A ogni decade il suo taglio di capelli: storia degli haircut più diffusi di sempre
C’è una teoria riguardo i capelli che circola su TikTok da un po’ di tempo: potremmo essere struccate, ma se la nostra chioma è a posto, lo siamo anche noi. E come non essere d’accordo? I capelli, molto spesso, sono il riflesso di come ci sentiamo. Dicono di noi, della nostra personalità e della nostra quotidianità. Ed è sempre stato così, almeno da un secolo a questa parte. I tagli capelli e le tendenze raccontano il tempo. Lo fanno in modo ciclico, con revival e ritorni nostalgici che rimangono impressi nell’immaginario collettivo.
Perché tagliare la propria chioma (o acconciarla in un certo modo) non è solo una questione estetica: è un modo per dire al mondo chi siamo. E sì, attraverso i capelli possiamo anche leggere lo spirito di ogni epoca. Un taglio, una piega o un’acconciatura particolare possono davvero raccontare rivoluzioni, desideri collettivi e modi di vivere. E soprattutto ci stupirà scoprire che tante tendenze oggi arrivano proprio dai decenni precedenti, perché tutto è ciclico.
Basta fare un salto indietro nel tempo.
Tagli capelli donna: l’inizio della libertà con i primi decenni del Novecento
America, 1920. Le donne ottengono per la prima volta il diritto di voto e, proprio in questo periodo, si spogliano delle chiome lunghissime e iniziano a sperimentare con tagli più corti e audaci. In perfetta linea con l’animo dei roaring twenties: stile, glamour ed emancipazione. Il caschetto micro, spesso caratterizzato da frangia netta, diventa il simbolo di una rivoluzione estetica e sociale. E le flappers contribuiscono a diffondere una nuova femminilità, fatta anche di capelli corti donna.

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Negli Anni 30, le onde si fanno più morbide. Ma a definire il decennio sono stati indubbiamente i boccoli: onde e ricci definiti raccontano di volume e ordine. Il look è glamour e allo stesso tempo disciplinato, con chignon bassi e pettinature laterali.

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Con l’arrivo degli Anni 40, i capelli diventano ancora più importanti. L’inizio della Seconda Guerra Mondiale influenza le abitudini, gli usi e i costumi delle donne, fino a cambiarne anche le acconciature. Tantissime donne sono chiamate a lavorare nelle fabbriche al posto dei mariti partiti per la guerra; dunque, le pettinature rispondono a un bisogno di funzionalità.
Gli Anni 50, 60 e 70: i tagli capelli tra glamour e rivoluzioni
Negli Anni 50, il mito di Hollywood esplode nei saloni: capelli raccolti, cotonature leggere, onde morbide e scolpite. Le grandi dive dell’epoca si contraddistinguono in base al loro rossetto e alle loro acconciature: la parola chiave è eleganza. Marilyn Monroe e Audrey Hepburn diventano il simbolo di una femminilità impeccabile.

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Uno stile che non si ferma neanche con l’arrivo degli Anni 60. Le acconciature sensuali delle grandi dive di Hollywood continuano a influenzare i swinging sixties: esplodono le cotonature e i maxi volumi. Basti pensare a Brigitte Bardot e alla frangia che ancora oggi porta il suo nome 3 che continua ad avere grande successo, soprattutto tra le star. In parallelo, si diffonde anche il taglio corto (anzi, cortissimo) di Twiggy.

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Gli Anni 70 sono stati un decennio all’insegna della creatività e della ribellione. Un momento che ha segnato la moda e il mondo della bellezza e che, ancora oggi, influenza le tendenze. A guidare le acconciature e i tagli di capelli, c’è sempre stata la voglia di libertà tipica dello stile hippie, ma anche un profondo desiderio di innovazione. A sancirne il successo, naturalmente, sono state le star dell’epoca. Da Farrah Fawcett a Diana Ross, fino a Ornella Muti e Raffaella Carrà.
Parola d’ordine? Volume.

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L’eccesso e il minimalismo delle acconciature Anni 80, 90 e primi Duemila
Niente come gli Anni 80 urlano eccesso. I tagli capelli e le acconciature diventano scenografiche (in alcuni casi anche esagerate). La permanente è un must, i ciuffi sono ribelli e le ciocche che incorniciano il viso voluminose: l’importante è farsi notare.
Ma è con l’arrivo degli Anni 90 che tutto cambia. Appena dopo dieci anni dall’esagerato massimalismo degli Ottanta, con i Nineties si torna al minimale. Tagli medi e pari e capelli lisci sono all’ordine del giorno, anche grazie alle dive del momento. Ma non per questo si rinuncia alla personalità: Cindy Crawford sfoggia il celebre butterfly cut, si diffonde il Rachel Cut (o taglio C-Shape) con Jennifer Aniston e Friends e Linda Evangelista sorprende con un pixie cut cortissimo, entrato subito a far parte dell’immaginario collettivo.

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Una corrente decisamente differente da quella diffusa poi con l’arrivo del nuovo secolo: gli anni Duemila sono stati il decennio dei colpi di sole, delle ciocche colorate, del biondo platino e delle treccine.
Cosa sta succedendo ai capelli negli ultimi anni?
Inutile negarlo: proprio come la moda, anche la bellezza è ciclica. Tantissimi tagli capelli e acconciature che abbiamo visto dominare nei decenni precedenti sono qui, anche oggi, a dettare tendenze. Che si tratti di capelli corti o lunghi, ogni ritorno è una reinterpretazione.
Il bob è tornato, in tantissime declinazioni e sfumature (avete visto l’eleganza del riviera bob?), i mullet spopolano con disinvoltura su TikTok ed è perfino arrivato un Rachel Cut 2.0. La frangia è tornata protagonista, insieme ai tagli medi e pari in voga negli Anni 90.
Il presente attinge dal passato, ma non si accontenta. Ovunque si guardi, si può notare nostalgia e necessità di personalizzazione. Un bel traguardo, no?
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