Tumore al polmone ALK-positivo in fase precoce: approvata in Italia la prima terapia adiuvante a bersaglio molecolare

La rimborsabilità di AIFA della prima e unica terapia a bersaglio molecolare come trattamento adiuvante per il carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) ALK-positivo segna un nuovo passo avanti: si aprono nuove prospettive per i pazienti in stadio iniziale, tipicamente più giovani, non fumatori e soggetti ad un elevato rischio che la malattia si ripresenti dopo l’intervento chirurgico. In un contesto caratterizzato, quindi, da un bisogno clinico importante, alectinib ha dimostrato di ridurre il rischio di recidiva o di morte del 76% nei pazienti con NSCLC ALK-positivo, completamente resecato e in stadio IB-IIIA.
Novità importanti per quanto riguarda il tumore al polmone: l’inibitore di ALK, sviluppato da Roche, ha ottenuto la rimborsabilità di AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale lo scorso 12 maggio.
Il tumore al polmone è una delle forme di cancro più comuni, con oltre 2,2 milioni di casi diagnosticati nel 2020 nel mondo.
Il carcinoma polmonare è la principale causa di morte per cancro a livello globale, responsabile di un numero di decessi superiore a quelli causati dai tumori al seno, al colon-retto e al collo dell’utero messi insieme.
“Questo cancro è suddiviso per istotipi”, spiega Filippo de Marinis, Presidente AIOT – Associazione Italiana di Oncologia Toracica, Direttore Divisione di Oncologia Toracica, IRCCS Istituto Europeo di Oncologia di Milano.
“Il tumore a piccole cellule rappresenta il 15% di tutti i casi, mentre il restante 85% – carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) – è a sua volta diviso in tumori squamosi (30) e adenocarcinomi (70%)”.
“Questi ultimi, a loro volta, possono mostrare alterazioni geniche, che, grazie allo studio del DNA, conosciamo bene da più di 20 anni: il carcinoma polmonare NSCLC ALK-positivo è un sottotipo della malattia, caratterizzato da un riarrangiamento del gene ALK (anaplastic lymphoma kinase)”
“Si tratta di una forma di tumore raro che si riscontra in circa il 3-5% dei pazienti e nell’1% dei casi è diagnosticato in forma precoce: cosa non semplice, perché il tumore in questo stadio è asintomatico e i sintomi si manifestano in genere in uno stadio avanzato della malattia, ma sono molto generici, come tosse persistente, dolore al petto, dispnea, raucedine”, spiega Silvia Novello Professoressa ordinaria di Oncologia Medica, Università degli Studi di Torino, Direttore Oncologia Medica AOU San Luigi, Presidente WALCE onlus.
“Un altra caratteristica peculiare è che colpisce solitamente pazienti più giovani, con un’età media di circa 55 anni (rispetto ai circa 70 anni dei pazienti con altri tipi di tumore del polmone e dei bronchi), non fumatori, il cui processo tumorale è molto rapido, perché questa alterazione genetica è altamente proliferativa”.
“Questi pazienti presentano inoltre un rischio più elevato di sviluppare metastasi cerebrali rispetto a chi è affetto da altre forme di NSCLC”.
“Di solito si tratta con asportazione chirurgica seguita da chemioterapia per due mesi, ma spesso il tumore si ripresenta: è infatti caratterizzato da recidive”, aggiunge De Marinis.
Adesso è disponibile in Italia la prima e unica terapia a bersaglio molecolare approvata come trattamento adiuvante dopo completa resezione del tumore in pazienti adulti con carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) ALK-positivo ad alto rischio di recidiva.
“Proprio per la sua specificità, richiede un approccio mirato e personalizzato” dichiara Filippo de Marinis.
“I risultati dello studio ALINA hanno dimostrato l’efficacia superiore di alectinib nel ridurre il rischio di recidiva di malattia rispetto alla chemioterapia standard, con un profilo di tollerabilità favorevole. Queste evidenze offrono una nuova opportunità terapeutica per i pazienti in fase precoce di malattia ALK traslocata.”
L’approvazione di AIFA si basa proprio sui dati dello studio clinico di fase III ALINA, che ha dimostrato che alectinib è in grado di ridurre in modo significativo – sia dal punto di vista statistico che clinico – il rischio di recidiva o di morte del 76% rispetto alla chemioterapia a base di platino.
Il beneficio è stato osservato in persone con carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) ALK-positivo, completamente resecato e in stadio IB-IIIA (secondo la 7a edizione del TNM).
Inoltre, lo studio ha evidenziato un importante miglioramento della sopravvivenza libera da malattia a livello del sistema nervoso centrale (CNS-DFS), confermando la capacità di alectinib di prevenire anche le metastasi cerebrali.
“Lo studio è iniziato nel 202 su pazienti operati che hanno ricevuto per due anni il farmaco (che si prende per bocca) due volte al giorno”.
“I risultati su sopravvivenza libera da ricaduta e sopravvivenza globale sono stati pubblicati nel 2024: la diminuzione del rischio di ricaduta è stata del 70% e la protezione delle metastasi cerebrali ha mostrato una riduzione di questi eventi del 90%”.
“I risultati migliori si sono visti nei pazienti di razza caucasica, un rischio di ricaduta ridotto dell’85%; il prossimo step dello studio sarà valutare la sopravvivenza libera da progressione”.
“Nel tumore al polmone, i biomarcatori giocano un ruolo centrale perché permettono di identificare precocemente i pazienti che possono beneficiare di terapie mirate, favorendo l’uso del farmaco giusto per ogni paziente come nel caso del tumore ALK positivo”, afferma Luisella Righi, Professoressa associata di Anatomia Patologica, Dipartimento di Oncologia, Università degli Studi di Torino, Ospedale San Luigi Gonzaga, Orbassano (Torino).
“Tuttavia, il ricorso ai test molecolari, in particolare prima dell’intervento chirurgico, non è ancora una prassi consolidata. Colmare i gap esistenti è fondamentale per garantire a tutti i pazienti un trattamento personalizzato e realmente efficace sin dalle fasi iniziali della malattia.”
Un approccio multidisciplinare può contribuire a garantire un percorso clinico mirato, indirizzando – ove opportuno – i pazienti con NSCLC resecabile a un trattamento adiuvante per ridurre il rischio di recidiva del tumore dopo l’intervento. “La gestione del tumore al polmone si basa sempre più su un approccio multidisciplinare, con l’obiettivo di identificare il percorso di diagnosi e cura più appropriato per ogni paziente, fin dalle fasi iniziali”, spiega Francesco Facciolo, Presidente della Società Italiana di Chirurgia Toracica.
“La disponibilità di nuove opzioni terapeutiche pre o post chirurgia sta rafforzando il bisogno di questa sinergia, ma ci sono ancora margini di miglioramento: è fondamentale ottimizzare il dialogo tra le diverse figure specialistiche, soprattutto tra oncologi e chirurghi, per garantire una presa in carico tempestiva e realmente integrata del paziente.”
“L’impegno in ricerca e sviluppo di Roche, in particolare nell’ambito del tumore al polmone, si sta sempre più concentrando sugli stadi precoci della malattia, dove la chirurgia abbinata ad approcci terapeutici innovativi cercano di avere come ambizione la cura”, dichiara Anna Maria Porrini, Direttore medico di Roche Italia.
“L’approvazione da parte di AIFA rende ora rimborsabile anche in Italia la prima terapia a bersaglio molecolare indicata nel trattamento adiuvante dopo resezione chirurgica del carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) ALK-positivo in fase iniziale e ad alto rischio di recidiva. Un traguardo importante, in un contesto caratterizzato da un elevato bisogno clinico e dove questa nuova opzione terapeutica può contribuire a ridefinire i percorsi di diagnosi e cura nel tumore al polmone.”
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