80% italiani vorrebbe vietare cibi ultra formulati in mense

Roma, 14 ott. (askanews) – Otto italiani su dieci chiedono di vietare per legge la presenza, nelle mense scolastiche, dei cibi ultra formulati, dai piatti precotti alle merendine confezionate, seguendo l’esempio della California, che ha recentemente approvato una norma per tutelare la salute di bambini e ragazzi rispetto alla diffusione di prodotti pieni di additivi chimici. È quanto emerge dall’ultimo rapporto Coldiretti/Censis “Mangiare bene, malgrado tutto”, dedicato alle sfide al buon cibo italiano e presentato in occasione del XXIII Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, organizzato da Coldiretti con la collaborazione dello studio The European House – Ambrosetti.
Di fronte alla crescente diffusione dei cibi ultra formulati, il 91% degli italiani ritiene fondamentale introdurre forme accessibili di educazione alimentare fin dalle scuole elementari. Un’esigenza resa ancora più urgente dal fatto che, per il 62% dei cittadini, la scelta delle pietanze in casa o durante i pasti con parenti e amici è condizionata dalle preferenze dei figli o dei nipoti.
Tutti temi al centro del panel “La guerra nel piatto: il pericolo dei cibi ultra formulati per la salute”. Secondo l’indagine, quasi l’84% degli italiani ritiene che i cibi ultra formulati, ricchi di additivi chimici, siano pericolosi per la salute. E, per evidenziare i rischi legati al consumo di tali alimenti, a Palazzo Rospigliosi è stato realizzato un allestimento dimostrativo con esempi concreti di prodotti di largo consumo esposti sopra dei banchi di scuola, ad evidenziare in maniera netta i rischi che corrono i più giovani.
“I cibi ultra formulati stanno compromettendo il futuro dei nostri ragazzi – ha detto il segretario generale di Coldiretti Vincenzo Gesmundo – La qualità di ciò che portiamo in tavola è una scelta che pesa sul destino del Paese: da un’alimentazione consapevole nasce una generazione più sana e più forte. È un impegno cruciale che ribadiamo anche in occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione”.
“Educare al cibo significa costruire salute, rispetto e speranza per il domani – ha spiegato il presidente di Coldiretti Ettore Prandini – Per questo, lo scorso giugno, al Villaggio Coldiretti di Udine, abbiamo presentato il Manifesto di Udine, con cui chiediamo più cibo a km zero nelle mense, un patto con le famiglie e un solido programma di educazione alimentare nelle scuole, oltre a rivedere il contenuto dei cibi all’interno dei distributori automatici”.
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