Aereo precipitato in India, la depressione del pilota e la lite in cabina: “Perché hai spento i motori?”

Respinge la pista l’associazione dei piloti, si fa però sempre più spazio sui media l’ipotesi della depressione, della sofferenza psicologica del pilota del volo Air India precipitato lo scorso 11 giugno poco dopo il decollo da Ahmedabad. 241 morti, un solo sopravvissuto. C’è anche una registrazione, captata nella cabina dell’aereo, in cui si sente una voce urlare: “Perché hai spento i motori?”. Al momento l’incidente del Boeing 787 di Air India diretto a Londra Gatwick resta un mistero.
Scrive il quotidiano Telegraph che gli investigatori che stanno indagando sul tragico incidente hanno visionato anche le cartelle cliniche del pilota. Si chiamava Sumeet Sabharwal, 56 anni, quasi in pensione, oltre 15mila ora di volo in carriera. Stava pensando di lasciare la compagnia aerea per prendersi cura del padre anziano dopo la morte della madre nel 2022. Aveva sostenuto l’ultimo esame medico il 5 settembre del 2024.
“Ho sentito diversi piloti dell’Air India che mi hanno detto che soffriva di depressione e problemi di salute mentale. Negli ultimi tre o quattro anni aveva preso una pausa dal volo, ottenendo anche un congedo medico per questo motivo”, ha commentato al quotidiano Mohan Ranganathan, uno dei massimi esperti di sicurezza aerea in India. “Sabharwal deve aver ottenuto il nulla osta medico dai medici della compagnia. Devono avergli rilasciato il certificato di idoneità”.
L’associazione dei piloti di linea indiani respinge l’ipotesi che si concentra sugli errori umani più su possibili problemi tecnici dell’aereo: i risultati dell’indagine preliminare avevano indicato però che gli interruttori che controllano il flusso di carburante ai due motori dell’aereo erano stati disattivati. Lo schianto è avvenuto 30 secondi dopo il decollo, pochi secondi dopo gli interruttori che controllano il flusso si sono spostati da “Run” a “Cut Off”.
Il tono della voce captata della registrazione è descritto come “drammatico e sempre più disperato”, come hanno rivelato due fonti al Corriere della Sera. Non è chiaro se è stato il comandante a chiedere al primo ufficiale dei propulsori o viceversa. Alcuni secondi dopo è stato riattivato il flusso e lanciato il triplo “mayday”.
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