage: non per fissare, ma per far respirare la pelle tra una passata e l’altra. Serve a calmare, a riportare il viso a una condizione neutra prima del fondotinta. Ma si usano anche dopo la depilazione, dopo una giornata al sole, o durante uno shooting all’aperto. E se la pelle tira dopo una notte insonne o un volo troppo lungo, bastano pochi secondi per cambiare espressione. Chi ha la pelle secca li considera un salvavita, chi tende ad arrossarsi li porta in borsa più spesso del burrocacao. Anche gli uomini li stanno scoprendo, soprattutto dopo la rasatura o per tenere a bada la lucidità senza appesantire.

Il problema più comune è l’uso scorretto. Molte persone spruzzano e poi lasciano evaporare. Ma così facendo, la pelle perde acqua invece di trattenerla. Il gesto corretto è semplice ma poco intuitivo: dopo lo spray, si tampona delicatamente con una velina. In questo modo l’acqua in eccesso non trascina via l’idratazione naturale della pelle. Inoltre, lo spray non sostituisce la crema. Non basta da solo. Va integrato in una skincare completa, altrimenti l’effetto dura poco e può essere persino controproducente in ambienti secchi.

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Quali sono i più citati e cosa cambia da uno all’altro – foto redcare.it – sfilate.it

Tra i più citati dagli addetti ai lavori ci sono l’Eau Thermale di Avène, minimalista e delicata, e la versione di Uriage, isotonica, che non necessita nemmeno di essere tamponata. La Roche-Posay propone uno spray con zinco, ideale per pelli impure, mentre Caudalie punta sull’acqua d’uva, molto apprezzata da chi cerca un’azione lenitiva e antiossidante. Anche Evian ha il suo, perfetto per viaggiare. La scelta dipende da come reagisce la nostra pelle, ma anche da cosa ci aspettiamo: una pausa rinfrescante o un gesto curativo vero e proprio.

Il motivo per cui questi prodotti restano spesso invisibili è che non promettono effetti shock. Non cambiano la pelle in una notte, non cancellano i segni della stanchezza con un colpo di bacchetta. Ma nel tempo, se usati con intelligenza, diventano una piccola abitudine che fa davvero la differenza.

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